venerdì 11 ottobre 2019

60° gruppo di 5 micro-recensioni 2019 (296-300)

Oltre a non essere certo fra i migliori film di Scorsese, Gangs of New York è capitato in un girone di ferro e, giustamente, nonostante l’indubbia relativa qualità e le 10 Nomination (ma nessun Oscar) finisce all'ultimo posto in questa cinquina molto varia. Questa scelta è stata facile in quanto i due muti sono capolavori dell’espressionismo tedesco (che non mi stancherò mai di ri-guardare) e gli altri due sono molto particolari, completamente differenti per stile, produzione e generi, ma senz'altro degli ottimi cult.
Nessuno dei 5 è stato per me una novità, e le nuove visioni dei primi 4 mi hanno assolutamente soddisfatto per l'ennesima volta avendo potuto apprezzare ulteriori dettagli; in quanto all’ultimo l’ho trovato complessivamente ancor più deludente ed esagerato, pur riconoscendo delle che ci sono ottime soluzioni registiche e una pregevole interpretazione di Daniel Day-Lewis.
Comincio con i due muti.

   

297  Metropolis (Fritz Lang, Ger, 1927, restauro 2010) * con Brigitte Helm, Alfred Abel, Gustav Fröhlich * IMDb  8,3  RT  100%  * 108° nella classifica IMDb dei migliori film di tutti i tempi
Nei dati ho ritenuto necessario aggiungere "restauro 2010" in quanto le versioni proposte al pubblico fino ad allora erano di qualità abbastanza scadente e, soprattutto, molto più corte. Nel 2008 fu trovata una pellicola (quasi) integrale in Argentina; a partire da questa e con varie integrazioni derivanti dagli altri montaggi manipolati e accorciati, la più che benemerita Murnau Foundation di Wiesbaden ha messo insieme questa versione alla quale dovrebbero mancare ormai solo poche scene rispetto all'originale. 
Le immagini e la sceneggiatura sono estremamente attuali e sfido qualunque appassionato dei film sci-fi e/o distopici a non riconoscerei quante scene, riprese e scenografie di film di tali generi sono riprese o citazioni di Metropolis. Decine sono le rappresentazioni di una città futuristica a sviluppo verticale, con tanti grattacieli, strade sopraelevate, megafabbriche, videocontrollo e via discorrendo.
Ciò che fa la differenza e deve essere presa per quella che è, è la recitazione, classica del muto ed in particolare dell'espressionismo tedesco. 
Meraviglia pensare che questa produzione è di quasi un secolo fa, realizzata nei primi decenni della storia del cinema e senza sonoro!
Assolutamente imperdibile, anche per quelli che non sopportano né i muti, né il bianco e nero. 

296  Nosferatu (F. W. Murnau, Ger, 1922) * con Max Schreck, Greta Schröder, Ruth Landshoff * IMDb  8,0  RT  100%  nella classifica IMDb dei migliori film di tutti i tempi
A differenza di Metropolis (un vero e proprio kolossal per l'epoca) questo è molto più contenuto, senza grandi scenografie, senza scene di massa, prodotto con un budget molto più ridotto. Eppure ha fatto scuola, rimanendo uno dei più famosi film del genere vampiresco, forse il capostipite, insieme con la pellicola dello stesso regista Phantom (1922, F. W. Murnau) e con il successivo Vampyr (1932, Carl Th. Dreyer). Inoltre, si tratta del film del quale nel 1979 Werner Herzog mise in scena un remake molto fedele, quasi un omaggio all'originale, con Klaus Kinski, Bruno Ganz e Isabelle Adjani come protagonisti. I giochi d'ombra, ombre che diventano protagoniste, atmosfere tetre e angoscianti, tengono con il fiato sospeso anche lo spettatore dei giorni nostri, immaginatevi quelli di un secolo fa. 
Altro film da guardare con attenzione, anche se tutti sanno come va a finire. 


