Nel lungo ed
articolato, sommariamente analitico preambolo, l’autore mette in risalto i pro
e i contro di questa classifica del 2009, comuni a tante altre liste. Attenendosi strettamente
alla logica, per determinare “il miglior film” (assoluto, di un tale genere,
paese, anno o regista che sia) uno dovrebbe averli visti tutti, cosa
praticamente impossibile a meno di insiemi molto ridotti. Ed anche in casi come
questi (p. e. per quanto mi riguarda ho visto tutti i 13 film diretti da
Kubrick e anche i 30 e passa di Buñuel) comunque resterebbe la soggettività di
giudizio e anche se un certo numero di persone potrebbero trovarsi d’accordo
sui primi 3 o 4, ma quasi sicuramente l’ordine dei rimanenti sarebbe diverso.
Pertanto, come a
tutte le altre migliaia di liste delle/dei migliori 10-100-1000 film, cibi,
vini, spiagge, paesi, ristoranti, fondi d’investimento, cellulari, ... si
potrebbe continuare all’infinito, anche questa va presa molto con le pinze ma ha
l’indubbio vantaggio di far conoscere titoli mai sentiti neanche nominare e
farne ricordare altri di cui si era persa la memoria. Sta al cinefilo “ricercatore”
approfondire ed indagare “l’ignoto” e molto probabilmente ne otterrà spesso
giuste ricompense, anche se inframezzate da qualche delusione.
Non meraviglia che
la parte del leone la faccia la Spagna con 22, seguita dal Messico con 17 e Argentina
con 13. Può sembrare strano che Brasile e Cuba (una dozzina a testa) siano così
vicini all’Argentina (in linea di massima con una migliore storia
cinematografica) ma si devono considerare il numero dei votanti ed il fatto che
poco o niente sia giunto in Italia da tali paesi. I titoli inseriti per i 5
suddetti paesi rappresentano i 3/4 del
totale.
In questo caso, il primo della lista è Memorias del subdesarrollo (Tomás Gutiérrez Alea, Cuba, 1968 - Memorie del sottosviluppo), seguito dai ben più noti El laberinto del fauno (Guillermo del Toro, 2006), Los olvidados (Luis Buñuel, 1950) e Cidade de Deus (Fernando Meirelles, 2002).
Conoscendo già
quasi tutti i film spagnoli e messicani (me ne mancano 2 su 39) e 9 dei 13
argentini, ho cominciato a colmare le mie lacune per quanto riguarda la
cinematografia brasiliana e ho subito recuperato 3 film (rispettivamente all’8°,
34° e 76° posto della succitata classifica, clicca sui titoli per le
micro-recensioni) giunti a loro tempo in Italia in quanto pluripremiati nei più
titolati festival internazionali:
Central do Brasil (Walter Salles, Bra, 1998) tit. int. Central Station * 2 Nomination Oscar (miglior film non in lingua
inglese, Fernanda Montenegro protagonista) * a
Berlino Orso d’Oro e Premio
ecumenico per Walter Salles, Orso d’Argento a Fernanda
Montenegro * Golden
Globe miglior film non in lingua inglese, Nomination per Fernanda
Montenegro
Tropa de elite (José Padilha, Bra, 2007) tit. it. Gli squadroni della morte * Orso d’Oro a Berlino per José Padilha
Mentre mi accingo a guardare un'altra decina di quelli che sono riuscito a recuperare fra i "mi mancano", vi invito a dare almeno un'occhiata ai titoli inclusi nel post Las 100 mejores películas iberoamericanas de la historia.