mercoledì 9 aprile 2014

Curiosità: Labirinti e Dedali

Il Labirinto originario, preistorico, cretese, romano e medioevale è unicursale, cioè formato da un unica via che, procedendo dall'ingresso verso il Centro, si avviluppa e si avvolge avvicinandosi e allontanandosi dalla meta, alla quale comunque giunge senza possibilità di errore.
Disegni di Labirinti risalenti a migliaia di anni fa sono stati scoperti in quasi ogni parte del mondo e solo all'inizio del XV secolo fecero la loro comparsa i Dedali. I più antichi risalgono al Rinascimento italiano e più tardi, all'epoca barocca e rococò, divengono percorsi fra siepi con l’unico scopo del divertimento.
Labirinti e Dedali sono simili eppure profondamente diversi praticamente e concettualmente, quindi non solo nella loro costruzione, ma anche e soprattutto per il loro significato simbolico.
Il Labirinto presenta un percorso estremamente tortuoso, che appare inutile a chi non coglie chiaramente la sua essenza. In esso, contrariamente al Dedalo, il cammino termina nel centro, meta ben visibile fin dall’inizio; esiste solo la scelta iniziale: restare fuori o entrare e camminare fino alla meta, lontana eppure così vicina. 
E' una via lunga, ma senza bivi, incroci o vicoli ciechi, senza necessità di scelte; non c’è destra o sinistra, solo avanti e indietro. Una volta giunti al Centro, dopo una ragionevole sosta (meditativa), si ripercorrere lo stesso itinerario in senso inverso per tornare al punto di partenza. Un Dedalo ha invece molti itinerari possibili: tratti ciechi, incroci e biforcazioni obbligano ad effettuare continue scelte. 
Mentre i Labirinti possono essere delimitati da una striscia d’erba, da ciottoli o da un disegno sul pavimento rimanendo sempre completamente a vista, le siepi che delimitano i cammini dei Dedali sono abbastanza alte da impedire la visione laterale ed i continui cambi di direzione fanno perdere l’orientamento. Ci si smarrisce facilmente, ritornando più volte negli stessi luoghi, pur essendoci un solo percorso che porta all'uscita.
Da questa differenza essenziale nel modo di procedere risulta lampante che i Labirinti facilitano il rilassamento, la concentrazione e la meditazione, non richiedendo alcuna attenzione per raggiungere la meta, ed è giusto percorrerli con la giusta lentezza.
Al contrario la ricerca della via d’uscita dai Dedali, sia per i più semplici che per quelli estremamente intricati, richiede concentrazione e attenzione ed è vissuta come uno svago.
giardino dell’Oasi Olimpia Relais (foto scattata subito dopo la piantumazione)
Questo da me progettato è un ampliamento e adattamento del disegno dei labirinti classici come quello di Cnosso, rappresentato anche su monete risalenti al IV sec. a.C..
Il percorso unidirezionale è delimitato da basse siepi di bosso (Buxus pumila) con inserti di evonimo giapponese (Evonymus japonicus) ed ha uno sviluppo di 250m per cui per raggiungere il centro e tornare all'uscita si percorre mezzo chilometro.
Prossimamente pubblicherò foto, piantine e altre immagini relative a labirinti di tutte le epoche. Al di là del loro fascino intrinseco, meraviglia il fatto che vari di essi possano essere così simili nella loro struttura, pur essendo stati realizzati a migliaia di chilometri di distanza fra loro molti secoli fa. 
Ovviamente, dove non c'è certezza c'è anche speculazione e quindi la presenza di un labirinto in un certo luogo ha dato la stura ad una ridda di ipotesi o spiegazioni più o meno verosimili.
Trovo i dedali meno interessanti in quanto, al di là della loro bellezza quando si trovano nei giardini di epoca barocca, sono solo un esercizio per la mente (talvolta) o un semplice passatempo. 

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