   

300  Paris, Texas (Wim Wenders, Ger/Fra, 1984) * con Harry Dean Stanton, Natasha Kinski, Dean Stockwell * IMDb  8,1  RT  100%  * 244°
Uno dei migliori film di Wim Wenders fra quelli successivi al suo periodo prettamente tedesco, quello dell'innovatico stile Film und Drang dei vari Herzog, Schlondorff, von Trotta, Fassbinder, ecc.
Conta non solo sull'ottima sceneggiatura di Sam Shepard (lo stesso che una quindicina di anni prima aveva firmato quella di Zabriskie Point, 1970, Michelangelo Antonioni), ma anche e soprattutto sull'incredibile interpretazione di un attore che, forse per le sue caratteristiche, non ha mai avuto i giusti riconoscimenti a Hollywood, vale a dire Harry Dean Stanton.
In particolare la prima parte del film, che si svolge nel Mojave Desert (in California, confine con Nevada e Arizona) è affascinante per i paesaggi spettacolari e l'atmosfera surreale, egregiamente commentata dalla peculiare musica di Ry Cooder
Un film certamente drammatico, ma carico di umanità, con il rapporto fra i fratelli, il bambino con "due padri", e tutti gli altri protagonisti "di contorno" ma fondamentali nel contesto della storia.
Film da non perdere.

298  Así en el cielo como en la tierra  (José Luis Cuerda, Spa, 1995) * con Fernando Fernán Gómez, Luis Ciges, Francisco Rabal, Jesús Bonilla * IMDb  6,8  RT  89%p 
Commedia arguta a sfondo religioso, apprezzabile anche ad una lettura minimalista e superficiale, ancor più geniale se si conoscono un po' le Sacre Scritture (in particolare l'Apocalisse), i personaggi del Vangelo, agiografia e struttura della Chiesa. 
Cuerda, già autore di Amanece, que no es poco (1989, altro cult surreale) non risparmia nessuno, ma non si mostra mai né acido né irriverente, riuscendo a prendere in giro un po' tutti, sollevando problemi irrisolvibili, riproponendo domande alle quali nessuno può rispondere con chiarezza, creando nuove situazioni ancor più complicate, tendenti al paradosso, in quanto puramente surreali.
Non ne cito nessuna per evitare spoiler, ma aggiungo che, chi ha dimestichezza con la lingua di Cervantes, si delizierà anche nell'ascoltare una caterva di espressioni popolari e modi di dire. In quanto agli assurdi quesiti proposti, c'è da dire che potrebbero essere ottimi spunti per disquisizioni e speculazioni filosofiche, basate sulla logica, pur essendo assolutamente non plausibili ... in effetti lo schema di qualunque religione ...
Notevole anche il cast, che comprende i migliori attori e caratteristi spagnoli dell'epoca.
Anche questo imperdibile, purtroppo penso che non si trovi in italiano ... peccato per tanti!


299  Gangs of New York (Martin Scorsese, USA, 2002) * con Leonardo DiCaprio, Cameron Diaz, Daniel Day-Lewis * IMDb  7,5  RT  75%   *  10 Nomination (miglior film, regia, Daniel Day-Lewis protagonista, sceneggiatura, fotografia, scenografia, montaggio, costumi, sonoro, canzone originale)
Come già sottolineato in apertura nonostante il cast, la sapiente regia di Scorsese, alcune ottime interpretazioni, scenografia di grande impatto, costumi certamente originali, questo film non riesce a convincere, soprattutto per una sceneggiatura troppo esagerata, poco credibile e l'eccessiva violenza che lo portano ad essere quasi uno splatter
Il personaggio di Cameron Diaz mi è sembrato assolutamente forzato e fuori luogo, molti altri sono poco credibili, il soggetto (sotto alcuni aspetti corrispondente a eventi reali) è stato troppo esagerato a fini chiaramente scenografici e di impatto sul pubblico.
Visto ai tempi dell'uscita nelle sale, ho concesso al film una nuova chance ma al termine resto dell'idea che i buoni registi dovrebbero sempre lavorare con budget limitati e concentrarsi sull'aspetto strettamente cinematografico, che non ha bisogno né di grandi nomi né di cifre esagerate (100 milioni di dollari nel 2002 erano veramente tanti!).

Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog. 

Nessun commento:

Posta un commento