sabato 27 luglio 2019

47° gruppo di 5 micro-recensioni 2019 (231-235)

Questa cinquina è fra le peggiori ... si salva (ma soprattutto per gli effetti, scenografie e costumi) solo Il Signore degli Anelli: il ritorno del Re seguito dall’originale collage Across the Universe, ma niente di che). Di conseguenza, l’abbastanza scadente Sette Anime è terzo visto che gli altri due sono gli ancora peggiori Hitch e Il Codice da Vinci.
Con il prossimo gruppo (236-240) concluderò la mia serie di visione dei tre cofanetti Bluray riguardanti rispettivamente Steven Spielberg, della Warner Bros. (Best Pictures) e della Sony (10 anni di Bluray) e tornerò a guardare film più confacenti ai miei interessi di cinefilo: 3 muti di Josef von Sternberg di fine anni ‘20, per poi passare a 7 film francesi girati fra il 1955 e il 1987, 3 di Agnès Varda e 4 di Louis Malle.

   


231  The Lord of the Rings: the Return of the King (Peter Jackson, UK, 2003) tit. it. “Il Signore degli Anelli: il ritorno del Re”  * con Elijah Wood, Viggo Mortensen, Ian McKellen * IMDb  8,8 RT 95%  *  4 Oscar (fotografia, trucco, commento musicale ed effetti speciali) e 9 Nomination (miglior film, regia, Ian McKellen non protagonista, sceneggiatura,  scenografia, montaggio, costumi, canzone e sonoro)  *   all’11° posto nella classifica IMDb
Un kolossal pieno di effetti speciali, scenografie fantasiose (non so quanto attinenti al libro di Tolkien), una sori a mio parere senza troppo senso, certamente una meraviglia per gli appassionati di questa serie di romanzi e per il fantasy moderno.
Mi ha lasciato più o meno indifferente nel complesso, ma devo ammette che la realizzazione è spettacolare.
In quanto alla visione, tutto dipende dai vostri gusti.

234  Across the Universe (Julie Taymor, USA, 2007) * con Evan Rachel Wood, Jim Sturgess, Joe Anderson * IMDb  7,4  RT 53%  * Nomination Oscar per i costumi
Costruito in modo fantasioso seguendo i testi delle oltre 30 canzoni dei Beatles che costituiscono la colonna sonora. I protagonisti si chiamano (guarda caso) Lucy (Lucy in the Sky with Diamonds) e Jude (Hey Jude). Vari altri personaggi hanno nomi collegati ai testi (e.g. Prudence / Dear Prudence) e, oltre alle suddette, si ascoltano canzoni ultrafamose come Let It Be e Come together (interpretata da Joe Cocker) e molte altre meno note, almeno per me, pur avendo vissuto gli anni dei Beatles.
La debole e forzata trama si sviluppa fra UK e USA alla fine degli anni ’60, negli anni delle grandi proteste contro la guerra in Vietnam e dell’assassinio di Martin Luther King. Le parti onirico/psichedeliche sono molto originali e oltre agli effetti speciali sono arricchite da coloratissimi disegni che in più punti ricordano quelli dei film dei Monty Python.
Imperdibile per i fan dei Beatles (anche se le canzoni non sono interpretate da loro), piacevoli per chi ama il loro genere, trascurabile per chi ama il cinema nel senso più tradizionale del termine.


      

235  Seven Pounds (Gabriele Muccino, USA, 2008) tit. it. “Sette Anime”  * con Will Smith, Rosario Dawson, Woody Harrelson * IMDb  7,6  RT 26%
Una storia piena di buone intenzioni, tendente al genere strappalacrime, ma sviluppata molto male, la sceneggiatura è in effetti debole ed i dialoghi peggiori. Will Smith non riesce ad essere incisivo né credibile, gigioneggia come in Hitch, in pratica è quasi ridicolo. Senz’altro meglio di lui fanno Rosario Dawson e Woody Harrelson , quest’ultimo relegato in una parte veramente striminzita.
Film ignavo tendente all’inutile.

232  Hitch (Andy Tennant, USA, 2005) tit. it. “Lui Sì Che Capisce le Donne”  * con Will Smith, Eva Mendes, Kevin James * IMDb  6,6  RT 68%
Con un soggetto / sceneggiatura che rasenta il demenziale è molto peggiore di Seven Pounds (che perlomeno si basava su buoni sentimenti). Le tante “massime” declamate dal date doctor Alex "Hitch" Hitchens (quasi un paraninfo) sono quanto di più banale si possa immaginare, sia dal punto di vista femminile che da quello maschile, stereotipi e cliché da bar.
Da evitare.

233  The Da Vinci Code (Ron Howard, USA, 2006) tit. it. “Il Codice Da Vinci”  * con Tom Hanks, Audrey Tautou, Jean Reno * IMDb  6,6  RT 24% 
Lessi il romanzo di Dan Brown in viaggio, pur essendo rimasto molto deluso dal suo primo libro (Digital Fortress, 1998, Crypto in italiano), ma speravo che questo bestseller fosse in qualche modo migliore. Neanche per idea ... era un’accozzaglia di notizie storiche spesso non verificate e leggende collegate fra loro da labilissimi collegamenti basati su simboli (il cui significato oggettivamente varia nel corso dei secoli), ridicole interpretazioni di acronimi e numeri. Il film non migliora il contesto e non è certo Tom Hanks che possa risollevare le sorti di tale polpettone.
Da evitare a tutti i costi.

Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog. 

1 commento:

  1. Fatta eccezione per Il Signore degli Anelli (sono fan della saga ma detesto Tolkien) é un gruppo di film davvero bruttarelli. Concordo su tutto. Avrei infierito maggiormente sul Codice da Vinci.

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