Erich Von Stroheim, nome
emblematico di Hollywood (in particolare dell’epoca del muto), personaggio
singolarissimo avvolto da un certo mistero, regista di rottura degli schemi
spesso equiparato a mostri sacri come D.W.
Griffith (con il quale fece le sue prime esperienze), Cecil B. DeMille e Buster Keaton,
ottimo sceneggiatore e buon interprete, maniaco della accuratezza e della
grandiosità delle scene, ostinato fautore di film lunghissimi, eppure non molti
ne hanno sentito parlare e solo pochissimi conoscono effettivamente le sue
opere.
Dei dodici film attribuiti a von Stroheim in 3 di essi (Merry-Go-Round, The Great Gabbo e Fugitive Road) il suo nome non compare ufficialmente e uno (The Honeymoon) è perso. Di conseguenza solo i seguenti 8 sono oggi disponibili per la visione:
1919 - Blind Husbands 1920 - The Devil's Passkey
1922 - Foolish Wives
1924 - Greed
1925 - The Merry Widow
1928 - The Wedding March
1929 - Queen Kelly
1933 - Hello, Sister!
Di tutti questi, oltre che regista, fu anche sceneggiatore e in molti di essi anche attore protagonista.
Nato a Vienna nel 1885 e giunto negli States nel 1909, dopo qualche anno entrò nel mondo del cinema come stuntman e comparsa apparendo anche nella pietra miliare Intolerance (D.W. Griffith, 1916).
Subito dopo i primi due fu chiaro che aveva una visione unica, ma ben precisa, dell’essenza del cinema e non gli fu difficile trovare produttori disposti ad investire su di lui. Tuttavia ben presto cominciarono le polemiche, minacce, ricatti da una parte e dall’altra in merito alla lunghezza dei film, alle richieste di von Stroheim, alle sue manie di grandezza e alle conseguenti spese fuori controllo, diatribe che addirittura durarono fino agli anni ’50.
Altri problemi seguirono con The Wedding March e The Honeymoon che, fra i progetti faraonici del nostro Erich e i limiti imposti dai produttori, furono uniti, ri-separati, pesantemente ridotti e ri-montati in un unico film. Di essi oggi rimane ben poco, vale a dire la sola prima parte della storia di Nicki (interpretato dallo stesso von Stroheim), uscita in Italia con titolo Sinfonia nuziale, che arriva fino al matrimonio e alla partenza degli sposi. La seconda (tit. it. Luna di miele) comprende(va) non solo il viaggio, ma numerosi altri avvenimenti aventi per protagonisti le stesse due coppie del primo film però ora non ne rimane alcuna copia, si sa che l’ultima conosciuta fu distrutta nel corso dell’incendio della Cinémathèque Française nel 1959. La versione di The Wedding March attualmente in circolazione (110min) pare sia quella montata da Josef von Sternberg mentre il primo montaggio eseguito da von Stroheim prevedeva una durata di circa 4 ore.
Ormai la sua "fama" di folle visionario era ampiamente conosciuta e, complice l'avvento del sonoro, non trovò più produttori disposti ad investire su di lui.
Conclusa la sua controversa carriera di regista, continuò ad essere attivo come sceneggiatore ed ancor di più come attore, partecipando a film famosi ed ottenendo anche una Nomination Oscar nel 1951 come miglior attore non protagonista, per la sua interpretazione in Sunset Boulevard (Billy Wilder, 1950, 52° miglior film di sempre per IMDb) nei panni di Max von Mayerling, già marito e regista della diva del muto Norma Desmond (Gloria Swanson) finito a fare il suo autista. (foto sopra)
Pochi giorni fa ho trovato questo interessantissimo ed estensivo documentario (in inglese) sul lavoro del regista, un vero e proprio tributo nel quale sono raccolte interviste foto e spezzoni dei suoi film per un totale di quasi due ore ... da non perdere per chi lo conosce, un'ottima introduzione al suo lavoro per chi non ne ha mai sentito parlare.
Mi sono letteralmente divorato questo interessantissimo post. Complimenti Giovanni. Ti ho aggiunto al mio blog roll personale, ti seguirò con interesse.
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