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Caste, razze e colori della pelle
Tutto è cominciato guardando un film di Spike Lee nel quale venivano pronunciate in varie occasioni le parole quadroon e octoroon. Dato il contesto era abbastanza facile capire di cosa si parlasse pur non conoscendone l’esatto significato. La sera successiva i due termini venivano di nuovo citati in un’altra pellicola dello stesso regista e quindi al termine del film sono andato a verificarne il senso. Come era logico supporre erano riferiti alla razza, e benché in entrambe i casi a parlare fossero afroamericani newyorkesi dei nostri tempi, l'origine risale a molti secoli fa, all’epoca della colonizzazione delle Americhe. Il criterio per attribuire questi "titoli" era rigoroso e si basava sulla percentuale di sangue “indigeno” o “africano” che scorreva nelle vene.
Tutto è cominciato guardando un film di Spike Lee nel quale venivano pronunciate in varie occasioni le parole quadroon e octoroon. Dato il contesto era abbastanza facile capire di cosa si parlasse pur non conoscendone l’esatto significato. La sera successiva i due termini venivano di nuovo citati in un’altra pellicola dello stesso regista e quindi al termine del film sono andato a verificarne il senso. Come era logico supporre erano riferiti alla razza, e benché in entrambe i casi a parlare fossero afroamericani newyorkesi dei nostri tempi, l'origine risale a molti secoli fa, all’epoca della colonizzazione delle Americhe. Il criterio per attribuire questi "titoli" era rigoroso e si basava sulla percentuale di sangue “indigeno” o “africano” che scorreva nelle vene.
I figli di genitore
europeo e di uno “di colore” erano mulatti i cui eventuali figli avuti con un
marito o moglie europei venivano definiti quadroon
in quanto avevano 1/4 di sangue indio o africano. I figli di un/una quadroon con
coniuge bianco erano invece octoroon,
con solo 1/8 di sangue non europeo.
Per citare un
esempio famoso, ricordo che il generale della Rivoluzione Francese Alexandre
Dumas è stato l’uomo di colore (in effetti era mulatto) più alto in grado fra
tutti gli eserciti europei. Nacque a Santo Domingo da un nobile spagnolo e una
schiava di origine africana. Portato dal padre in Francia divenne
automaticamente uomo libero essendo lì la schiavitù già stata abolita da vari secoli. Studiò e successivamente si arruolò diventando in seguito
un famoso generale stimato dallo stesso Napoleone e temuto dai
nemici che a causa della sua carnagione probabilmente unica fra gli ufficiali dell'epoca lo soprannominarono il Diavolo Nero. Il figlio, suo omonimo e conosciuto
come Alexandre Dumas padre, superò di gran lunga la fama del padre, per ben
altri motivi, essendo l’autore di romanzi come Il Conte di Montecristo e I tre
Moschettieri. Anche questo famoso quadroon
chiamò suo figlio Alexandre Dumas (figlio), ovviamente un octoroon, anch’egli scrittore ma che si interessò più di teatro
scrivendo tra l’altro La signora delle camelie, adattata poi nell’opera La
Traviata (Verdi). I tre omonimi Sarebbero stato quindi possibile distinguerli anche come A. D. il mulatto (il generale), A. D. il quadroon (padre) e A. D. l'octoroon (figlio).
I termini derivano da simili parole castigliane (tercerón, cuarterón, quinterón) che però seguivano un criterio leggermente differente. Infatti:
Ma torniamo alle denominazioni più precise (almeno per i sedici casi più frequenti) così come erano definite dal sistema coloniale delle caste stabilito dagli spagnoli (niente a che vedere con il sistema indiano), che con minime varianti venne adottato anche dai colonizzatori portoghesi e francesi. Per gli spagnoli si presentava anche la necessità di distinguere di quale etnia fosse la coniuge di un europeo (chiaramente questo era il caso più comune per la scarsezza di europee) vale a dire una india (indigena) che partoriva mestizos o una negra che generava invece mulatos. Ho cercato in rete una delle classiche rappresentazioni pittoriche di questa classificazione delle quali ero a conoscenza per averne viste in Messico e ho reperito questa riproduzione di ottima qualità che qui vi propongo (cliccare sull'immagine per ingrandirla).
Nello schema, nella sua semplicità molto chiaro, troverete caste probabilmente mai sentite nominare, ma sappiate che esistevano ulteriori nomi attribuiti a successivi "incroci". Per esempio: - blanco (europeo) + negro = mulato;
- blanco e mulato = cuarterón;
- blanco e cuarterón = quinterón;
- blanco e quinterón (finalmente) = blanco.
Ma torniamo alle denominazioni più precise (almeno per i sedici casi più frequenti) così come erano definite dal sistema coloniale delle caste stabilito dagli spagnoli (niente a che vedere con il sistema indiano), che con minime varianti venne adottato anche dai colonizzatori portoghesi e francesi. Per gli spagnoli si presentava anche la necessità di distinguere di quale etnia fosse la coniuge di un europeo (chiaramente questo era il caso più comune per la scarsezza di europee) vale a dire una india (indigena) che partoriva mestizos o una negra che generava invece mulatos. Ho cercato in rete una delle classiche rappresentazioni pittoriche di questa classificazione delle quali ero a conoscenza per averne viste in Messico e ho reperito questa riproduzione di ottima qualità che qui vi propongo (cliccare sull'immagine per ingrandirla).
- mestizo + mulato = apiñonado
- indio + mestizo = cholo o coyote.
La necessità delle distinzioni derivava dal fatto che i diritti di ciascun gruppo erano diversi anche se alcune erano nello stesso livello della piramide. In cima c'erano chiaramente gli spagnoli peninsulari (provenienti dalla madre patria) subito seguiti dai criollos (creoli) che non erano di sangue misto e pur essendo figli di genitori europei la loro "inferiorità" derivava dall'essere nati oltreoceano. Le disuguaglianze e i conseguenti attriti fra “europei”, in particolare gli spagnoli peninsulari, e creoli erano tali da essere in buona parte causa della rivoluzione messicana di inizio ‘800. In particolare in Messico gli intrecci fra le varie caste sono sempre state molto comuni tant'è che la popolazione del XXI secolo è composta per l’80% di cittadini di sangue misto con il restante 20% diviso più o meno egualmente fra indios e caucasici.
Per finire cito un’ulteriore classificazione (abbastanza insensata e inutilizzabile) proposta nel secolo scorso dall’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica e basata esclusivamente sul colore della pelle, valutazione chiaramente soggettiva e suscettibile di infinite contestazioni per la grande varietà di colori non scientificamente definiti. In questa pagina (in inglese) potete leggere i nomi delle 134 tonalità proposte (in brasiliano e inglese) ... una vera follia!
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