Oggi
è difficile trovare quelli originali, duri “come
pietre”, che si diceva potessero conservarsi per secoli. Ciò è quasi
vero teoricamente ed è in parte dimostrato da un pilot biscuit del 1870 ancora intatto, conservato in un museo
inglese, mentre il più vecchio hard tack tuttora esistente dovrebbe essere
quello esposto in un museo danese, datato 1851. Purtroppo
la tendenza moderna è quella di addolcire, blandire e ammorbidire tutto come se
la gente non avesse più i denti e quindi abbondano quelli molto friabili, che
si rompono appena stretti con una mano e che appena vedono l’acqua diventano
una pappetta.
A
bordo delle galee, un lauto pranzo era composto da bizcocho, un piatto di miele, uno di olive ed un altro, piccolo, di
formaggio a fettine. Le razioni diarie per i privilegiati arrivavano fino a 26
once (circa 750g) ma in caso di necessità erano ridotte a 20 (560g) più una almueza
de mazamorra. Credo sia indispensabile che spieghi questi due termini, intraducibili con una sola parola.
Almueza: quello che riescono a contenere le
due mani affiancate, in posizione concava
Mazamorra: le briciole e i pezzettini che si
staccano dai bizcochos e che restano
alla base della provvista. In casi estremi dava solo mazamorra e abbiate presente che (i più delicati di stomaco saltino
la fine di questa descrizione) "dopo aver scartato gli insetti, le larve,
la paglia e gli escrementi di topi, non ne restava che la quinta parte".
Il problema insetti (noi diremmo molto genericamente pappici) era talmente diffuso e sentito che uno dei nomignoli
inglesi delle gallette è worm castle
(castello di vermi).
In
quasi ciascun idioma esiste un antico modo di dire che evidenzia l'importanza e
l'imprescindibilità dei biscotti di grano per la sopravvivenza in mare, ma erano
altrettanto fondamentali per i soldati in guerra ed il significato si può applicare
a chiunque: "Embarcarse con poco bizcocho" * "'Mbarcarse
senza viscuotte" * "Imbarcarsi
senza gallette". Ci si
riferisce a quelli che intraprendono una qualunque attività senza possibilità
di riuscita per non avere mezzi sufficienti, o scorte, o attrezzi o, in senso
lato, esperienza o capacità.
‘O
Viscuotto è in giro da millenni, tant’è che gli Egiziani già producevano qualcosa
di molto simile (dhourra cake), i
Romani lo chiamavano bucellum, i
crociati di Re Riccardo muslin bisket,
in inglese hanno avuto poi vari nomi alcuni di uso proprio come ships biscuit, pilot cracker o il più generico hardtack,
altri erano nomignoli e oltre il già citato worm
castle c’era il molto significativo (in riferimento alla loro durezza) molar breakers (rompi molari). Alla
fine del ‘500 la razione giornaliera dei marinai della Royal Navy britannica
era costituita da un pound di hardtack e un gallone (circa 3,5 litri)
di birra! F. R. de Chateaubriand (1768-1848) scrisse che durante il suo primo viaggio verso le Americhe cenava con un biscuit de vaisseau (galletta da galera), un po’ di zucchero e un limone.
In quanto
alla durevolezza si porta come esempio il fatto che durante la guerra civile
americana le truppe vennero alimentate con le gallette preparate 15 anni prima per
guerra contro il Messico.
Si dice che talvolta i soldati inglesi li frantumavano con il calcio del fucile e poi
li bollivano ottenendo una specie di porridge,
ma anche che furono usati tostati e ridotti in briciole finissime per ottenere
un surrogato del caffè.
Anche se Napoleone iniziò a introdurre i primi cibi
inscatolati all’inizio dell’800, le gallette rimasero il cibo principale delle
truppe fino alla I Guerra Mondiale.
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