martedì 10 settembre 2019

L’aria tersa e la luce pomeridiana erano invitanti ...

... e così, domenica pomeriggio, sono andato a percorrere un originale giro di Monte Santa Croce, con tanto fuori-sentiero. Gli inevitabili graffi causati dagli arbusti ben secchi dopo un paio di mesi di caldo di e quasi assoluta siccità sono stati senza sopportati senza particolare sofferenza in quanto ero distratto dalle insolite visioni e concentrato nella ricerca di punti di vista esclusivi, allineamenti poco comuni, particolari interessanti.

Della settantina di foto scattate (come al solito, molte volutamente simili per poi scegliere) ne ho editate una ventina e le ho divise in due album. Uno l’ho titolato Gli "scheletri” del Vuallariello (photos.app.goo.gl/p5TiEisHurwcurfZ7), ovviamente riferendomi a ciò che resta (vere opere d’arte naturali) di alberi bruciati qualche anno fa e al rudere della localmente detta Barracca ‘e De Angelis, poche pietre e struttura metallica arrugginita, anch’essa distrutta da incendio, ma vari decenni orsono.

Prima di giungere nella zona del Vuallariello, sono andato dalla pineta a Vetavole passando per Purrale, a valle del sentiero, alla ricerca di inquadrature non proprio identiche a quelle che scatti chiunque proceda lungo l’Alta Via dei Monti LattariA queste foto (un occhio attento nota l’angolo di ripresa diverso) ne ho aggiunte un paio scattate sulla via del ritorno lungo il versante opposto e un quasi tramonto con vista su Capri, questo approfittando della sopraggiunta velatura del sole. Le trovate nell’album Purrale (soliti soggetti, ripresi da punti insoliti) e altro (photos.app.goo.gl/UuismCMb9jtfTcb76)

In attesa della prossima giornata "fotograficamente" invitante

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