giovedì 22 agosto 2013

Escursionismo: segnaletica su sentieri (1) - tempi di percorrenza

In Italia fa scuola, giustamente, il CAI (Club Alpino Italiano) e i loro “indicatori” (le frecce che indicano destinazioni e tempi di percorrenza) sono questi:
 
Come si vede vengono indicati destinazioni e tempi presunti per raggiungerle, ma per i neofiti e stranieri non è chiaro che si parli di tempi (tanti pensano che si tratti di distanza e quindi di km). L’Ente Svizzero pro Sentieri (ESS) indica egualmente i tempi, ma almeno in modo chiaro con l’uso dell’h per le ore e min per i minuti (così come si insegna a scuola)
Inoltre calcola i tempi di percorrenza in modo molto più preciso ricavandoli da questo grafico che tiene conto di distanza e pendenza. La tabella è considerata un punto di riferimento anche al di fuori della Svizzera ed è inserita in vari manuali del CAI.
Per l’ESS in un’ora si possono percorrere fino a 4.530m (quindi oltre 4,5km) percorrendo un sentiero con pendenza costante in discesa del 5%. In piano si percorrono solo 4.200m e se la pendenza del 5% fosse in salita circa 3.600. Con una pendenza media del 10% in salita si percorrono solo 3km guadagnando chiaramente 300m di quota. Per il calcolo esatto, ogni sentiero dovrebbe essere sezionato in tratti con pendenza più o meno costante e poi sommare tutti i tempi trasformando così i dati in tempo di percorrenza. 
Questo invece è un calcolo empirico proposto dal CAI sul QUADERNO DI ESCURSIONISMO N. 1 (Edizione 2010):
Un escursionista mediamente allenato, in un'ora di cammino su facile sentiero, in salita, guadagna in quota circa 350 metri, mentre in discesa si abbassa di circa 500 metri.Se l'itinerario si svolge a quote superiori ai 2800-3000 metri percorre rispettivamente 250-300 metri in salita e 400-450 metri in discesa.Se il percorso è ondulato o piano e non presenta difficoltà che richiedano particolari attenzioni, il tempo di percorrenza deve fare riferimento ai chilometri percorsi; 3,5-4 km l'ora.I tempi calcolati sono effettivi e non tengono conto delle soste.
Quindi il CAI propone un velocità un po’ inferiore rispetto all’ESS, ma con pendenza del 10% indica un guadagno di quota superiore. Dalla mia esperienza, in particolare per i sentieri dei Lattari, trovo la velocità "svizzera" un po' alta mentre, per quanto riguarda i dislivelli in salita, penso che si possano tranquillamente considerare 350-400 m/ora.
Come è evidente, non esiste un metodo unico e preciso per determinare i tempi di percorrenza in quanto ognuno di essi si basa su una ipotetica velocità media relativa ai frequentatori abituali di quei sentieri e al tipo di terreno. 
Anche la tabella ESS (pur essendo abbastanza precisa) ha un limite evidente nel non considerare le diverse tipologie di sentieri (pietroso, fangoso, stretto, esposto, sabbioso, presenza di scale ....). 
In molti paesi indicano invece solo le distanze, ma non sempre l'unità di misura 
Io sono fautore dell’idea che sarebbe più opportuno indicare le distanze e i dislivelli invece che i tempi, lasciando all'escursionista l’onere della conversione in tempo in base alla propria esperienza, al proprio stato di forma e alla propria capacità o volontà di procedere più o meno velocemente, fermo restando che l’optimum sarebbe indicare distanze, dislivello e tempi seppur approssimativi.

Nel prossimo post tratterò degli indicatori lungo i sentieri della Penisola.

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