martedì 28 aprile 2015

Da dove si parte per andare a …?

Ricordate il post relativo alla teoria dei grafi? Chi ne ha colto il significato e l'utilità comprenderà anche l'insensatezza della domanda proposta come titolo, che mi viene frequentemente rivolta. Se è vero che in rarissimi casi la risposta è unica, è altrettanto vero che la maggior parte delle volte è una domanda assolutamente priva di senso se posta in questi termini, senza alcuna condizione. 
Il primo dato da fornire dovrebbe essere quello della provenienza. Esempio: per percorrere il sentiero degli Dei (a/r) da dove si parte? Già sarebbe meglio: da dove conviene partire? Ma se il genio non dice da dove viene, come si può rispondere? Chiaramente, per limitare inutili, stressanti e dispendiosi viaggi in auto, o i quasi impossibili trasferimenti con mezzi pubblici, a chi proviene dalla Penisola Sorrentina o dalla zona di Positano converrà partire da Nocelle, mentre chi si trova in Costiera o viene via autostrada troverà più comodo iniziare da Bomerano (Agerola). 
Come spero sia chiaro, anche questo semplicissimo esempio evidenzia che specificare la provenienza è dato indispensabile per sperare di ottenere una risposta pertinente e precisa. Ma se si passa ad indicare solo una destinazione, e non un sentiero, la questione si complica ulteriormente e qui entrano in ballo i grafi. Rappresentando l'intera rete di strade e sentieri come un grafo risulta evidente che ogni nodo (località o semplice incrocio) può essere raggiunto a partire da qualunque a altro.
Anche nel caso che lo spigolo - qualunque tratto di strada o sentiero fra due incroci (nodi) - finale sia unico e quindi obbligato, per raggiungere il precedente ci saranno certamente numerose possibilità. Chi usa il navigatore (quello per auto) avrà notato che, impostata la destinazione, vengono elaborati tanti percorsi diversi e poi proposto quello più rapido (che non sempre è il più breve). Il navigatore vi consiglia il percorso più breve in termini di tempo elaborando i dati di percorrenza media di ciascun singolo tratto. A quanto ne sappia, l’unica condizione che si può preimpostare è quella dell’evitare il pagamento di pedaggi, successivamente si possono richiedere percorsi alternativi. 
Al contrario, andando a piedi si possono anche considerare “scorciatoie” fuori sentiero e ciò aumenta ulteriormente le possibili combinazioni. Per di più, se di solito chi va in auto cerca di concludere un trasferimento nel modo più rapido possibile, l’escursionista ha tutt’altri fini e spesso interessi specifici. Una volta definito il punto di partenza e l’itinerario di massima, si procede poi a considerare varianti, possibili aggiunte, vie di fuga e infine, nel caso di percorso ad anello, il verso.


Il saggio camminatore, nel pianificare la sua escursione, cercherà di soddisfare tutte le sue condizioni preliminari o quantomeno il maggior numero possibile. 
Per esempio, l’escursionista accorto apre una cartina generale dell'area interessata (come il planner - in alto – che creai proprio per visualizzare area e sentieri anche se se ne ha perfetta conoscenza) e comincia ad ipotizzare un percorso di massima per il suo progetto, tenendo conto di condizioni quali:
* min e max distanza, max dislivello, max ore di cammino
evitare per quanto possibile di ripetere stessi tratti (a/r)
raggiungere punti panoramici particolari
passare per una serie di località specifiche
evitare tratti problematici per sé o per eventuali compagni di passeggiata
possibilità di utilizzare trasporti pubblici per chiudere un circuito
e se ne potrebbero aggiungere ancora altre.
Ognuno di questi vincoli (molti sono a valutazione soggettiva) influirà sul valore da attribuire a ciascun tratto e quindi sulla scelta finale che, di conseguenza, non sarà mai assoluta, ma relativa.
Come spero di aver chiarito, chiedere come andare al punto X senza specificare punto di partenza, proprie capacità, disponibilità di tempo, interessi, ecc. è cosa illogica e chi risponde senza avere almeno buona parte di questi dati spesso non fornisce un buon servizio.

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