Potrei
aver titolato questo post anche “Filosofia
di vita e Fantabiologia”.
Pur
sapendo, in quanto ampiamente dimostrato, che tutti abbiamo bisogno di dormire,
il numero di ore non è scientificamente determinato e tantomeno i modi e la
distribuzione nell’arco della giornata. Con un po' di adattamento si può anche
ridurre il sonno di cui si ha bisogno (seppur di poco) e sarebbe cosa
auspicabile poiché quanto si dorme di più del necessario va ovviamente
sottratto da ciò che ci rimane delle 24 ore. Tolte anche le ore di lavoro,
studio e necessità giornaliere (spesso non riducibili) si va a intaccare
soprattutto il tempo a disposizione per leggere, ascoltare musica, stare con
amici e/o partner, e qualunque altra attività di nostra elezione che ci
soddisfi.
Assodato
quindi che il “tempo libero" è limitato, cosa nota ma sulla quale non si
riflette abbastanza, oltre a ridurre le ore di sonno sarebbe anche opportuno
cercare di eliminare, per quanto possibile, i tempi morti ed in questo ci è di
grande aiuto la tecnologia. Sempre più persone “guadagnano tempo” (anche se non
lo si può mangiare - “Perché se guadagni
del tempo cosa te ne fai? mangi tempo?”, da Questi fantasmi, di
Eduardo de Filippo) comprando biglietti in anticipo, effettuando operazioni
bancarie senza andare in banca, acquistando online e via discorrendo. Lo stesso
tipo di elettronica, ormai a disposizione di tutti, è di grandissimo vantaggio
(sotto molti profili) per tutti gli amanti della musica, della lettura, del
cinema. Viaggiando con trasporti pubblici o in auto (se non si guida) oltre
alla facile scelta della musica si possono anche leggere libri o guardare film;
in ambienti tranquilli e con un minimo di spazio si può scrivere o lavorare. Senza
aver bisogno di alcun elemento tecnologico si possono invece prendere in
considerazione la lettura (dei classici libri “di carta”), attività più
all’antica come l'uncinetto (!) ma anche le conversazioni e perfino animate
discussioni, possono essere un ottimo modo di impiegare il tempo se si scelgono
bene gli argomenti; il pensare, progettare, fantasticare possono essere
gratificanti anche se apparentemente improduttivi. Anche le cose giudicate più
inutili e stupide (secondo il giudizio personale di ciascuno di noi) possono
essere apprezzabili. Penso che l’ottimizzazione ed il riempimento dei tempi di
attesa edi inattività forzata sia fondamentale per il nostro benessere mentale.
Quello che asserisco e ho sempre sostenuto è che il sonno in quest'ottica é assolutamente deleterio e a chi elogia la piacevolezza del risveglio, riposati e sazi di sonno, ricordo che loro godono solo di quei brevi momenti, ma non hanno piacere "mentre dormono".
A
differenza di altre attività più o meno indispensabili come mangiare etc.,
durante le quali si gode anche delle occupazioni stesse senza doverne attendere
il termine (più o meno piacevole che siano), una buona dormita è gratificante
solo al risveglio. E non si deve dimenticare che ancor peggio è un cattivo
risveglio in quanto si è perso tempo con minimo vantaggio o
addirittura con danno.
Se si
potesse “inventare un rimedio sostitutivo
del sonno”, in toto o almeno in parte, senza effetti collaterali (quindi non
droghe o pillole che semplicemente mantengono svegli) penso che solo i poveri
di spirito, gli ignavi di dantesca memoria, non ne approfitterebbero.
Volendo
andare oltre con la “filosofia”, non
si deve sottovalutare il fatto che, qualunque possa essere la durata della
nostra vita, ogni giorno che passa avremo un giorno in meno da vivere e ogni
ora in più “sprecata” a dormire è
un’ora di vita persa. Queste considerazioni non devono essere interpretate come
tristi o pessimiste, al contrario, dovrebbero essere semplicemente uno stimolo a fare di più, a sfruttare al
meglio ogni minuto e dormire non è fra i modi migliori di passare il tempo.
E
parafrasando il geniale modo di dire
“Quann uno è sfurtunato è
meglio che 'o Signore s''o chiamma”
(con il quale, con buona dose di black humor, si
tacitano quelli che si lamentano di tutto ed in particolare delle loro
disgrazie, per lo più ingigantite e quantunque comuni a tanti) direi:
“Quando uno non ha proprio nessun interesse, che si risveglia a fare?”
Dormire di meno, fare di più.
Oggi,
durante il mio lungo viaggio di rientro, negli aeroporti, negli autobus e in aereo ho
visto tanta gente con lo sguardo perso nel vuoto o dormicchiante (poco e male,
per risvegliarsi peggio) e solo pochi leggevano, ascoltavano musica o guardavano
filmati.
Io ho
visto 4 film, letto, elaborato questo post, scritto varie email e sono
soddisfatto della mia giornata, non potendo fare molto di più.
Splendido post, che tocca, in modo non scontato, il problema del rapporto tra produttività e ozio, e in più in generale dà voce all'urgenza di vivere la nostra vita nel modo più pieno e “sano” possibile.
RispondiEliminaUrgenza da cui nessuno può dirsi immune, e che sottende poi in vario modo tutto il corso della storia del pensiero, dalla ricerca dell'equilibrio cara all'uomo greco, ai nostri giorni dominati dal timore sottile di “perderci qualcosa”.
Grazie per il preciso commento tutt'altro che banale o di convenienza.
EliminaSpero che, nonostante non sia stato tempestivo, altri lo leggano e ... meditino.