martedì 12 gennaio 2016

il SONNO e TEMPO

Potrei aver titolato questo post anche “Filosofia di vita e Fantabiologia”.
Pur sapendo, in quanto ampiamente dimostrato, che tutti abbiamo bisogno di dormire, il numero di ore non è scientificamente determinato e tantomeno i modi e la distribuzione nell’arco della giornata. Con un po' di adattamento si può anche ridurre il sonno di cui si ha bisogno (seppur di poco) e sarebbe cosa auspicabile poiché quanto si dorme di più del necessario va ovviamente sottratto da ciò che ci rimane delle 24 ore. Tolte anche le ore di lavoro, studio e necessità giornaliere (spesso non riducibili) si va a intaccare soprattutto il tempo a disposizione per leggere, ascoltare musica, stare con amici e/o partner, e qualunque altra attività di nostra elezione che ci soddisfi. 
Assodato quindi che il “tempo libero" è limitato, cosa nota ma sulla quale non si riflette abbastanza, oltre a ridurre le ore di sonno sarebbe anche opportuno cercare di eliminare, per quanto possibile, i tempi morti ed in questo ci è di grande aiuto la tecnologia. Sempre più persone “guadagnano tempo” (anche se non lo si può mangiare - “Perché se guadagni del tempo cosa te ne fai? mangi tempo?”, da Questi fantasmi, di Eduardo de Filippo) comprando biglietti in anticipo, effettuando operazioni bancarie senza andare in banca, acquistando online e via discorrendo. Lo stesso tipo di elettronica, ormai a disposizione di tutti, è di grandissimo vantaggio (sotto molti profili) per tutti gli amanti della musica, della lettura, del cinema. Viaggiando con trasporti pubblici o in auto (se non si guida) oltre alla facile scelta della musica si possono anche leggere libri o guardare film; in ambienti tranquilli e con un minimo di spazio si può scrivere o lavorare. Senza aver bisogno di alcun elemento tecnologico si possono invece prendere in considerazione la lettura (dei classici libri “di carta”), attività più all’antica come l'uncinetto (!) ma anche le conversazioni e perfino animate discussioni, possono essere un ottimo modo di impiegare il tempo se si scelgono bene gli argomenti; il pensare, progettare, fantasticare possono essere gratificanti anche se apparentemente improduttivi. Anche le cose giudicate più inutili e stupide (secondo il giudizio personale di ciascuno di noi) possono essere apprezzabili. Penso che l’ottimizzazione ed il riempimento dei tempi di attesa edi inattività forzata sia fondamentale per il nostro benessere mentale.

Quello che asserisco e ho sempre sostenuto è che il sonno in quest'ottica é assolutamente deleterio e a chi elogia la piacevolezza del risveglio, riposati e sazi di sonno, ricordo che loro godono solo di quei brevi momenti, ma non hanno piacere "mentre dormono".
A differenza di altre attività più o meno indispensabili come mangiare etc., durante le quali si gode anche delle occupazioni stesse senza doverne attendere il termine (più o meno piacevole che siano), una buona dormita è gratificante solo al risveglio. E non si deve dimenticare che ancor peggio è un cattivo risveglio in quanto si è perso tempo con minimo vantaggio o addirittura con danno.

Se si potesse “inventare un rimedio sostitutivo del sonno”, in toto o almeno in parte, senza effetti collaterali (quindi non droghe o pillole che semplicemente mantengono svegli) penso che solo i poveri di spirito, gli ignavi di dantesca memoria, non ne approfitterebbero.
Volendo andare oltre con la “filosofia”, non si deve sottovalutare il fatto che, qualunque possa essere la durata della nostra vita, ogni giorno che passa avremo un giorno in meno da vivere e ogni ora in più “sprecata” a dormire è un’ora di vita persa. Queste considerazioni non devono essere interpretate come tristi o pessimiste, al contrario, dovrebbero essere semplicemente  uno stimolo a fare di più, a sfruttare al meglio ogni minuto e dormire non è fra i modi migliori di passare il tempo.
E parafrasando il geniale modo di dire 
Quann uno è sfurtunato è meglio che 'o Signore s''o chiamma” 
(con il quale, con buona dose di black humorsi tacitano quelli che si lamentano di tutto ed in particolare delle loro disgrazie, per lo più ingigantite e quantunque comuni a tanti) direi: 
Quando uno non ha proprio nessun interesse, che si risveglia a fare?

Dormire di meno, fare di più.

Oggi, durante il mio lungo viaggio di rientro, negli aeroporti, negli autobus e in aereo ho visto tanta gente con lo sguardo perso nel vuoto o dormicchiante (poco e male, per risvegliarsi peggio) e solo pochi leggevano, ascoltavano musica o guardavano filmati.
Io ho visto 4 film, letto, elaborato questo post, scritto varie email e sono soddisfatto della mia giornata, non potendo fare molto di più.

2 commenti:

  1. Splendido post, che tocca, in modo non scontato, il problema del rapporto tra produttività e ozio, e in più in generale dà voce all'urgenza di vivere la nostra vita nel modo più pieno e “sano” possibile.
    Urgenza da cui nessuno può dirsi immune, e che sottende poi in vario modo tutto il corso della storia del pensiero, dalla ricerca dell'equilibrio cara all'uomo greco, ai nostri giorni dominati dal timore sottile di “perderci qualcosa”.

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    1. Grazie per il preciso commento tutt'altro che banale o di convenienza.
      Spero che, nonostante non sia stato tempestivo, altri lo leggano e ... meditino.

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