I
pochi che hanno letto di quella che ho citato come “impresa memorabile” nel mio
profilo Google+ sanno che nel 1986 organizzai e guidai una spedizione canoistica
in Francia attraversandola da nord a sud e poi a nordovest. Anche quelli che
all’epoca bazzicavano per Massa e soprattutto navigavano lungo le coste
lubrensi se ne ricorderanno o almeno ricorderanno le decine di kayak che ogni giorno
lasciavano il porticciolo della Lobra pagaiando verso Puolo e Sorrento, ma sopratutto
verso sud per andare a Mitigliano, Jeranto o Marina del Cantone anche se non
mancavano quelli che si spingevano ben oltre fino a Crapolla, Li Galli,
Positano e – lungo altra rotta, a Capri.
L’idea
di questo lungo raid sull’acqua, a forza di braccia, risale al 1983, pochi anni
dopo aver cominciato a pagaiare. A giugno feci un tentativo (abbastanza
azzardato) di andare da Dunkerque (sulla Manica) ad Arles (quasi sul
Mediterraneo) in solitario, ma una volta in Francia scoprii che, al contrario
di quanto mi era stato riferito, il passaggio delle chiuse in kayak non era
garantito e talvolta addirittura proibito. Essendo impensabile trasbordare ad
ogni passaggio di chiusa, oltretutto con una canoa abbastanza piena e quindi
pesante, rinunciai all’impresa senza dare neanche il primo colpo di pagaia, ma prima
di rientrare in Italia raccolsi informazioni, comprai varie guide specifiche e
fotocopiai le mappe e i dati delle chiuse dei tratti non compresi nelle guide.
Già allora ero ben deciso a portare a termine il raid, in un modo o nell’altro.
Negli
anni successivi il club FoKa (Folgore Kayak) crebbe, feci tanta esperienza e mi
abituai a percorrere lunghe distanze in mare e, oltre a pianificare
dettagliatamente il percorso, cominciai cercare compagni di avventura. Il
tratto Arles-Bordeaux (dal Mediterraneo all’Atlantico, opzionale nell’83)
divenne parte integrante del progetto e l’altro elemento nuovo e certo era
quello di viaggiare con un camper appoggio.
Finalmente
nella primavera del 1986 il progetto era pronto, avevo cartine dettagliate di tutti
i canali e fiumi da percorrere, avevo stretto rapporti di collaborazione con
Andrea Alessandrini (canoe ASA) il quale si impegnò a fornirci i kayak, durante
il mio soggiorno a Eugene, Oregon (U.S.A.) avevo studiato una dieta con l’aiuto
di una allenatrice di livello nazionale, c’era anche qualche sponsor e il
gruppo era in via di formazione. Da maggio ad agosto aumentammo le distanze medie delle uscite in mare, ci fu qualche defezione, trovammo sostituti (una veramente all’ultimo momento, come si può notare sul flyer di presentazione) e a inizio settembre partimmo.
Se qualcuno
si sta chiedendo perché solo ora parlo di questo raid (che fornì grandi
soddisfazioni e divertimento a tutti i partecipanti) ecco il motivo: dopo quasi
30 anni ho riordinato le varie centinaia di diapositive, quasi tutte scattate
da Ernesto, e ne ho fatto eseguire delle buone scansioni. Nelle prossime
settimane ne pubblicherò una buona parte, in gruppi di immagini in qualche modo
connesse fra loro, accompagnati da post di approfondimento (vita lungo i canali, funzionamento delle chiuse, turismo fluviale, l'incredibile costruzione del Canal du Midi, deviazione alle Gole dell'Ardeche, ...) o da post descrittivi sui
quali probabilmente (spero) i miei compagni di viaggio di allora avranno
qualche commento da fare.
Per
ora allego il flyer che comprendeva la copertina (di presentazione), un
saluto/augurio del Sindaco, un breve scritto di Carlo Franco e un mio commento
in qualità di promotore/organizzatore. Prossimamente aggiungerò una rassegna stampa e forse il filmato del servizio del TG3 sulla 1750km in kayak.
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