martedì 28 maggio 2019

40° gruppo di 5 micro-recensioni 2019 (196-200)

Cinquina con tanti morti e con tanta violenza ... ma di quelle che fanno sorridere, praticamente quasi delle commedie splatter (anche se il sangue non è eccessivo). Dopo i due Kitano sequel di Outrage (2010, commentato qualche settimana fa) e la coppia di film firmati da Rodriguez e Tarantino che compongono Grindhouse, ho completato con un film molto particolare di Bergman, fra l’horror e il surreale, genere che pare non gli si addica troppo, si salva solo per le splendide riprese curate dal suo fido direttore della fotografia Sven Nykvist.

   

198  Death Proof (Grindhouse) (Quentin Tarantino, USA, 2007) * con Kurt Russell, Rose McGowan, Rosario Dawson  * IMDb 7,0  RT 83%
Questo è il mio preferito del gruppo, certamente meno serio di Vargtimmen, ma secondo me più creativo, originale, caricaturale sia nei personaggi che nelle situazioni e dialoghi. Apparentemente senza pretese, conta su una delle migliori interpretazioni di Kurt Russel che, oggettivamente, grandissimo attore non è. La sceneggiatura, più che buona, è sostanzialmente divisa in due parti ben distinte, il legame è costituito dal protagonista Stuntman Mike (Russel) e dalla sua macchina assassina Death Proof. Da devoto fanatico cinefilo, Tarantino inserisce nei dialoghi e nella trama tante citazioni, particolarmente importante è quella di Vanishing Point (1971, Richard C. Sarafian, tit. it. Punto zero, con Barry Newman), un vero cult per gli amanti dei road movie, niente a che vedere con lo scadente omonimo del 1997, nel quale il protagonista Kowalsky è interpretato dal pur bravo Viggo Mortensen
Un film da godersi in versione originale, si perde troppo con i sottotitoli e ancor di più nel doppiaggio. Senz'altro un buon lavoro di Quentin Tarantino, autore unico della sceneggiatura e anche interprete nei panni di Warren
Nonostante sia un titolo spesso trascurato e sottovalutato, se minimamente gradite lo stile del regista, non vi perdete questo film.

200  L'ora del lupo (Ingmar Bergman, Sve, 1968) tit. or. “Vargtimmen”  * con Max von Sydow, Liv Ullmann, Gertrud Fridh * IMDb 7,7  RT 89%
Come anticipato nel cappello, si vede che l'horror non è il campo di Bergman e tantomeno il surreale ... non è certo Buñuel! Tuttavia, grazie alla sua coppia di interpreti preferiti di quel periodo (Max von Sydow e Liv Ullmann, sempre ottimi) il film regge in modo più che decente, ma è senza dubbio uno dei lavori meno significativi del regista svedese. Interessante, ma non memorabile, il modo in cui Bergman inserisce nella trama le parti oniriche-surreali da lui stesso ideate (è sceneggiatore unico).
Film da guardare per la buona realizzazione, soprattutto la fotografia in bianco e nero, ma senza aspettarsi molto. 

      


196  Beyond Outrage (Takeshi Kitano, Jap, 2012) tit. or. “Autoreiji: Biyondo”  * con Takeshi Kitano, Toshiyuki Nishida, Tomokazu Miura  * IMDb 6,8  RT 47%
197  Outrage Coda (Takeshi Kitano, Jap, 2017) * con Takeshi Kitano, Toshiyuki Nishida, Tatsuo Nadaka  * IMDb 6,0  RT 60%
Secondo e terzo capitolo della serie Outrage, che vede protagonista lo stesso Kitano (aka Beat Takeshi) nei panni di Otomo, un killer yakuza. Specialmente nell’ultimo lo si vede molto appesantito (ma giustificatamente, avendo 70 anni), abbastanza fuori ruolo, ma tiene comunque bene la scena con il suo fare imperturbabile e la faccia pressoché inespressiva e immobile se non fosse per il suo caratteristico tic. Morti a non finire, alcune esecuzioni sono veramente creative, sorprendono sempre le scene assolutamente vuote ... strade senza traffico, locali vuoti, i giapponesi sembrano essere tutti a casa. In entrambe i film si procede a furia di riunioni, assassinii, tradimenti, esecuzioni, accordi, altre uccisioni, ... non c’è un momento di pausa.
Bisogna essere fan di Kitano per goderseli, ma penso che anche i suoi sostenitori debba ammettere che questi due Outrage non sono certo paragonabili alla maggior parte dei film precedenti del “Tarantino giapponese”.

199  Planet Terror (Grindhouse) (Robert Rodriguez, USA, 2007) * con Rose McGowan, Freddy Rodríguez, Josh Brolin * IMDb 7,1  RT 77%
Robert Rodriguez  è regista estremamente “irregolare”, procede ad alti e bassi. Si fece conoscere con il suo lavoro di esordio El Mariachi (estremamente low cost ... 7.000 dollari!), una genialità per quel budget. Dopo vari film da dimenticare tornò alla ribalta per la sua collaborazione all’ottimo Sin City, per poi passare al divertente e per alcuni versi geniale Machete (solo l’originale, pessimi i sequel) ,con il suo cast eterogeneo di attori famosi che interpretano personaggi opposti a quelli per i quali molti li ricordano.
Questo Planet Terror che fu pensato per essere la metà del double bill Grindhouse , secondo me si aggiunge a quelli da dimenticare, anche perché va in coppia con il buon film di Tarantino del quale ho appena scritto, un perfetto B-movie. Anche io che certo non sono esperto né amante degli horror posso notare che è realizzato veramente male, niente a che vedere con le tante buone parodie del genere prodotte negli ultimi 50 anni.
Non consigliato.  

Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog. 

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