mercoledì 7 febbraio 2018

“Non ti preoccupare della trave nel tuo occhio, fai notare le pagliuzze negli occhi degli altri!”

Antico detto dei sudditi dell’Impero Britannico che, ovviamente, si sono sentiti in dovere di cambiare l’originale della Bibbia: "Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?" (Luca 6,41)

E’ dai tempi in cui un altro “giornalista” inglese (Jamie Oliver) fornì la ricetta della paella con chorizo che non c’era stato simile sollevamento popolare in difesa della vera identità spagnola. Stavolta si tratta dell’improvvido Chris Haslam, caporedattore della sezione viaggi del quotidiano The Times, il quale con il suo articolo “How to be Spanish” è diventato (probabilmente involontariamente) una stella del web scatenando commenti, ripicche e prese in giro a più non posso su tutti i social.
La maggior parte dei lettori l’hanno visto come una ridicola, se non offensiva, raccolta di cliché assolutamente fuori dal tempo. Dice che gli spagnoli praticano il turpiloquio e giustamente (ahah) si sente spesso joder e coño, ma nessuno ha mai sentito dire fuck (e varianti) a un inglese! Essendo un grande enologo - come quasi tutti gli inglesi - accusa gli spagnoli di bere il vino rosso freddo (provate a berlo a temperatura ambiente in un’estate andalusa ... a 40° e oltre). Consiglia una giusta abbronzatura per confondersi con i locali (che secondo lui passano le ore stesi al sole a non far niente) ... ma non sono gli inglesi che arrivano bianco latte e dopo un paio di giorni di lettino sono rosso peperone o arancione aragosta? Gli spagnoli sono morenitos originali e nelle ore più assolate stanno (saggiamente) a fare la siesta ... all’ombra.
   
Il problema della mancata ironia del pezzo di Haslam è che, come sottolinea il suo compatriota e collega Simon Hunter (da 18 anni in Spagna), si dà la zappa sui piedi, essendo artefice di clamorosi autogol a iniziare dall’imperdonabile affermazione: “Forget Anglo-Saxon notions of politeness, discretion and decorum.” (dimenticate le nozioni di educazione, discrezione e decoro anglo-sassoni). In merito a ciò Hunter gli chiede se sia mai stato a Magaluf (Maiorca, Baleari) in alta stagione, se hai mai cercato video di “balconing” e/o “mamading” (non approfondite il secondo termine se siete pudichi ...), attività conseguenti ai loro indecenti modi di bere e alla loro “educazione, discrezione e decoro” .... 
Al lato, manifestazione a Barcellona contro il turismo de borrachera (turismo alcolico, letteralmente "di ubriacatura", nel quale gli inglesi eccellono)
Qualcuno si è anche sentito in dovere di sottolineare la “cultura” degli inglesi (che a loro discolpa possono dire di discendere da popolazioni barbare), i quali rappresentano ben lo 0,35% dei visitatori del Prado (il museo più importante di Madrid) contro il 9,71 degli italiani e il 5,30 dei francesi.
Si deve tuttavia onestamente riconoscere che Haslam, messo alle strette e di fronte alle evidenze, ha scritto un ulteriore articolo scusandosi e dicendo che il suo humor (tutto britannico) era stato frainteso ...
Si potrebbe continuare, fra botte e risposte, fra il serio e il faceto, fra atteggiamenti pericolosi o assolutamente innocui, con l’accusa di mangiare a colazione pane e sobrasada (ottima) dimenticando che l’English Breakfast include uova fritte, salsicce, pudding, pancetta, fagioli e altro, di avere la mania di mangiare tutto ciò che c’è nel piatto (che male c’è?) cosa che Haslam giustifica con il fatto che in Spagna si pativa la fame (???), di abbracciare e baciare altri clienti in un bar e, se donna, la necessità di avere un ventaglio!
   
In qualunque (in)civiltà ci sono buoni e cattivi, nessuno si può atteggiare a maestro di vita ... e specialmente gli inglesi!

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