Animali che mangiano altri animali, sono tanti dai
più grandi a quelli a mala pena visibili. La maggior parte delle persone “fanno il tifo” per le prede dimenticando
che i predatori qualcosa devono pur mangiar e che a loro volta sono prede di
qualcun altro.
Pochi giorni fa su Repubblica - Ambiente è stata pubblicata questa
foto con titolo "Yellowstone, la
tragica fine del topo: questa foto racconta una storia".
Tutti i benpensanti rincitrulliti dal buonismo
irrazionale si dispiaceranno per il topolino, ma la povera aquila (o
altro rapace) come dovrebbe sopravvivere? Perché non titolare "Yellowstone, anche oggi l'aquila è riuscita
a mangiare qualcosa"?
In rete ci sono tanti i video (e altri passano in TV)
di leoni o ghepardi che cacciano gazzelle o altri mammiferi e, indipendentemente
da come vada a finire, quasi tutti si dispiacciono per la preda.
Quando vediamo
una lucertola con in bocca una farfalla i più si dispiacciono per
la farfalla, ma anche i tanti che provano addirittura ribrezzo per tutti i rettili
sono poi grati ai gechi che mangiano ragni e zanzare e
perfino ai pipistrelli altri poveri animali storicamente molto mal visti
e sui quali si sono costruite leggende inverosimili.
Sembra che la maggior parte degli animalisti (falsi)
parteggino sempre ed unicamente per il soccombente dimenticando (o non
conoscendo assolutamente) l'esistenza della catena alimentare. In natura
ci sono un sacco di predatori che possono sopravvivere solo mangiando altri
animali. Perché parteggiare per gli uni a discapito degli altri? Giusto per
fare qualche esempio, leoni, tigri, tonni, libellule e altri insetti carnivori
non possono diventare vegetariani da un giorno all'altro! Questa è un'idea
accettata solo da ambientalisti dementi!
Si tollera la foca che
mangia una gran quantità di pesci, ma meno l'orca o l'orso che mangia una foca,
quanti sanno che il protettissimo e quasi idolatrato delfino mangia vari chili
di pesce e/o molluschi al giorno? Qualcuno si dispiace per le centinaia di sardine,
alici, moscardini e seppioline che scompaiono fra le loro fauci?
Molti dimenticano che è nell'ordine naturale delle
cose (ripreso anche nel detto “pesce
grande mangia pesce piccolo” ... proverbi saggezza dei popoli, ma pochi
li tengono nella giusta considerazione) e così si sono evolute e perfezionate
le specie che dipendono ovviamente dai "sopravvissuti" per
riprodursi.
Questo concetto è mirabilmente riassunto nel famoso proverbio africano:
"Ogni mattina, in Africa, una gazzella si sveglia, sa che deve correre più in fretta del leone o verrà uccisa. Ogni mattina, in Africa, un leone si sveglia, sa che deve correre più in fretta della gazzella, o morirà di fame. Quando il sole sorge, non importa se sei un leone o una gazzella: L'importante è che cominci a correre...".
Le gazzelle lente o poco agili non vivono a lungo,
parimenti ai leoni che non sono in grado di cacciare e quindi di procurarsi
cibo.
Vi invito a leggere questo lungo post della naturalista Eletta Revelli, interessantissimo seppur limitato alle
specie acquatiche, che sfata molte credenze comuni prive di qualsiasi base scientifica.
Vita vissuta (foto dreamstime.com)
Una trentina di anni fa, del tutto involontariamente, interferii nella caccia di un biacco (serpente) ad una rana e il fatto mi
dispiacque in quanto penso che il più rapido fra i due avesse diritto alla
sopravvivenza e non il più "simpatico" (molti avrebbero tifato par la rana).
Nell'occasione il rettile, sorpreso dalla mia presenza, si fermò
per un attimo mentre l'anfibio continuò a saltellare allontanandosi rapidamente
dal greto del torrente.
Come sarebbe andata a finire? Nessuno lo saprà mai, anche se probabilmente la rana sopravvisse a quella e a qualche altra caccia e
il biacco sarà riuscito a mangiarne qualcun'altra ... o forse proprio la
stessa?
Sono dell'opinione che, come "fra
moglie e marito", non dovremmo parteggiare per gli uni o per gli altri
e lasciare che altri esseri viventi se la sbrighino da soli, come hanno fatto
per millenni.
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