venerdì 5 luglio 2019

43° gruppo di 5 micro-recensioni 2019 (211-215)

Ho messo mano ai grandi film del passato procedendo per quanto possibile in ordine cronologico e questa prima cinquina è di livello veramente ottimo, anche non volendo considerare rating, Oscar e Nomination, è comunque al top. Per pura statistica, 4 su 5 si trovano fra i primi 200 film di tutti i tempi (classifica IMDb, 36° - 148° - 164° - 198°) e complessivamente hanno ottenuto 36 Oscar e 17 Nomination, per una media di oltre 7 Oscar e 3 Nomination a testa ... certamente non mi fido ciecamente di questo tipo di dati, ma per tali risultati qualcosa più di un fondo di verità ci deve essere.
Come mio solito, elenco i film in ordine di preferenza e chi mi segue può già immaginare che i primi due sono quelli in bianco e nero noir/drammatici, seguiti dai due kolossal per concludere con il musical (oggettivamente non al livello degli altri).
   

212  Casablanca (Michael Curtiz, USA, 1942) * con Humphrey Bogart, Ingrid Bergman, Paul Henreid, Claude Rains, Peter Lorre * IMDb  8,6  RT 97%  *  3 Oscar (miglior film, regia e sceneggiatura) e 5 Nomination (Humphrey Bogart protagonista, Claude Rains non protagonista, fotografia, montaggio e commento musicale) *  36° nella classifica IMDb dei migliori film di tutti i tempi
Il mio preferito di questo gruppo; essendo un noir (genere che prediligo) ed essendo ottimo praticamente non c’è storia. Nel post scorso avevo sottolineato la pochezza dei dialoghi in vari famosi film di Spielberg, al contrario in questo caso ogni battuta è incisiva, piazzata al momento giusto e piena di sottintesi. I personaggi sono estremamente diversi, accomunati solo dal fatto di trovarsi a Casablanca nello stesso momento ... molti sperano di essere solo di passaggio, gli altri vivono delle loro speranze. Molti caratteri sono indecifrabili, quasi ognuno ha un secondo fine. Tutti perseguono i propri obiettivi, cercando al tempo stesso di sopravvivere quanto meglio possibile.
Sono stato molto soddisfatto della mia ennesima visione, stavolta versione originale restaurata, (in HD) di questo film che tutti avranno visto almeno in parte tante volte, almeno la scena finale all’aeroporto
Imperdibile, da gustare con calma facendo attenzione a tutti i dettagli e ai dialoghi.

214  On the Waterfront (Elia Kazan, USA, 1954) tit. it. “Fronte del porto” * con Marlon Brando, Karl Malden, Lee J. Cobb, Rod Steiger * IMDb  8,2  RT 98%  *  8 Oscar (miglior film, regia, Marlon Brando protagonista, Eva Marie Saint non protagonista, sceneggiatura, fotografia, montaggio, scenografia) e 4 Nomination (Karl Malden, Lee J. Cobb e Rod Steiger non protagonisti, commento musicale) * 148° nella classifica IMDb dei migliori film di tutti i tempi
Stranamente, questo non l’avevo mai visto per intero e sono contento di averlo recuperato, oltretutto in versione originale HD.
Trama interessante, anche se a tratti scontata, perfettamente messa in scena e ripresa con un bianco e nero eccellente, opera di quel Boris Kaufman che aveva filmato l’intera produzione di Jean Vigo. Avevo subito apprezzato le prove dei vari ottimi attori non protagonisti e poi ho letto che ottennero un Oscar e tre Nomination che, sommate alla statuetta di Marlon Brando, portano a 5 le candidature nel solo cast ... caso piuttosto raro se non unico, possibile solo con attori di altri tempi.
Come scritto per Casablanca, è un film imperdibile, almeno per i cinefili.
  
