Pur
non essendo linguista e propendendo più per le materie scientifiche che per quelle umanistiche, non posso fare a meno di notare i tanti usi impropri di parole ed errori, più o meno gravi, nei quali mi imbatto quasi ogni giorno leggendo articoli o ascoltando notiziari.
Mi
avventuro quindi in ambiti per me poco consueti in quanto anche un somaro come me
si rende conto di certi strafalcioni e spropositi, talvolta di notevole portata.
L'idea di questo post è nata dopo aver letto qualche giorno fa l’ennesimo titolo al limite del ridicolo “Fra tre giorni Elisabetta diventerà la
regina più lunga
di sempre” ... sapevo che un regno (nel senso del periodo nel quale si
esercita la sovranità) potesse essere “lungo”,
non una Regina.
Ieri
e oggi, parlando delle vittorie delle italiane Pennetta e Vinci, molti
titoli usavano (impropriamente) la parola inglese “slam”
riferendosi ad un singolo torneo, in questo caso quello di Flushing Meadows. Questa accezione del termine nacque vari secoli
fa con il gioco di carte del Whist e successivamente fu
utilizzata nel Bridge (Grand Slam = 13 prese su 13). Con il simile significato, nel tennis ed
altri sport, si intende quindi l’aggiudicarsi tutte
le prove in un ben definito ambito. Nel linguaggio tennistico
internazionale, a partire dagli anni ’30, significa vincere nello stesso anno i
4 tornei internazionali più importanti: Australian Open, Roland Garros, Wimbledon
e U.S. Open.
Altro
ricorrente cattivo utilizzo di termini (questa volta tutti italiani) è quello di
usare “qualifica” invece del
corretto “qualificazione”, malvezzo
tipico dei cronisti del settore motoristico. A proposito del primo lemma (qualità, titolo, attributo), nel Vocabolario Treccani si possono leggere
esempi come:
dare a qualcuno la q. di intelligente, di onesto, di coraggioso o di imbecille, di mascalzone, di vigliacco; ... la q. di dottore, di avvocato, di geometra, di perito, di capoufficio; vantare una q. nobiliare, ...
Per
“qualificazione” il secondo
significato proposto illustra esattamente l’accezione sportiva, quella che
dovrebbe essere utilizzata.
2. (sport.) [spec. al plur., la gara o il complesso di gare da superare per essere ammessi alle fasi successive di una competizione] ≈ eliminatoria.
In sport diversi da
automobilismo e motociclismo (p.e. atletica leggera) si continua ad usare il
temine corretto:
... tre prove di qualificazione + tre di finale per i migliori 6 o 8
Fra
i malvezzi linguistici che si stanno sempre più diffondendo in molti campi grazie
ai media, è l’uso di “piuttosto” come
disgiuntivo. In un breve articolo su Treccani.it, quasi una nota, i “colpevoli”
vengono così individuati:
Il fenomeno probabilmente ha avuto origine nel parlato del Nord Italia e ben presto la novità è stata accolta dai conduttori televisivi, dai giornalisti, dai pubblicitari e in seguito anche dalle riviste e dai quotidiani, contribuendo a diffondere un uso improprio.
Ma l’ancor più
autorevole Accademia della Crusca ha dedicato al tema uno scritto più lungo e articolato nel quale, tra l’altro, si
legge:
“Eppure non c'è bisogno di essere dei linguisti per rendersi conto dell'inammissibilità nell'uso dell'italiano d'un piuttosto che in sostituzione della disgiuntiva o.”
Tornando
agli strafalcioni occasionali, ricordo che nel testo esplicativo a corredo di
una serie di foto naturalistiche fu scritto: "Le braccia del polipo" (tradotto in
italiano: "I tentacoli del polpo"). Anche i bambini sanno che le appendici
flessibili polpi (e non polipi, che sono altri essere viventi, errore molto comune) si chiamano tentacoli.
Per
concludere con altro sproposito zoologico, seppur di altra natura, cito il caso
del “giornalista” che, adattando un testo dall’inglese (traducendolo molto
male), scrisse che in gioventù Conrad si imbarcò per andare a caccia di “sperma
di balena”! (storia inserita nel post del 7 settembre 2014). Pur essendo vero
che sperm=sperma e whale=balena, spermwhale è il termine inglese per
capodoglio. In ogni caso, "sperma di balena" sarebbe whale-sperm, come anche i
principianti sanno.
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