sabato 18 maggio 2019

39° gruppo di 5 micro-recensioni 2019 (191-195)

Cinquina di gran qualità, almeno sulla carta ... Al recupero di 3 film candidati e/o vincitori di Oscar 2019, ho affiancato 2 pellicole del secolo scorso di indiscusso pregio. Mi è sembrato che la fama di quelli moderni sia dovuta più che altro al gran battage pubblicitario.
   

195  Raging Bull (Martin Scorsese, USA, 1980) tit. it. “Toro scatenato” * con Robert De Niro, Cathy Moriarty, Joe Pesci * IMDb 8,2  RT 95% * 2 Oscar (Robert De Niro protagonista e montaggio) e 6 Nomination (miglior film, regia, Joe Pesci e Cathy Moriarty non protagonisti, fotografia, sonoro), al 128° posto nella classifica IMDb dei migliori film di tutti i tempi
Come era bravo il giovane Robert De Niro ... tutte (o quasi) le sue migliori interpretazioni sono concentrate in una decina di anni, da Mean Streets (1973, Scorsese) a Once Upon a Time in America (1984, Leone). Fra i gli altri 9 film interpretati in tale periodo ci sono anche: The Godfather: Part II (1974), Taxi Driver (1976) The Deer Hunter (1978) e questo Raging Bull (1980), ... scusate se è poco.
La scene sul ring (che scandiscono la cronistoria della carriera di La Motta) sono mirabilmente abbreviate all’essenziale, proposte in modo quasi teatrale, ma certamente poco credibili in quanto a realismo. Pur volendo considerare ciò una pecca, questa sarebbe probabilmente l’unica di un film quasi perfetto. Infatti, la splendida fotografia b/n di Michael Chapman, l’accattivante colonna sonora (include anche Scapricciatiello che fu tema dominante in Mean Streets), la scenografia, i costumi e le interpretazioni dei tanti goodfellas italoamericani contribuiscono alla costruzione di un film pregevole sotto ogni punto di vista.
A tratti violento, è comunque tanto coinvolgente che anche i più sensibili lo guarderanno fino alla fine, casomai chiudendo gli occhi in qualche occasione. Chi non lo avesse ancora visto dovrebbe correre ai ripari al più presto.

194  Andrei Rublev (Andrei Tarkovski, URSS, 1966) * con Anatoliy Solonitsyn, Ivan Lapikov, Nikolay Grinko  * IMDb 8,2  RT 95% * Premio FIPRESCI a Cannes, al 210° posto nella classifica IMDb dei migliori film di tutti i tempi
Alcuni lo giudicano un “mattone”, ma si sa che quella di Andrei Tarkovski non è una cinematografia tradizionale e/o leggera, in quanto si destreggia fra l’artistico e il poetico, e un film in bianco e nero di quasi 3 ore e mezza è senz’altro troppo per chi non lo comprende. Alcuni momenti salienti della vita del pittore di icone Andrei Rublev (fatti avvenuti fra il 1400 e il 1423) sono narrati in 8 parti ben distinte, comprese fra un prologo e un epilogo; quest’ultimo è l’unica parte a colori e mostra alcune opere dell’artista russo.
Le immagini sono (quasi) tutte spettacolari, sia con che senza movimenti di macchina, la qualità della fotografia è ottima, la sceneggiatura (dello stesso Tarkovski insieme con Konchalovsky) è molto ben congegnata. Solo la parte dei tartari mi è sembrata meno convincente.
Ho guardato la versione integrale (3h05’) messa in circolazione a fine secolo scorso dalla Criterion; negli anni precedenti erano state proposte solo le edizioni ridotte una ventina di minuti, ma una per la televisione russa era stata addirittura condensata in appena 1h41’. Di conseguenza, si vedono anche le famose scene censurate che diedero adito ad infinite polemiche in merito al maltrattamento di animali (quella del cavallo la più disturbante).
Un film comunque da guardare, possibilmente con la giusta preparazione e disposizione di spirito.

