Pur
restando attento, per quanto possibile, agli sviluppi delle vicende relative a
via Campanella e via Jeranto, torno a parlare di viaggi con
le prime considerazioni su Amsterdam
oltre 40 anni dopo la mia ultima visita in Olanda, patria di Vincent van Gogh, qui in basso nell'autoritratto del 1887 esposto al Rijksmuseum, niente a che vedere con i selfie.
Grazie
anche alle belle e lunghissime giornate (oggi il sole tramonterà alle 22) è
sempre piacevole passeggiare lungo i canali con sponde per lo più alberate. Il
lato negativo è il traffico ... sì, proprio il traffico ma mi riferisco
soprattutto alle biciclette. Come è noto le due ruote sono il mezzo più
utilizzato per spostarsi in tutta l’Olanda ed in particolare nella capitale. Il
problema deriva dalla enorme quantità di bici che oggi sfrecciano lungo le
strade e le piste ciclabili, ma i più insofferenti non esitano a lasciare
queste ultime e superare passando sui marciapiedi, fra le auto o andando
contromano. Aggiungete i motorini che utilizzano le stesse piste ciclabili, i
tanti turisti che pensano di essere in zona pedonale e non si rendono conto di
stare su una pista ciclabile, i tanti incroci e semafori differenzianti per
auto, tram, bici e pedoni, le rotaie dei tram che obbligano i ciclisti a scarti
più o meno improvvisi per attraversarli (chi va in bici sa di cosa parlo). Ovviamente anche il parcheggio è più o meno selvaggio e spesso recuperare il proprio mezzo è una vera impresa con manubri e pedali che si incastrano.
Molto
è comunque ormai globalizzato anche qui e di conseguenza ci sono gli
onnipresenti bus rossi della City SightSeeing,
ma in versione acquatica, si trovano tutte le cucine del mondo e in qualunque
luogo di interesse si è “ossessionati” da chi si fa un selfie -ormai quasi
sempre con la sua prolunga di ordinanza - e chi scatta foto ai compagni di
viaggio in posa ... e che pose!
Per
fortuna ci sono anche i musei nei quali, oltre a godere della vista di tante
opere magnifiche e spesso uniche, il fenomeno foto è limitato ed in parte
controllato.
Andando in giro mi diverte cercare dipinti che, con maggiore o
minore fantasia, rappresentano luoghi e panorami partenopei (estesi a tutto il golfo).
Anche al Rijksmuseum, il più grande
e importante di Amsterdam nel quale ieri ho passato quasi l’intera giornata, ne
ho trovati tre:
* una vista della Grotta di Posillipo (A. S. Pitloo, 1826)
* un paesaggio avente sullo sfondo le inconfondibili sagome delle
isole Flegree (J. A. Knip, 1818)
* un molto vago panorama del Golfo dipinto quale originale decorazione di un
clavicembalo.
L’opera
più famosa del museo è senz’altro quella conosciuta come Ronda di Notte (Rembrandt), anche se non è il vero titolo e non è delle
proporzioni originali in quanto ne manca una larga striscia a sinistra.
Nelle foto in alto il quadro esposto attualmente (a sx) ed una copia, giudicata molto fedele, di dimensioni ridotte a destra.
Nessun commento:
Posta un commento