Sospendo
temporaneamente la trattazione della conversione dei dislivelli per parlare delle fonti da cui recuperare dati relativi a percorsi, quote, dislivelli e profili, ma con criterio.
Per le mappe (dalle quali si può ricavare tutto) il
materiale il cartaceo resta, a mio modesto parere, il migliore in quanto si ha la
possibilità di avere una visione d’insieme, non si ha il limite delle
dimensioni dello schermo e della minore leggibilità e si è certi
della fonte (attendibile).
Ci sono le tavolette I.G.M. (anche quelle vecchie vanno bene,
può mancare qualche strada, ma le montagne sono sempre le stesse), le carte
regionali (esistono dei 25.000 più aggiornati dell’I.G.M., seppur non della stessa
qualità) e tante carte specifiche per l’escursionismo, la maggior parte delle
quali utilizzano l’I.G.M. come base (come quelle del C.A.I.).
Alcune carte sono derivate, come le mie per
la parte estrema della Penisola Sorrentina, Faito e Capri, e quelle di Cart&Guide per la parte
della Costiera Amalfitana (la loro serie al 10.000 resta la più
affidabile di quell'area).
In rete si trova
ormai di tutto e di più e oltre alle cartografie, ci sono un’infinità di tracce
e profili derivati da gps. Raccomando di usare discernimento e buonsenso
utilizzando dati recuperati da internet e, in particolare per quote e profili,
andate con i piedi di piombo.
Tanti sono quelli che pubblicano le loro tracce
senza minimamente rendersi conto che sono inverosimili. Potrei riempire pagine
e pagine di immagini di tracciati che si aggrovigliano su se stessi (pur
essendo in realtà lineari), presentano improbabili zigzag con angoli acuti dove
non c’è l’ombra di un tornante e infine profili e quote che rasentano il
ridicolo. Infatti le quote sono notoriamente i dati meno affidabili fra quelli
forniti dai gps e su questo argomento troverete tante discussioni online, su
forum e blog.
Spesso chi pubblica
non ha nessuna conoscenza in materia e quindi non si rende assolutamente conto
di che tipo di informazioni fornisce. Ha comprato il suo bel giocattolo (gps),
va in giro, scarica e pubblica.
Questo è uno dei
tanti profili “seghettati” (chiaramente prodotto da gps) che in conseguenza di
sbalzi lettura quota fa apparire una (probabilmente) semplice escursione in
discesa una impresa degna di Messner, con mille precipizi, pareti da scalare e
crepacci!
Volendo fidarsi dei
dati assoluti (forse vicini alla realtà) si deduce che una prima brevissima
salita (meno di 200m) porta al punto massimo (1.071,8m di quota), ma potrebbe
anche essere una fase di “assestamento” del gps e quindi non esserci salita,
ma in ogni caso è altamente improbabile che esista quella “parete” di circa 50m
di altezza proprio all’inizio.
Poi si dovrebbe scendere
fino a quasi 600m in poco meno di 3km (15% circa di pendenza, visto che si
perdono 450m di quota in 3km); ad un tratto senza grandi dislivelli segue una ripidissima
risalita fin oltre i 700m e da lì ci si dovrebbe “calare lungo una parete di
oltre 100m” (vi sembra plausibile??) per giungere infine alla meta in meno di
un chilometro al 10-11% di pendenza.
Ora, se il gps di
questo signore ha sommato i dislivelli di tutti i saliscendi (chiaramente
inesistenti), nella casella “dislivello totale” comparirà un numero astronomico.
Colgo l’occasione
per far anche presente che la differenza fra i dislivelli in salita e in
discesa DEVE ESSERE SEMPRE UGUALE alla differenza di quota di arrivo e partenza
(e non della massima e della minima). In questo caso sarà di 520m circa, almeno
a giudicare dal grafico.
I dislivelli in
salita e discesa dei percorsi circolari o di andata e ritorno, avendo punti di
partenza e arrivo coincidenti (quindi identica quota), DEVONO ESSERE IDENTICI
in valore assoluto. Di tanto si sale, di tanto si scende … elementare Watson
(ma sembra non per tutti).
Questo è un esempio
nel quale, pur essendo un percorso lineare, arrivo e partenza hanno pari quota
e logicamente ci si aspetterebbe che salita e discesa si pareggino … eppure
viene dichiarato un dislivello in salita maggiore di quello in discesa.
Anche di questi
esempi se ne trovano a bizzeffe online. Una volta mi è capitato di leggere in un
sito varie schede dati di questo tipo:
* quota partenza 820m * quota arrivo 1.150m * dislivello 290m (??)
Se la differenza
netta fra partenza e arrivo è di 330m qualunque valore maggiore potrebbe essere
veritiero per la salita, ma certamente nessuno inferiore! Potrebbe essere 500 in salita e 170 in discesa (diff. 330m)
o 873 in
salita e 543 in
discesa (diff. 330m), ecc. ecc.
Chiaramente non
voglio demonizzare i gps, semplicemente sostengo che prima di pubblicare dati
si dovrebbero ricontrollare le distanze, correggere i profili e eliminare dalle
tracce gli evidenti sbalzi. Chi sovrappone le proprie tracce di uno stesso
percorso in un unico file si rende conto facilmente delle incongruenze e
discrepanze dei dati registrati in differenti uscite.
Non date per
assodato il fatto essendo in rete i dati derivati da gps siano tutti veritieri.
Dovremmo aver superato l’epoca in cui c’era chi credeva che “i comunisti
mangiavano i bambini” e del “è certamente vero, l’ha detto la televisione!”.
Controllate anche
tutto ciò che scrivo, cerco di essere accurato, ma il refuso è sempre in
agguato!
Siate sempre
giustamente sospettosi, dubbiosi e scettici, cercate di rendervi conto di ciò
che leggete e confrontatelo almeno con un’altra fonte.
Efficace richiamo ad una fruizione critica delle informazioni.
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