lunedì 7 ottobre 2019

Sentieri fra il CAI 300 e via Spina

post lungo, da leggere con attenzione (se interessati);
di quasi nessun interesse per i non escursionisti e non locali

Questa zona, per quanto bella e panoramica, ha sempre sofferto della mancanza di sentieri chiari e comodi essendo spesso invasi da vegetazione. A ciò si aggiungano i periodici incendi, qualche crollo di murecina e piccoli smottamenti e si capisce perché la traccia è stata variata più volte e si incontrano segnavia "dimenticati", per anni coperti dalla vegetazione. 
Nelle ultime settimane, fra ricognizioni (CAI 300 da Recommone alla Guardia) segnatura provvisoria Cafariello, pulitura e disboscamento avevo percorso più volte i sentieri in oggetto con i soliti amici scoprendo ogni volta alcuni punti potenzialmente ingannevoli. 
Proprio nel corso dell’escursione “inaugurale” del circuito dell’Isca di venerdì scorso notammo l’esistenza di due tratti di sentiero di poche decine di metri, paralleli ed entrambe segnati. Sembrerebbe una sciocchezza ma non lo è affatto in quanto da quello più a monte ha inizio la bretella per via Spina ... chi imbocca quello inferiore salta il bivio e lo cercherà (inutilmente) più avanti. Ciò ha spinto Ludovico (che partecipò all’escursione) a commentare il mio post scrivendo:

Prestare attenzione in alcuni tratti (di fronte l'Isca e prima di raggiungere il sentiero 355) a causa della presenza di segnatura CAI a volte fuorviante. La camminata odierna ha anche evidenziato ancora una volta (coppia di escursionisti stranieri un po’ disorientati, incontrati nei pressi di Guardia, provenienti dai Colli di San Pietro, ed accodatisi al ns gruppo per raggiungere Spina) che per queste attività non ci si può affidare esclusivamente al proprio smartphone e/o gps in quanto anche percorsi apparentemente poco insidiosi possono rivelarsi particolarmente ostici se non ci si è preliminarmente ed adeguatamente documentati e preparati. (Ludovico Mosca)
Considerato che già mi ero accorto che il CAI 355 non corrispondeva alla bretella proposta vari anni fa (sulle mappe dal 2014) per lasciare il CAI 300 ed evitare la bruttissima discesa a Recommone, per cercare di fare chiarezza ieri pomeriggio ho convocato i volontari e siamo andati a fare un sopralluogo accurato, per quanto possibile.

Siamo partiti dalla curva di via Spina (A) da dove partono entrambe i sentieri e abbiamo scelto di scendere seguendo i pallini rossi usati come segnavia per questo tratto del CAI 355. La prima parte è in fondo duro, rotabile e segue la vicinale Monte per quasi 200m fino ad uno slargo (B). Qui c’è la prima discrepanza: la traccia gps fornita dal CAI segue la vicinale (poco chiara e ripida fra gli ulivi) mentre i pallini seguono uno stradone sterrato privato per poi ricongiungersi poco dopo il secondo tornante (D, foto d’insieme 1). Prima di giungervi (foto d’insieme 1), al punto  C si presenta la possibilità di un altro errore in quanto ci sono due frecce rosse (evidenziate con linee gialle nella f.2) che indicano di proseguire lungo lo stradone, ma verso l’esterno della curva su una pietra (f. 3) c'è una freccia rossa (più fresca) insieme con un pallino. Lo stradone largo termina poche decine di metri più in basso e può valere la pena per percorrerlo solo per approfittare della bella vista verso la baia di Nerano con Mortella, i Tre Pizzi e Monte San Costanzo sullo sfondo.
    

