domenica 27 aprile 2014

Escursionismo e Cartografia: isoipse ... queste sconosciute (3)

Dopo aver definito le isoipse in genere e aver illustrato come ricavare informazioni immediate dalla loro disposizione in carta (p.e. pendenze relative e cime) distinguiamone i vari tipi: le maestre (o direttrici), le ordinarie e le ausiliarie.
La differenza di quota fra due ordinarie successive o fra una maestra e l’ordinaria più prossima è uguale all'equidistanza. E allora a cosa servono le curve maestre? A comprendere più facilmente la morfologia generale del terreno e calcolarne i dislivelli. Notate che in tutte le carte una curva ogni quattro (o cinque) è di maggior spessore o colore più marcato … quella è una curva maestra. La scelta delle direttrici non è ovviamente casuale, ma dipende dall’equidistanza in quanto di prassi sono associate a quote “tonde”. Vale a dire che in caso di equidistanza 10m ogni quinta curva sarà maestra rappresentando tutti i punti con quota 50, 100, 150, 200, 250,  ecc. (5 x 10m = 50m) mentre nelle tavolette I.G.M. in scala 1:25.000 e equidistanza 25m ogni quarta curva sarà maestra e associata a quote 100, 200, 300, ecc. (4 x 25m = 100m).
Le ausiliarie sono usate raramente e solo quando fra due curve successive è necessario rappresentare elementi degni di nota (piccole alture, depressioni o repentini cambi di pendenza) o nel caso di terreni con minimi dislivelli.
Il numero di ausiliarie fra due ordinarie può variare proprio in base alle necessità, ma di solito è solo una che rappresenta la quota a metà fra le due ordinarie che la contengono (nel caso di equidistanza 20m indica un dislivello di 10m) o sono 4 come nel caso delle tavolette I.G.M. indicando quote con dislivelli di 5m fra l’una e l’altra.
Volendo conoscere il titolo (altitudine) di una isoipsa in mancanza di curve quotate nelle vicinanze del punto che ci interessa basterà trovare una quota, anche lontana, e poi contare solo le maestre senza impazzire a contarle tutte. Nella cartina in basso (eq. 25m) è evidente come si sarebbe potuta facilmente dedurre la quota (400m) della maestra a monte di Campo Vetavole anche in assenza della quota 395 contando le maestre (evidenziate da una serie di pallini rossi e uniti da una linea tratteggiata).
Attorno al suddetto punto quotato è stato opportuno disegnare una ausiliaria (curva tratteggiata di titolo 387,5 … l’ordinaria a valle di altitudine 375 + 12,5) per far risaltare il fatto che nell’area compresa fra le due isoipse che la comprendono la parte a NE è quasi piana mentre a SO è ripida come il resto del crinale.
Infine, per evidenziare il piccolo cocuzzolo quotato a 315m (punto notevole e facilmente riconoscibile) è importante l’aggiunta dell’ausiliaria 312,5 che lo racchiude indicando chiaramente una discontinuità nella pendenza del crinale. 

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