Come
qualsiasi altro buon collezionista mi piace frequentare mercatino, fiere
dell’usato e vendite di beneficenza, in particolare quando sono all’estero. Vagando
fra bancarelle, scavando in scatoli di cartone o cassette di plastica o
guardando a distanza i contenitori dei dvd stesi su un telo di plastica (ci
vogliono buoni occhi), si trovano classici, ottimi film poco conosciuti e - con
la stessa gioia - si scoprono titoli sconosciuti che pur non essendo capolavori,
talvolta veri filmacci, vale la pena di acquisire per essere firmati da registi
che solo anni dopo hanno diretto buoni film.
In Spagna ho imparato a non
limitare la ricerca indirizzando lo sguardo solo sulle classiche custodie di
dvd in quanto si trovano ottime serie in custodie più sottili e meno
appariscenti e, soprattutto a non tralasciare le sottili custodie quadrate di
cartoncino che spesso scompaiono fra le custodie più grandi e i libri. Una
volta “capito il trucco”, l’occhio sa cosa cercare e le sorprese non mancano
(nella foto in alto ci sono ben 14 dvd nei loro contenitori, , poggiati su uno di
dimensioni classiche). Non avendo praticamente dorso, si devono sfogliare uno
per uno e leggere attentamente non solo i titoli (anche in Spagna talvolta si
esibiscono in traduzioni fantasiose) ma anche registi ed interpreti.
In
questo modo ho notato, per esempio, che sulla copertina di Compañeros mortales, che
a orecchio non mi diceva niente, né mi ispirava e di certo non avrei comprato, c’era
il nome di Sam Peckinpah e ciò è
bastato a convincermi.
Per
la cronaca, il titolo originale è Deadly Companions (1961), tit. it. La morte cavalca a Rio Bravo (sic!), ed è stato il suo primo lungometraggio; fino al 1960 aveva diretto esclusivamente telefilm.
La
burla del Diablo
l’ho comprato per la regia di John
Huston, per il cast d’eccezione (Humphrey
Bogart, Peter Lorre, Jennifer Jones, Gina Lollobrigida) e per la partecipazione di Truman Capote (sceneggiatura) e di Robert Capa (fotografia). Con tutto ciò Beat the Devil, (questo
il titolo originale, quello italiano è Il
tesoro dell’Africa, sic!) fu un fiasco al botteghino e non è certo
memorabile, ma per me ha un significato particolare in quanto girato in luoghi
della Costiera Amalfitana come Ravello, Atrani e Minori che
conosco a menadito (tanto altro in questo post)
In
queste sottili custodie ho trovato anche il cult The Little Shop of Horrors
di Roger Corman, con una breve
partecipazione di Jack Nicholson, e
tanti kolossal classici fra i quali Moby Dick (John Huston, 1956), 2001:
Odissea nello spazio (Kubrick,
1968) e L’ultimo imperatore (Bertolucci, 1987).
Infine
due parole su un film, anch’esso scoperto casualmente, che mi riprometto di
guardare nei prossimi giorni: Dementia 13 di Francis Ford Coppola (in questo caso anche sceneggiatore). Girato
nei primi anni ’60, fu uno dei suoi numerosi “fiaschi” iniziali, dei quali
nessuno raggiunge la sufficienza su IMDb. Effettuando la dovuta ricerca, ho
letto che Coppola alla corte di Corman diresse un po’ di tutto, dalla
commedia softcore all’horror, dal western alla fantascienza. In quest’ultimo
caso si trattava di una riedizione di un film russo del 1959, Nebo
zovyot, che fu rimontato dopo aver effettuato vari tagli e aggiunto
qualche scena e proposto nel 1962 come Battle
beyond the Sun. I cinefili sappiano che questa ripresentazione è di
pubblico dominio e si trova su archive.org, sito dalquale è possibile scaricarlo o guardarlo online. L’ho
già scaricato e dopo Dementia 13 (IMDb 5,7/10) mi sorbirò
Nebo
zovyot versione americanizzata (IMDb 4,5/10).
Appena
visti, pubblicherò le recensioni su 2016: un film al giorno, come al solito.
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