Al di là della didascalia della foto postata
scherzosamente qualche giorno fa “Mai fidarsi dei canguri”, l’assunto è estendibile
a molti umani che “teoricamente” dovrebbero essere affidabili, ma in effetti
non lo sono. Ciò è ben noto ai camminatori ed escursionisti, merce rara, che
spesso si trovano ad avere a che fare con persone che rispondono per solo
gentilezza o per dovere, ma non sanno assolutamente di cosa parlano e di
conseguenza forniscono informazioni completamente errate.
Dalle parti nostre (dove ormai la stragrande
maggioranza si muove su 4 o 2 ruote) è ben noto che pochi conoscono stradine e
sentieri e spesso anche agenti delle forze dell’ordine, ai quali un turista si
rivolge con la massima fiducia e grande aspettativa, non conoscono che le
strade. Ma non ci flagelliamo per questo né gettiamo la croce addosso a nessuno
perché non è una prerogativa italiana e anche negli States si verifica esattamente lo stesso.
Martedì, approfittando della bella giornata
soleggiata, ho deciso di percorrere parte del mio tragitto di ritorno a piedi
invece che in metropolitana. Consultata la mappa ho visto che dal centro
c’erano ben tre ponti che superavano il fiume Potomac e raggiungevano
l’altra sponda, in Virginia, mia destinazione. Conoscendo come vanno le
cose qui, mi sono prima preoccupato di sapere se uno dei tre fosse anche
pedonale e, nel caso, quale di essi. Ho chiesto ad un primo poliziotto (addetto
al traffico) che mi ha detto di non andare per la 15th, dove mi trovavo, ma di
passare sulla 14th. Detto fatto, dopo un isolato, stessa richiesta ad una
guardia della security opposta risposta ... “No way!” torna sulla 15th ... (ma dovete sapere che le due
strade non sono esattamente parallele e si congiungono prima di raggiungere la
sponda del fiume, ergo ...).
In attesa del verde al semaforo per attraversare
l’ultima strada prima del parco al lato del Potomac, ho adocchiato altri due
poliziotti addetti al traffico (che si suppone dovrebbero conoscere la
viabilità dell’area) e appena giunto dall’altro lato mi sono diretto verso di
loro. Vi riassumo per punti salienti la divertente conversazione avuta con
questi due simpatici e sorridenti agenti di colore (lei sulla quarantina, lui
un po’ più avanti con gli anni e molto di più con i chili ... 1 quintale e 20
una buona stima) che parlavano con l’adorabile accento del sud tipico della
loro gente.
“Uno dei ponti è pedonale?”
“Dove vuoi andare?
“Dall’altro lato del fiume”
“In Virginia??? A piedi?”
“Sì”
“Non è possibile, nessuno ci va”
“Ok, ma non è possibile perché è vietato o perché
c’è solo la strada senza marciapiede?”
“No, non è vietato, ma perché non prendi la Metro?”
“Mi piace camminare e vorrei andarci a piedi”
“Non è possibile, è lontano”(n.d.r. il fiume è largo
meno di un km)
“Quindi l’unico modo per passare il fiume è in auto
o bus su strada o in Metro? Neanche in bici?”
“ Le bici possono andare con le auto”
“Comunque non
è proibito andarci a piedi, non infrango nessuna legge”
“No, ma non ci si va a piedi ... that’s why we have the Metro!”
(“ecco perché abbiamo la metropolitana!”)
Tanti sorrisi e ci siamo salutati, loro con la convinzione
di aver incontrato un pazzo e io con quella di aver chiesto a due simpatici
pigrissimi agenti.
Ma non mi sono arreso, ho attraversato il parco e ho
cominciato a cercare qualcuno fra i tanti che lo affollavano in occasione del
Festival dei Ciliegi in Fiore che non fosse sovrappeso, che sembrasse un gran
camminatore o podista, che non fosse turista. Dopo un paio di americani,
sportivi ma in visita a Washington, sono riuscito a fermare un mio coetaneo su
bici vecchiotta, con zainetto e auricolari ... il tipo adatto, e così è stato.
La possibilità c’era ed era una bella e larga pista
ciclabile (evidente sul lato sinistro della foto) frequentata anche da podisti, ben divisa dalla strada a 4 corsie per senso
di marcia da un muretto di cemento sovrastato da rete metallica rigida mentre
dal lato fiume c’era un’altra rete altrettanto alta. Detto ponte si trovava a
circa un chilometro dal luogo in cui stazionavano i miei due (ormai) amici
agenti.
Per la cronaca, anche sull’altra sponda c’era una
pista ciclabile, ancora più larga, che continuava fino ad Alexandria (mia
destinazione). Ho abbandonato (e proseguito in Metro) alle porte di questa storica cittadina perché era
quasi buio, dopo aver percorso una decina di chilometri senza attraversare una
sola strada! Come si evince dalla mappa tutti i ponti sono forniti di pista ciclabile separata; io ho attraversato quello più a sud e ho continuato oltre l'aeroporto.
Per esperienza diretta, in ogni paese cambiano gli
atteggiamenti e le risposte standard, e anche nel caso le indicazioni siano più
o meno giuste, le distanze sono errate e di molto. Nei paesi orientali, in
particolare in Giappone, nessuno vi negherà una risposta anche se non hanno
capito di cosa stiate parlando e continueranno a sorridervi ed “inchinarsi”. In
molte città con rete di strade perpendicolari le distanze vi verranno fornite a
isolati (blocks, cuadras, manzanas) ma questi possono avere lato di 50 o 200 metri,
quindi il quadruplo della distanza e in molti casi sono irregolari essendo più
piccoli al centro e molto più grandi verso la periferia.
Per quanto riguarda i nostri sentieri i più affidabili
sono i contadini, cacciatori, in genere gli anziani (anche se costoro non possono essere
del tutto aggiornati), conduttori di muli e ovviamente altri escursionisti
locali.
In ogni, avendone la possibilità, chiedete a più persone e ricordate che una mappa, anche se non eccellente, aiuta molto.
Nessun commento:
Posta un commento