giovedì 10 marzo 2016

HOME ... consigliato molto vivamente, per svariati motivi

Home - Storia di un viaggio (di Yann Arthus-Bertrand, Francia, 2009)
Film-documentario prodotto da Luc Bessoncolonna sonora di Armand Amar
Yann Arthus-Bertrand, da sempre appassionato di volo e fotografia naturalistica, in particolare in Africa e soprattutto Kenya, dopo vari anni di foto da aerostato, decise di passare alle riprese cinematografiche di taglio documentaristico e cominciò a lavorare sul progetto Home con il quale voleva descrivere lo stato di salute (più che altro grave infermità) della nostra casa nello spazio, ovverosia la terra. Riesce senz'altro a evidenziare gli enormi contrasti esistenti e soprattutto pone una quantità di interrogativi mettendo in risalto contraddizioni e paradossi.
  
Del documentario esistono numerose versioni, prodotte montando in modo diverso le quasi 500 ore di riprese (quasi tutte aeree) effettuate in oltre 50 paesi diversi di tutti i continenti, poli compresi. La più comune è quella di 1h33’ alla quale ho dato un’occhiata e mi sembra meno affascinante, tendente più al documentario classico.
Quella presentata qui a Bacalar ieri sera era la versione lunga, divisa in tanti brevi segmenti, ognuno inerente ad una specifica nazione. In rete le trovate tutte, anche in alta definizione, comprese brevi clip dedicate ad una singola nazione, trailer, e quella che preferisco è caricata su YouTube in due spezzoni, chiaramente registrata dalla trasmissione televisiva Focus.  
Ecco i link:  prima parte  ***  seconda parte
   
Il film è libero da copyright in quanto nelle intenzioni di Arthus-Bertrand ciò che conta è che circoli liberamente in modo che lo vedano quante più persone possibile e guadagnare non era l’obiettivo primario di questa produzione.
Ha utilizzato una telecamera speciale ad alta risoluzione e opportunamente (ottimamente) stabilizzata registrando immagini fantastiche. Un lato positivo, che ho gradito, é che non sale in cattedra proponendo rimedi sicuri e ricette fantasiose, considerato che probabilmente non esistono. Si tratta più che altro di un grido di allarme, un invito a rendersi conto che molte soluzioni di un problema, che sia l'inquinamento, il cibo, i campi rifugiati, l'energia, l'acqua, il sovrappopolamento, producono spesso conseguenze peggiori.
   
L'oggetto evidente è lo stato di salute della terra analizzato mostrando, seppur sommariamente, cause ed effetti degli enormi e talvolta rapidissimi cambiamenti. Ciò avviene mostrando fenomeni naturali, stravolgimenti causati direttamente dagli uomini, paesaggi, animali, moltitudini di essere umani.
Ma quello che mi ha definitivamente convinto è la cura delle riprese, il montaggio ed in particolare l'esaltazione dei colori, da quelli minerali, ai vegetali a quello dei vestiti degli involontari e talvolta ignari attori.
Yann Arthus-Bertrand ha saputo miscelare alla perfezione il messaggio ecologista (di quelli sani), con le preoccupazioni per l’esplosione demografica e divario di ricchezza-povertà per finire con un'apertura al nucleare. Ha alternato riprese uniche (aree visibili solo dall’alto) di luoghi naturali, con macchinari “mostruosi”, con posti affollatissimi di uomini, auto, baracche. 
C’è sempre un collegamento fra le immagini di un paese e quelle successive e la voce fuori campo ci spiega (o ci ricorda) che ciò che si fa in un punto della terra spesso si ripercuote sulla natura o sulle popolazioni a centinaia e anche a migliaia di chilometri di distanza. Potrei citare tante di queste relazioni a volte insospettate, ma mi limito a proporvi i pochi fermo-immagine inseriti in questo post e vi invito a guardare il film.
A prescindere dall’essere d’accordo o meno sui contenuti e come sono presentati, la visione è un piacere per gli occhi e l’eccezionale colonna sonora quasi mistica curata da Armand Amar, compositore francese cresciuto in Marocco, è un plus non da poco e comprende artisti di tutto il mondo, cantanti, percussionisti, orchestre sinfoniche. Per averne un’idea ecco un trailer che ha come oggetto specifico le musiche e i canti che accompagnano le immagini.

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