      

215  Ben Hur (William Wyler, USA, 1959) * con Charlton Heston, Jack Hawkins, Hugh Griffith, Omar Sharif, Stephen Boyd * IMDb  8,1  RT 88%  *  11 Oscar (miglior film, regia, Charlton Heston protagonista, Hugh Griffith non protagonista, fotografia, montaggio, scenografia, costumi, sonoro, effetti speciali, commento musicale) e Nomination per la sceneggiatura * 198° nella classifica IMDb dei migliori film di tutti i tempi
Se ci avessero risparmiato l’ultima parte religiosa/miracolosa sarebbe stato comunque un ottimo film epico di azione e non sarebbe durato 3 ore e mezza. Già nel corso delle prime 3 ore non erano mancati i riferimenti alla vita di Gesù, a cominciare dalla nascita, con l’adorazione dei magi (Baldassarre, avrà un ruolo anche successivamente). A parte questa scelta che mi è sembrata superflua, Ben Hur è un classico kolossal, con scenografie immense, scene di massa e, ovviamente, la corsa di cavalli più famosa della storia del cinema. Tuttavia, con la mia “pignoleria”, devo sottolineare l’inconsistenza di dette scene non solo per le solite ombre le cui lunghezze cambiano troppe volte, ma anche in fatti strettamente numerici come i giri di pista e le bighe (la somma di quelle ancora in corsa e quelle fuori gioco è sempre maggiore delle 9 che si vedono in partenza) ... comunque gara spettacolare e avvincente.
Gli 11 Oscar, o almeno gran parte di essi, furono certamente meritati.

211  Gone with the wind  (Victor Fleming, USA, 1939) tit. it. “Via col vento” * con Clark Gable, Vivien Leigh, Thomas Mitchell, Hattie McDaniel, Olivia de Havilland * IMDb  8,2  RT 94%  *  8 Oscar (miglior film, regia, Vivien Leigh protagonista, Hattie McDaniel non protagonista, fotografia, scenografia, montaggio e sceneggiatura) e 5 Nomination (Clark Gable protagonista, Olivia de Havilland non protagonista, sonoro, effetti speciali e commento musicale) * 164° nella classifica IMDb dei migliori film di tutti i tempi
Altro film che, nonostante la fama, non avevo mai visto ... non mi ha mai ispirato. Una volta guardato, devo dire che sono rimasto quasi deluso, trovandolo in linea di massima sopravvaluto, pur comprendendo che per nel 1939 fu qualcosa di eccezionale.
In occasione degli Oscar, fu consegnato a William Cameron Menzies un Premio Speciale per “l’eccezionale uso del colore ...”, motivazione che non mi trova tanto d’accordo, in quanto i troppi sfondi arancione - rossastri, tutti molto simili e distribuiti nell’arco dell’intero film, sono esagerati, assolutamente non reali e alla lunga stancano. Vivien Leigh è brava nel riuscire a interpretare alla perfezione la protagonista Scarlett O’Hara, archetipo di donna insopportabile, arrogante, volubile, egoista e chi più ne ha più ne metta; al contrario Clark Gable sembra essere troppo gigione. Anche la sceneggiatura mi è sembrata più vicina a un romanzo d’appendice che a un trama seria.
213  An American in Paris (Vincent Minelli, USA, 1951) tit. it. “Un americano a Parigi” * con Gene Kelly, Leslie Caron, Oscar Levant * IMDb  7,2  RT 95%  *  6 Oscar (miglior film, fotografia, scenografia, costumi, commento musicale e sceneggiatura) e 2 Nomination (miglior regia e montaggio)
Commedia leggera e abbastanza scontata, comunque portata degnamente avanti da Gene Kelly e dalla debuttante Leslie Caron. Non particolarmente coinvolgenti le coreografie, molte delle quali concentrate nella parte finale. Al contrario, mi sono sembrate pregevoli fotografia e scenografia che, insieme con i costumi, forniscono una  piacevole immagine della Parigi bohémienne di metà secolo scorso, seppur probabilmente poco reale.

Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog. 

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