sabato 31 marzo 2018

Quanti conoscono i (veri) colori della natura?

Questa riflessione nasce da varie considerazioni, di genere abbastanza diverso.
Chi non ha occasione di osservare di persona (e di frequente) ambienti naturali con i suoi tanti colori e con le loro mille sfumature difficilmente si rende conto di quanto fasulli siano quelli proposti dalle foto su giornali, riviste e manifesti, per non parlare di televisione, cinema, smartphone e schermi di computer.
La evidente prova di ciò si ha nella stessa esistenza della "regolazione colore" (contrasto, luminosità, saturazione, brillantezza, regolazione del bianco, ...); più sono i parametri, minori sono le probabilità che due apparecchi abbiano la stessa regolazione e a ciò si aggiunge che ogni schermo ha una resa diversa. A tutti sarà capitato di andare in un centro commerciale con un grande magazzino di prodotti elettronici con decine di televisori (ormai tutti sottili schermi piatti o leggermente curvi) accesi. Non possono non aver notato differenze, anche sostanziali, fra le varie marche e modelli (anche della stesa casa produttrice), specialmente se apparecchi vicini fra loro mostrano le stesse immagini.
Passando ai computer e simili, oltre alle suddette regolazioni hanno grande importanza la luce dell'ambiente e l'angolo di osservazione. In quanto alla fotografia, ogni tipo di sensore (elemento chiave di qualunque fotocamera digitale) ha una resa leggermente differente, una stessa foto visualizzata su schermi diversi avrà colori diversi e se infine si decide di stamparla, possiamo essere certi che non ci sarà esatta corrispondenza fra immagine a video e quella su supporto, cartaceo o meno che sia. Editando una foto, nella maggior parte dei casi si riesce ad ottenere un'immagine più piacevole, accattivante, bella ... ma quel tramonto era effettivamente così arancione, quel mare era davvero così blu, quel fiore era tanto giallo o rosso? 
Considerando quanto detto, ormai i colori delle cose nel nostro immaginario sono quelli che più comunemente ci propinano ma anche il 4k raramente è veritiero. Si potrebbe affermare che le pubblicità del settore turistico (che vive di immagini fantastiche) siano tutte ingannevoli, in quanto la maggior parte dei colori proposti nelle loro brochure non sono naturali (specialmente in quelle combinazioni) e esistono solo a livello digitale.


Infine, c'è il problema degli occhiali, non quelli da vista ma quelli scuri, polarizzati, a specchio, eccetera che, per protezione degli occhi o solo per moda, le persone indossano stando all'aria aperta e alla luce del sole. Qualche volta mi sono fatto prestare tali tipi di occhiali per capire come apparissero i colori e il risultato è stato sconfortante! C'è un appiattimento dei colori e si perdono tante tonalità e dettagli che, al contrario, vengono esaltati dalla luce del sole.
Quando guidavo gruppi di escursionisti, talvolta in un intero gruppo non c'era una sola persona senza occhiali da sole e dovevo faticare per convincerli a toglierseli almeno per qualche minuto per apprezzare i veri colori di cielo, mare, fiori, foglie e animali. 
Avendo già in mente la stesura di questo post, negli ultimi giorni, passeggiando in ambiente semi urbano, su lungomare, spiagge e viali alberati, ho contato quante persone fra le prime 100 che incontravo usassero occhiali scuri. Ebbene i risultati sono stati abbastanza costanti mantenendosi fra il 65 e il 70%, vale a dire che approssimativamente 2 persone su 3 indossano occhiali da sole. 
Volendo sottilizzare, la maggior parte di quelli senza erano ben adulti e per lo più locali, e di conseguenza considerando solo "turisti" e giovani la percentuale  variava fra l'80 e il 90%. 
Per i cittadini che hanno poche occasioni di muoversi in spazi naturali i colori delle cose sono quelli riprodotti e non quelli naturali e quindi, a maggior ragione, il giorno in cui hanno l'occasione di godersi i veri colori non dovrebbero usare occhiali scuri, o almeno non costantemente. 

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