L’area nordorientale della caldera, racchiusa fra El
Portillo, Fortaleza e Montaña Blanca già mi affascinò l’anno scorso quando ne attraversai
la parte più settentrionale. Avevo quindi in programma una nuova camminata per
percorrere altri sentieri e aspettavo una giornata “promettente”. Qui a
Tenerife, come nella maggior parte delle isole in mezzo all’oceano, il tempo
cambia rapidamente e il fatto di avere una cima di oltre 3.700 metri che “aggancia”
grossi nuvoloni contribuisce all’imprevedibilità. Pochi giorni fa, dopo la
pioggia della notte, fu nuvoloso fino alle 10 e poi improvvisamente il cielo
diventò azzurro e così rimase fino a sera. Altre volte pur essendoci nuvole basse
fino a 500m di quota spesso oltre i 1.500m è splendido ... ma è difficile
prevederlo. Come in un aereo, si sta al sole ma in basso non si vede altro che
nubi. In conclusione ci vuole un po’ di fortuna.
Mia prima destinazione è stata Fortaleza, residuo
del margine della caldera che si eleva da un mare di sabbia. Dirigendosi poi
verso sud si comincia a camminare per lo più su pomici e dopo qualche
chilometro, salendo di quota, i pochi cespugli diventano sempre più radi e
sembra di essere in un deserto. Il paesaggio, pur rimanendo simile, cambia di
continuo per la qualità di lapilli, ceneri e pomici e per la loro dimensione. Parecchi
scorci fornirebbero uno scenario perfetto per film western classici.
Camminare in questi luoghi è senz’altro affascinante
a prescindere dal tempo, ma certamente i toni dal giallo, all’ocra e al
rossiccio, che spesso contrastano con lo sfondo delle lave più recenti
completamente nere, sono estremamente più godibili in una giornata luminosa, non
dimenticando anche un’altra conseguenza del soleggiamento: la temperatura. Come
è noto, in alta quota si sta bene pure in maglietta finché c’è sole, ma nel
momento in cui scompare dietro una nuvola, anche per poco, la temperatura cala
di colpo.
Nel corso dell’escursione ho avuto modo di notare l’esistenza
di altri sentieri (assolutamente tralasciati da guida Rother e un’altra cartina in mio possesso) e, verificatane l’effettiva
percorribilità con il personale del Parco, ho già progettato una nuova escursione
circolare che spero di portare a compimento scaldato da un bel sole, dall’inizio
alla fine.
Inizierò ripercorrendo in senso inverso la parte finale
di ieri (con le nuvole) e ritornerò a El Portillo attraversando altra area semidesertica
a est della strada dopo essere salito in cima a Montaña Rajada (a vederla mi
sembra interessante) e passando per Las Minas de San José (anche questa aveva
già attirato la mia attenzione in passato).
Tutti questi sentieri sono per lo più facili, ma non
bisogna sottostimarli in quanto apprezzando la zona nella sua globalità, ai
piedi del Teide che da essa si eleva per circa 1.500m, si ha l’idea che sia
quasi pianeggiante. A parte in fatto che non lo è, si devono considerare tanti
saliscendi e bisogna tener ben presente che camminare su sabbia o pomici non è
la stessa cosa che camminare su fondo duro.
Spero di parlarvi, a breve, di Montaña Rajada e Minas
de San José.
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