L’assortimento delle
7 foto incluse nell’e-card augurale è più o meno casuale, ma non del tutto. Le
ho scelte fra le mie del 2016, sono relative a destinazioni diverse fra quelle adatte per dimensioni e proporzioni, da ognuna si possono trarre vari
significati o semplici allusioni (ciascuno le potrà interpretare a proprio
piacimento) ma soprattutto mi piacevano, sia per loro originalità che per non
avere un legame immediatamente percepibile.
Penso che il mio
augurio (più che altro uno stimolo) sia ben chiaro e vi assicuro che riflette un mio modo di
vedere le cose, concetto ben radicato in me da decenni e sperimentato con
successo più volte ... ovviamente non fornisco alcuna garanzia!
Questa mia
visione, che trova anche ampio riscontro sia nello sport e che nella teoria del
gioco, secondo me è un’ottima regola di vita a condizione che non vada illecitamente
a discapito di altri. Si deve sempre
mirare a obiettivi non ancora raggiunti altrimenti non si migliorerà mai.
Tuttavia, bisogna guardarsi dall’esagerare inseguendo traguardi oggettivamente irraggiungibili
per non vivere fra continue delusioni,
frustrati e inutilmente invidiosi di chi sta più su, più avanti o comunque meglio
di noi.
Mirando troppo in
alto, qualunque sia l’avanzamento ottenuto (che in altre occasioni ci avrebbero
soddisfatto ampiamente) questo apparirà come un fallimento totale per essere
ben lontano dall’obbiettivo (oggettivamente irraggiungibile).
La nostra
abilità deve essere quella di individuare target difficili ma non impossibili,
ai quali ci possiamo avvicinare ma non raggiungere del tutto, in modo che ci rimanga
sempre la voglia di migliorare.
Io sono uno di
quelli che crede che sia sbagliato mirare ad un “massimo assoluto” in quanto
oltre quello non c’è più “niente”.
Non puntate ad
un semplice minimo miglioramento, guardate al di là del plausibile fino al
difficile ma tuttavia possibile ... tenendovi a distanza di sicurezza dall’assolutamente
irrealizzabile.