      

193  Roma (Alfonso Cuarón, USA, 2018) * con Yalitza Aparicio, Marina de Tavira, Diego Cortina Autrey * IMDb 7,8  RT 96% * 3 Oscar (miglior film non in lingua inglese, regia, fotografia) e 7 Nomination (miglior film, Yalitza Aparicio protagonista, Marina de Tavira non protagonista, sceneggiatura, scenografia, sonoro, mixaggio sonoro)
Buon film, ma non è certo il capolavoro che Netflix ha cercato di vendere nel mondo intero come tale, investendo più per la promozione che per la vera e propria produzione. Inquadrato così è stato quindi deludente. Sembra che ormai quasi tutti quelli che si interessano di cinema si siano convinti che gli Oscar (ancor più che negli anni passati, e nonostante i notevoli cambiamenti nelle composizioni delle giurie) siano manipolati da produttori e lobby varie. Quest’anno in particolare, la lista dei candidati comprendeva titoli a dir poco imbarazzanti.
Venendo al film, mi è sembrato caotico, privo di un filo conduttore pur essendo ben lontano da un film corale. Il sonoro e il mixaggio sonoro (candidati Oscar) saranno pur pregevoli tecnicamente, ma all’atto pratico semplicemente rendono l’audio estremamente confuso, con troppi rumori di fondo e spesso con ragazzetti urlanti, non strettamente necessari. In quanto alla fotografia (Oscar), sembra che Cuarón si intestardisca nei controluce. Se ciò funziona mirabilmente nella sequenza finale sulla spiaggia, rasenta il ridicolo in quelle dell’addestramento del reparto speciale in quanto i numerosi campo/controcampo mostrano le lunghe ombre che si alternano davanti e dietro agli spettatori, lasciando questi sempre non illuminati direttamente.
Altre scene poco credibili, mi sono sembrate quelle degli innumerevoli urti dell’auto, degli innumerevoli escrementi canini nel garage, dell’incendio e anche nella scena finale (che vuole apparire come un lungo piano sequenza) avevo notato che onde e luce cambiavano più volte ... e infatti non si tratta di una vera singola ripresa, ma di un abile e complicato montaggio non completamente mascherato dagli sforzi in fase di editing. Il regista/direttore della fotografia gioca con l’acqua e spesso anche con i riflessi ma, nonostante varie scene effettivamente ammirevoli, è evidente che non è Tarkovski.
Il film che Cuarón ha realizzato è dichiaratamente un film di ricordi e ha quindi inserito tante situazioni e personaggi, vari dei quali quasi del tutto scomparsi: l’uomo proiettile, il suonatore di campanaccio che avvisa della raccolta della spazzatura, la banda militare in giro per la città, l’arrotino in bici che si annuncia con il tradizionale flauto di pan, il venditore di castagne, ... el halconazo (aka Matanza del Jueves de Corpus, 10 giugno 1971, quando il regista aveva 10 anni), ma troppo viene lasciato in sospeso. Quanti colgono tutti questi particolari all’infuori dei messicani?  In patria, in linea di massima il film non è stato particolarmente apprezzato, specialmente da chi ha vissuto quell’epoca. La mia amica cinefila, nata e cresciuta nella capitale, già studentessa all’epoca dei fatti, mi aveva scritto abbastanza polemicamente: “Non mi è chiaro in che consista l’eccezionalità del film”. In sostanza sono d’accordo con lei, è un buon film ma assolutamente non eccezionale.

192  BlacKkKlansman (Spike Lee, USA, 2018) * con John David Washington, Adam Driver, Laura Harrier * IMDb 7,5  RT 96% * Oscar per sceneggiatura e 5 Nomination (miglior film, regia, Adam Driver non protagonista, montaggio e commento musicale)
Certamente interessante, relativamente ben realizzato e ben interpretato. Come tutti sanno, si tratta di storia vera seppur al limite dell’incredibile, basata sulle memorie del protagonista, poliziotto afroamericano che, facendosi passare per suprematista bianco (al telefono) riesce a infiltrarsi in una sezione del Ku Klux Klan.

191  The Ballad of Buster Scruggs (Ethan Coen, Joel Coen, USA, 2018) * con Tim Blake Nelson, Willie Watson, Clancy Brown * IMDb 7,3  RT 91% * 3 Nomination Oscar (miglior sceneggiatura, costumi, canzone originale)
Molto deludente ... non so a cosa stessero pensando i fratelli Coen, che in linea di massima apprezzo; sarà una conseguenza della produzione Netflix? Fotografia troppo patinata, personaggi e situazioni al limite del ridicolo, si salvano alcuni buoni spunti di humor nero.  
Il film è diviso in 6 storie completamente indipendenti l’una dall’altra, il solo legame è il periodo e il west; il titolo è quello dell’episodio di apertura ... quasi un semplice sketch.

Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog. 

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