Un
paio di settimane fa ho scritto di quelli che pensano di diventare esperti o
atleti di prima fascia comprando abbigliamento all’avanguardia e attrezzature
costose. (L’abito non fa il monaco)
Fra
ieri e oggi, a poche ore di distanza, sullo stesso giornale online (La
Repubblica) sono apparsi sue articoli attinenti a ciò e tuttavia contrastanti
fra loro. Nel primo si dava notizia di una class action contro i produttori di fitness tracker, “bracciali che misurano i diversi parametri legati allo
sforzo fisico, dalle pulsazioni al numero di passi compiuti, ...”
Sono tantissimi
quelli che li utilizzano (spesso senza comprendere il significato dei dati
ricavati dal e sensore e mostrati sul display), ma molti di quelli più attenti
che volevano solo un ulteriore controllo della loro attività fisica si sono ben
presto accorti che qualcosa non andava.
Si sono quindi effettuati studi seri comparando i dati forniti dai gadget con quelli di
vere apparecchiature scientifiche testate ed è venuto fuori che il ritmo reale
differiva da quello riportato dai “giocattoli” anche di 20 battiti/min, che è
un’enormità e potrebbe anche avere serie conseguenze per la salute. La ditta
destinataria della più importante class
action è la FitBit e queste polemiche si vanno ad aggiungere a quelle sulla
miriade di app disponibili per computer e smartphone. (leggi tutto l’articolo)
“Braccialetto che rileva in tempo reale la frequenza cardiaca dal polso, in grado di archiviare le prestazioni (passi, distanza percorsa e calorie bruciate) e di tracciare anche la qualità del sonno, per raggiungere un benessere a tutto tondo. si elencavano i gadget sportivi”.“Niente più allenatore in carne e ossa: il coach è infatti diventato digitale grazie a una serie di soluzioni tecnologiche che controllano l’attività sportiva, mettendo in luce eventuali errori e correggendo il tiro laddove necessario. Non a caso utilizzare la tecnologia per misurare le proprie performance e migliorarsi da soli è ormai un fenomeno di massa.”
Secondo
voi un apparecchio elettronico può davvero sostituire un allenatore che
è in grado di combinare molti più dati, conoscere il vostro stato di forma, la
vostra tecnica, la vostra esperienza, nel caso della corsa il fondo sul quale correte
ecc. ecc. ecc.? Questi
gadget hanno una loro valenza solo se i dati sono interpretati da persone
esperte, altrimenti si rischiano danni fisici e malanni come quelli che derivano dalla medicina fai da te.
Concludo ancora sul tema salute menzionando un altro articolo che, per le fonti che citate, mi sembra senz’altro
serio ed affidabile:
"Sempre più bimbi mangiano vegano", i pediatri in allarmeBoom di casi: spesso c’è carenza di vitamina B12. “Difficile compensare l’assenza di carne, latte e uova”
Opinione
strettamente personale (ognuno mangia ciò che vuole): rispetto i vegetariani
(molti dei quali si dichiarano tali, ma si concedono prodotti ittici), ma trovo
che i vegani siano esagerati in particolare se impongono il regime alimentare ai loro figli, ovviamente non in grado di scegliere.
Da quel poco che so, non proprio pochissimo, le
diete non onnivore non sono le più adatte per i bambini in fase di sviluppo
e leggendo l’articolo potrete conoscere vari gravi danni permanenti che
possono causare quelle vegane. Inoltre, dal punto di vista etico, perché non abituarli a
mangiare tutto e lasciarli decidere autonomamente più in là, quando saranno in
grado di farlo con raziocinio? Libero arbitrio?
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