giovedì 18 ottobre 2018

Fra tanti film sconosciuti se ne trovano sempre di interessanti

Mi sono imbattuto nell'ennesima lista di 100 migliori film, in questo caso ibero-americani.
Nel lungo ed articolato, sommariamente analitico preambolo, l’autore mette in risalto i pro e i contro di questa classifica del 2009, comuni a tante altre liste. Attenendosi strettamente alla logica, per determinare “il miglior film” (assoluto, di un tale genere, paese, anno o regista che sia) uno dovrebbe averli visti tutti, cosa praticamente impossibile a meno di insiemi molto ridotti. Ed anche in casi come questi (p. e. per quanto mi riguarda ho visto tutti i 13 film diretti da Kubrick e anche i 30 e passa di Buñuel) comunque resterebbe la soggettività di giudizio e anche se un certo numero di persone potrebbero trovarsi d’accordo sui primi 3 o 4, ma quasi sicuramente l’ordine dei rimanenti sarebbe diverso.
Pertanto, come a tutte le altre migliaia di liste delle/dei migliori 10-100-1000 film, cibi, vini, spiagge, paesi, ristoranti, fondi d’investimento, cellulari, ... si potrebbe continuare all’infinito, anche questa va presa molto con le pinze ma ha l’indubbio vantaggio di far conoscere titoli mai sentiti neanche nominare e farne ricordare altri di cui si era persa la memoria. Sta al cinefilo “ricercatore” approfondire ed indagare “l’ignoto” e molto probabilmente ne otterrà spesso giuste ricompense, anche se inframezzate da qualche delusione.
Non meraviglia che la parte del leone la faccia la Spagna con 22, seguita dal Messico con 17 e Argentina con 13. Può sembrare strano che Brasile e Cuba (una dozzina a testa) siano così vicini all’Argentina (in linea di massima con una migliore storia cinematografica) ma si devono considerare il numero dei votanti ed il fatto che poco o niente sia giunto in Italia da tali paesi. I titoli inseriti per i 5 suddetti paesi rappresentano  i 3/4 del totale. 
In questo caso, il primo della lista è Memorias del subdesarrollo (Tomás Gutiérrez Alea, Cuba, 1968 - Memorie del sottosviluppo), seguito dai ben più noti El laberinto del fauno (Guillermo del Toro, 2006), Los olvidados (Luis Buñuel, 1950) e  Cidade de Deus (Fernando Meirelles, 2002).
      
Conoscendo già quasi tutti i film spagnoli e messicani (me ne mancano 2 su 39) e 9 dei 13 argentini, ho cominciato a colmare le mie lacune per quanto riguarda la cinematografia brasiliana e ho subito recuperato 3 film (rispettivamente all’8°, 34° e 76° posto della succitata classifica, clicca sui titoli per le micro-recensioni) giunti a loro tempo in Italia in quanto pluripremiati nei più titolati festival internazionali:
Central do Brasil (Walter Salles, Bra, 1998) tit. int. Central Station * 2 Nomination Oscar (miglior film non in lingua inglese, Fernanda Montenegro protagonista) * a Berlino Orso d’Oro e Premio ecumenico per Walter Salles, Orso d’Argento a Fernanda Montenegro * Golden Globe miglior film non in lingua inglese, Nomination per Fernanda Montenegro
Bye Bye Brasil (Carlos Diegues, Bra, 1979) * Nomination Palma d’Oro a Cannes
Tropa de elite (José Padilha, Bra, 2007) tit. it. Gli squadroni della morte * Orso d’Oro a Berlino per José Padilha
      
Mentre mi accingo a guardare un'altra decina di quelli che sono riuscito a recuperare fra i "mi mancano", vi invito a dare almeno un'occhiata ai titoli inclusi nel post Las 100 mejores películas iberoamericanas de la historia.

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