giovedì 18 settembre 2014

Una cartina con descrizione dell'itinerario aiuta sempre? (2^ parte, Faito)

Come avevo preannunciato nel precedente post, ecco il commento alla all’itinerario 3. Il Monte Faito e il “Molare” pubblicizzato sul depliant del Parco Regionale dei Monti Lattari.
La spiegazione risulta molto confusa nella seconda parte e non congruente con la mappa tratta dalla cartina del Parco (immagine più in basso), molto di fantasia in quell'area. Il percorso evidenziato è in parte errato e si ferma molto prima del Molare (meta dell’escursione) che oltretutto resta fuori carta.

A onor del vero, il testo delle prime due colonne è in effetti giusto con la sola eccezione della menzione della funivia - inesattezza motivata dal fatto che il dépliant fu realizzato prima della sua chiusura - e lasciava ben sperare. Ma se la descrizione è corretta, non lo è la carta. Infatti la linea giallo-rossa dal tornante a valle del Santuario scende fino al penultimo della strada proveniente da Campo del Pero per poi risalire al “piazzale di cava”, indicazione errata e inutile deviazione in quanto si può procedere linearmente verso l’Acqua Santa.
Giunti nei pressi della (vera) biforcazione - Palmentiello e Crocella a sinistra e Molare e Conocchia a destra -cominciano i grandi problemi sia in carta che nella descrizione. Nel testo infatti si pone il suddetto bivio dopo l’Acqua Santa e dato che leggo che “in qualche caso (il sentiero Palmentiello n.d.r.) è chiuso perché ritenuto pericoloso” suppongo che l’autore si sia confuso con il sentiero - effettivamente molto pericoloso - che va verso il Canino e poi termina a Capo Muro.
stralcio dell carta del Parco riprodotta (parzialmente e in scala ridotta) sul depliant









Devo riconoscere che anche sulla carta CAI il tratto San Michele-Crocella è mal rappresentato, ma in quella del Parco la situazione è aggravata dal fatto che la carta base è ben peggiore ancorché più recente. Posso garantire, così come chiunque altro lo abbia percorso, che il sentiero del Palmentiello non include quella vertiginosa discesa verso nord-est abbassandosi fino a quasi 600m di altitudine, ma rimane sempre al di sopra dei 1000m. Anche i devoti al gps (che alla base di quelle alte falesie è meno affidabile che altrove) potranno confermare che il percorso che ho rappresentato nella mia carta essenziale dell’area seppur non precisissimo è molto più vicino alla realtà procedendo verso sud, dirigendosi poi a sud-est ed infine ad est a mo’ di una grande curva.
La sovrimpressione in rosso indicante il sentiero del Palmentiello sulla carta CAI è certamente mal posizionata e non di poco, ma se chi ha prodotto quella del Parco si fosse degnato di consultare qualche socio CAI o meglio i responsabili della sezione di Castellammare di Stabia, questi senz'altro avrebbero segnalato gli errori in quanto ne sono a conoscenza. 
Vari altri errori sono talmente evidenti che si sarebbero potuti evitare anche senza mai essere stati sul posto e inoltre:
* la quota di Monte San Michele (Molare) viene indicata a 1372m, ma in effetti sono 1444m (come tuttavia indicato nel testo) e 72m di dislivello non sono pochi
* Monte Catiello non è alto 1326m bensì 1393m,
* il sentiero 50 non passa dal tornante indicato in carta, ma dal “piazzale di cava” in corrispondenza del tornante più in alto a sud-est di esso e non termina in mezzo al nulla ma in cima al Molare
* l’Acqua delle Scorchie ovviamente non si trova in cima a Castellone
* il tratto Acqua Santa - Conocchia del CAI 300 (ex 00) non ha l’andamento indicato in carta e scollina a oltre 1280m e non a 1257m
Last but not least, sorprende che la "difficoltà" del percorso sia definita con questa dizione: “facile, per tutti”. Se questa valutazione può essere accettabile per la prima parte del percorso, certamente l’ascesa al Molare (e ancor più la discesa) non è proprio per tutti e personalmente non descriverei l’ultimo tratto come “sentiero che sale zigzagando fra facili roccette”. Conosco parecchi escursionisti che arrivati alla base del Molare si godono il panorama da lì, “rifiutandosi” di salire in quanto non si sentono sicuri.
Ripeto la domanda: “Mi sbaglio, sono troppo pignolo o effettivamente ci sono troppi errori?”
Ed evito di soffermarmi su quanto è costata questa carta … 

PS - ringrazio coloro che hanno commentato il precedente post su FB Camminate per il "sostegno morale" fornitomi :-)
In particolare Enrico ha colto il motivo di queste mie analisi: cercare di evitare che, per colpa di persone superficiali e poco professionali, qualche escursionista si perda, metta sé stesso e/o altri in condizioni di pericolo o semplicemente percorra vari chilometri a vuoto o accumuli dislivello inutilmente.
Non mi illudo certo di far improvvisamente cambiare il triste andazzo con post di questo tenore, ciononostante penso sia importante tenere informati gli escursionisti di cosa si riesca a fare ... con i soldi pubblici, quindi nostri. 

1 commento:

  1. Salve...già parecchi escursionisti decidono di non usare le carte dei sentieri...cosa molto grave, perchè sappiamo tutti che almeno quando si và per la prima volta in un posto queste ci aiutano, eccome, a poter seguire l'itinerario...soprattutto la prima volta che ci andiamo, è basilare...Tante di queste carte però come dice GV risultano imprecise, e non di poco come si vede bene da questa ultima mostrata...allora, dico, come si fà a pubblicare una carta imprecisa???...A costo di "vendere", credo... si mandano le persone allo sbaraglio...di tanto in tanto troviamo molte di questi malcapitati che si fermano in un posto e non sanno come andare avanti...Con quale criterio queste carte vengono redatte ??? ....e pensare che le "tue GV" si possono trovare sul tuo sito e "gratis"....ciao Matt Almond (con queste non mi sono mai perso...)

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