Di qui in avanti il tracciato con i punti rossi (apposti in numero sufficiente) coincide con la traccia gps e prosegue con andamento irregolare fino ad entrare nella valletta del rivolo, dove si trova la baracca E.
Poco prima di scendere nella stretta gola, fino a una dozzina di anni fa c'era un passaggio che costeggiava il rivolo a sinistra e giungeva presso le scalette M, sulla dir. F della vic. Monte ma si passava sempre con difficoltà a causa dei rovi. Con la sistemazione (si spera definitiva) di detta derivazione il tratto che segue (tanti anni fa segnato in verde) serve da collegamento con il CAI 300, passando attraverso la pineta.
L'innesto di questa traccia sul 300 non è segnalato chiaramente (non ho visto la classica bandierina bianco/rossa con numero del sentiero) e le tracce gps si incrociano riportando il termine del 355 più a valle del 300. Ciò deriva probabilmente dal fatto che effettivamente esistono due percorsi paralleli e che, a seconda della meta successiva, gli escursionisti tendono a girare in anticipo a destra o sinistra. Comunque, la differenza è poca e solo chi dal percorso principale volesse arrivare alla Spina potrebbe avere minori possibilità di notare i primi pallini rossi.
    

Tornati su traccia unica e procedendo verso est, dopo un centinaio di metri troviamo il bivio ingannevole G. In questa direzione è più difficile imboccare distrattamente la traccia di valle (foto sopra a sx), al contrario dell’altra estremità (I) dove i segnavia di monte, come si vedrà, sono poco evidenti. Questo, come anticipato è un problema non da poco in quanto il punto in cui abbiamo segnato la bandiera di inizio della variante Spina 355 (autorizzati dal CAI Stabia) si trova sulla traccia superiore lungo la quale ci sono segnavia un po' sbiaditi. Al centro di quella inferiore ce n’è invece uno fresco (H, sopra a dx). 
   

Chi procede verso Recommone, se non vede freccia rossa e segnavia sbiadito (quasi occultati da un cespuglio, foto sopra) al punto I, probabilmente imbocca il percorso più in basso e sarà rassicurato nel vedere il segnavia H e, ovviamente, chi prenda la traccia bassa (anche nell'altra direzione) non troverà il bivio mostrato nella foto in basso (K). La traccia gps fornita dal CAI sembra passare a monte.

Fatta questa dovuta descrizione oggettiva preventiva, passo ai problemi da risolvere:
  1. si dovrebbe decidere in via definitiva quale collegamento fra la pineta del monte di Monticchio e via Spina si voglia evidenziare, la vicinale Monte più un tratto in proprietà privata prima di giungere nella pineta demaniale o la sua derivazione F (tutta pubblica e negli ultimi anni sempre manutenuta) e poi, in qualunque caso uniformare andamento della traccia gps, segnatura al suolo e evidenza sulle mappe. In ultima analisi, potrebbero anche rimanere entrambi segnati, ma si dovrebbe fare una netta distinzione
  2. eliminare i percorsi doppioni paralleli che, guarda caso, si trovano in prossimità delle due suddette bretelle. Nel caso si optasse per il tratto basso I-K, si dovrà spostare necessariamente la bandierina inizio sentiero appena apposta. In qualunque caso, si dovrebbero cancellare o coprire i segnavia (vecchi o recenti che siano) dei tratti “dismessi” e rinforzare la segnatura in corrispondenza dei bivi.
  3. resta da risolvere il problema delle frecce rosse che talvolta sono utili in quanto rafforzano le indicazioni CAI, ma in altri casi sono assolutamente fuorvianti. Per esempio, quella accompagnata dalla sigla VIS (non apposta da me e non penso che si riferisca a me, anche se molti lo pensano) ben visibile su una roccia in alto (J), nei pressi dell'uscita dal vallone detto Scrivanessa (ma dovrebbe essere Comunaglia). Non ho avuto ancora modo di controllarla ma suppongo che conduca direttamente alla baracca (L).
Scusate per le foto, scattate con cell e con cielo nuvoloso. Ho ricontrollato il testo, ma qualche errore può sempre scappare. Sarò grato a chi me ne volesse segnalare.

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