Dopo aver definito
le isoipse in genere e aver illustrato come ricavare informazioni immediate
dalla loro disposizione in carta (p.e. pendenze relative e cime) distinguiamone
i vari tipi: le maestre (o direttrici), le ordinarie e le ausiliarie.
La differenza di
quota fra due ordinarie successive o fra una maestra e l’ordinaria più prossima
è uguale all'equidistanza. E allora a cosa servono le curve maestre? A comprendere più facilmente la morfologia generale del terreno e calcolarne i dislivelli. Notate che
in tutte le carte una curva ogni quattro (o cinque) è di maggior spessore o
colore più marcato … quella è una curva maestra. La scelta delle direttrici non
è ovviamente casuale, ma dipende dall’equidistanza in quanto di prassi sono
associate a quote “tonde”. Vale a dire che in caso di equidistanza 10m ogni
quinta curva sarà maestra rappresentando tutti i punti con quota 50, 100, 150,
200, 250, ecc. (5 x 10m = 50m) mentre nelle
tavolette I.G.M. in scala 1:25.000 e equidistanza 25m ogni quarta
curva sarà maestra e associata a quote 100, 200, 300, ecc. (4 x 25m = 100m).
Le ausiliarie sono
usate raramente e solo quando fra due curve successive è necessario
rappresentare elementi degni di nota (piccole alture, depressioni o repentini
cambi di pendenza) o nel caso di terreni con minimi dislivelli.
Il numero di
ausiliarie fra due ordinarie può variare proprio in base alle necessità, ma di
solito è solo una che rappresenta la quota a metà fra le due ordinarie che la
contengono (nel caso di equidistanza 20m indica un dislivello di 10m) o sono 4
come nel caso delle tavolette I.G.M. indicando quote con dislivelli di 5m fra
l’una e l’altra.
Volendo conoscere
il titolo (altitudine) di una isoipsa in mancanza di curve quotate nelle
vicinanze del punto che ci interessa basterà trovare una quota, anche lontana,
e poi contare solo le maestre senza impazzire a contarle tutte. Nella cartina
in basso (eq. 25m) è evidente come si sarebbe potuta facilmente dedurre la
quota (400m) della maestra a monte di Campo Vetavole anche in assenza della quota 395
contando le maestre (evidenziate da una serie di pallini rossi e uniti da una
linea tratteggiata).
Attorno al suddetto
punto quotato è stato opportuno disegnare una ausiliaria (curva tratteggiata di
titolo 387,5 … l’ordinaria a valle di altitudine 375 + 12,5) per far risaltare
il fatto che nell’area compresa fra le due isoipse che la comprendono la parte
a NE è quasi piana mentre a SO è ripida come il resto del crinale.
Infine, per
evidenziare il piccolo cocuzzolo quotato a 315m (punto notevole e facilmente
riconoscibile) è importante l’aggiunta dell’ausiliaria 312,5 che lo racchiude
indicando chiaramente una discontinuità nella pendenza del crinale.
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