mercoledì 25 gennaio 2023

Oscar … e questi sarebbero i migliori film del 2022?

Se la commedia grottesca – demenziale in ambiente metaverso Everything Everywhere All at Once è il film che ottiene più Nomination (11) significa che si sta perdendo il concetto classico del cinema. Non che sia malvagia, ma pur essendo ben realizzata e sorprendente si dovrebbe dedurre che tutti gli altri siano di qualità complessiva inferiore. Le previsioni sono state quindi rispettate e gli altri pluricandidati che seguono sono certamente buoni ma non per questo memorabili:

  • All Quiet on the Western Front (9)
  • The Banshees of Inisherin (8)
  • Elvis (8)
  • The Fabelmans (7)
  • TÁR (6)
  • Top Gun: Maverick (6)

  
Alcuni, anche questi come previsto, sono stati scelti solo per alcuni aspetti e quindi in specifiche categorie (Living, Triangle of Sadness, The Whale, …). La vera sorpresa sembra essere il drammatico All Quiet on the Western Front terzo adattamento di un romanzo del 1929, dopo l’originale del 1930 ed il primo remake del 1979. Le aspettative di varie altre megaproduzioni (Avatar, Babylon, …) sono andate (giustamente) deluse così come quelle di film certamente meno promossi che avrebbero meritato qualcosa di più. Non capisco le Nomination di Glass Onion: A Knives Out Mystery e quelle dei vari fantasy e ancor meno quella di Paul Mescal per Aftersun (molto lodato dalla critica, secondo me veramente scadente) mentre ho notato che vari film non in lingua inglese hanno i loro bravi meriti. Oltre ad All Quiet on the Western Front (Germania), si distingue Argentina, 1985 (Argentina) mentre è stato stranamente lasciato fuori Bardo, False Chronicle of a Handful of Truths di Iñárritu (Mexico) pur avendo ottenuto la Nomination per la fotografia. Altro film che meritava di essere preso in considerazione fra gli stranieri è Last Film Show (India) un vero omaggio al cinema (proiezioni, non produzioni) senza dubbio più avvincente di A Quiet Girl (Irlanda), ma non ho ancora visto Close (Belgio) ed EO (Polonia).

  
Altra nota generale è quella della tendenza ad allungare troppo (e spesso inutilmente) le durate: la media (dico la media) della quindicina che ho guardato più quelli che non ho alcuna intenzione di guardare come Maverick, Avatar, Elvis, Babylon e Black Panther è di 2h25’ … un’esagerazione, spesso non giustificata dalla qualità.

 
In conclusione, fra le dark comedy grottesche consiglierei Everything Everywhere All at Once e Triangle of Sadness ma non Glass Onion; fra i drammatici The Banshees of Inisherin (un poco dark), All Quiet on the Western Front e TÁR. Aggiungete The Fabelmans e gli stranieri Bardo, False Chronicle of a Handful of Truths (molto visionario e surreale, necessaria una seppur minima conoscenza della storia e della situazione politica e sociale messicana), Argentina, 1985 e senz’altro Last Film Show, seppur non candidato.

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