Premetto che non sono particolarmente amante dei giardini zoologici, ma ne ho visitato vari che sono ben organizzati, ottimamente tenuti e che sono amministrati da fondazioni che spendono fior di quattrini per la salvaguardia dell’ambiente e di alcune specie animali in particolare.
Quest’anno ho visitato lo Zoo di Washington (USA) gestito dalla Smithsonian
Foundation e ieri il Loro Parque
di Tenerife (gestito dalla Loro
Parque Fundación), secondo al mondo per gradimento del pubblico, primo
in Europa. In questi ultimi anni ha promosso 109 progetti, in 30 paesi di
cinque continenti, con un investimento di quasi 16 milioni di dollari.
Entrambi spendono quindi per la ricerca
scientifica, preservazione di ambienti particolari, protezione di specie a
rischio, ripopolamento e altre attività simili. Per quanto riguarda gli animali, entrambi
adottano la politica di avere un numero limitato di esemplari e specie, concedendo loro spazi
più ampi di quelli che in passato erano la norma e ricostruendo, per quanto
possibile, l’habitat naturale per ciascuna specie.Negli zoo di qualità come i suddetti (per esempio, San Diego, Omaha, Singapore, Zurigo, ecc.) si possono ammirare specie più o meno rare, quasi impossibili da trovare allo stato selvatico e alcune di esse ormai sopravvivono solo in cattività grazie proprio ai giardini zoologici, parchi natura e simili.
Gli spettacoli ... non sono proprio il meglio
dal punto di vista degli animali, ma c’è da dire che molti di quelli che si
esibiscono sono nati in cattività e che sono molto predisposti al tipo di
compiti ai quali vengono chiamati e, spero tutti convengano su questo punto,
sono ben altra cosa rispetto ai circhi. Non si deve dimenticare inoltre che proprio questi show sono quelli che, attirando migliaia di visitatori paganti, permettono di raccogliere cifre considerevoli che poi vengono "investite" in progetti di conservazione e salvaguardia.
Gli animali sono seguiti da staff di specialisti, si
studiano le loro abitudini e loro debolezze, seguono tutti diete ottimali, sono
recuperati in caso di ferite, debilitazioni o handicap.
Proprio in merito a
quest’ultimo punto è esemplare la storia di Morgan, un’orca del Loro
Parque, che soffre di sordità quasi completa e che è stata recuperata “socialmente”
ed è diventata una delle star dello spettacolo delle orche ma, a differenza
delle altre, viene guidata tramite segnali luminosi invece che acustici.
Molti avranno letto delle polemiche sorte in
seguito ad un suo strano comportamento nel giugno scorso quando deliberatamente
saltò fuori dell’acqua e rimase a secco per più tempo del normale. Si parlò di
tentato suicidio, di un tentativo di fuga dalle minacce delle altre orche o di
un comportamento normale visto che è una tecnica che si insegna per permettere
visite veterinarie e alte analisi.
La SeaWorld, l'organizzazione che gestisce parchi marini in tutto il mondo e che è proprietaria di Morgan, sostiene che non può essere liberata, perché è sorda e non potrebbe sopravvivere in ambiente naturale. Altro argomento per discussioni senza fine e senza controprova ...
altre foto su https://plus.google.com/+GiovanniVisetti/posts?hl=it
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