domenica 29 settembre 2019

58° gruppo di 5 micro-recensioni 2019 (286-290)

Cinquina con netta prevalenza di film dei primi anni ’30, tre giapponesi ed un capolavoro di Fritz Lang del suo periodo tedesco ... M - il mostro di Dusseldorf. Completa il gruppo un “intruso”, un film di Spike Lee, peraltro un po’ fuori diverso dal suo stile. I film giapponesi, pur essendo nel pieno della rivoluzione portata dall’avvento del sonoro, sono muti e diretti da due registi poi divenuti più che rispettati: Ozu e Naruse.

   

290  M - Il mostro di Dusseldorf (Fritz Lang, Jap, 1931) tit. or. “Eine Stadt sucht einen Mörder” * con Peter Lorre, Ellen Widmann, Inge Landgut * IMDb  8,3  RT  100% *  all’85° posto nella clasifica IMDb di tutti i tempi
Uno degli indimenticabili film di Fritz Lang, il primo sonoro dopo i grandi Mabuse (1922), I Nibelunghi (1924) e Metropolis (1927) e parecchi altri meno conosciuti ma sempre più che buoni, senz’altro il suo periodo migliore.
Si potrebbe scrivere molto in merito ai meriti di questo film, le particolari inquadrature dall’alto e dal basso, la voce fuori campo che descrive le azioni intraprese per catturare il killer, i dettagli che spiegano eloquentemente ciò che accade pur senza mostrarlo palesemente, l’ottima interpretazione di Peter Lorre (che a questo film deve molto della sua fama), protagonista al suo terzo film e nel primo fu uncredited.
Avendo trovato il dvd della versione restaurata, l’ho guardato con attenzione e con enorme piacere, pur essendo la mia ennesima visione. Si sappia che per molti non ottenne il visto della censura e giunse nelle sale italiane solo nel 1960.
Assolutamente da non perdere, non vi fate condizionare dallo stupido preconcetto, purtroppo diffuso, “film d'epoca e in bianco e nero = noioso e soporifero” ... niente di tutto ciò.
    
286  I was born, but ... (Yasujirô Ozu, Jap, 1932) tit. or. “Otona no miru ehon” * con Tatsuo Saitô, Tomio Aoki, Mitsuko Yoshikawa, Takeshi Sakamoto * IMDb  8,0  RT  100% 
Non ricordo esattamente cosa come sono giunto a recuperare questo muto di Ozu (e il successivo  Passing Fancy) ma sono molto contento di averli guardati, pur sapendone ben poco. Si tratta di due originali commedie i cui protagonisti sono dei vivaci ragazzini. L’ineffabile Tomio Aoki, 9 anni all’epoca, ma già con una quindicina di film alle spalle, è uno dei due fratellini che, essendosi trasferiti in un nuovo quartiere, devono avere a che fare con un gruppetto di coetanei, fra un po’ di inevitabile solito bullismo e giochi vari. Fra di loro c’è anche il figlio del proprietario dell’azienda in cui lavora loro padre. A quell’età le cose cambiano velocemente sia nei rapporti fra ragazzi, sia in quelli genitori-figli.
Storia molto ben narrato da Ozu che si distingue anche in questa commedia giovanile leggera, cogliendo l'occasione per fornire anche una visione critica del sistema della scala gerarchica nell’ambiente lavorativo giapponese dell’epoca ... e non mancano i suoi classici panni stesi ad asciugare, infilati sulle canne.
Molto piacevole e divertente, assolutamente consigliato.

      

288  Inside man (Spike Lee, USA, 2006) * con Denzel Washington, Clive Owen, Jodie Foster, Christopher Plummer * IMDb  7,6  RT  88% 
Come anticipato nel cappello, in questo lavoro di Spike Lee la componente razziale è meno marcata che nella maggior parte degli altri suoi film, eppure non manca. Pur essendo una cronaca quasi in tempo reale di una rapina molto particolare, ci sono comunque tante battute riferite a varie etnie, all’intolleranza razziale e al non rispetto delle religioni altrui.
Storia intricata che parte come una qualunque rapina in banca, ma man mano si comincia a capire che non è proprio così. Clive Owen è la mente dell’audace assalto alla banca, Denzel Washington è l’ispettore che tenta di trattare con lui anche in considerazione della presenza di varie decine di ostaggi, Jodie Foster è un’ambigua fixer che agisce per conto dell’equivoco presidente della banca, interpretato da Christopher Plummer.
Pochi sono i veri colpi di scena in quanto quasi tutto è abbastanza prevedile (probabilmente volutamente) per i tanti indizi forniti e qualche flashforward. Buone le interpretazioni tranne quella di Jodie Foster che comunque, secondo me, grande attrice non è mai stata e deve la sua notorietà solo al suo fortuito e fortunato esordio nel ruolo della giovanissima prostituta Iris in Taxi Driver (1975, Martin Scorsese).
Film in ogni modo sufficiente, anche se certamente meno incisivo della maggior parte dei film di Spike Lee.

287  Passing Fancy  (Yasujirô Ozu, Jap, 1933) tit. or. “Dekigokoro  ” * con Takeshi Sakamoto, Tomio Aoki, Nobuko Fushimi, Den Ohinata * IMDb  7,4  RT  72%p 
Ritroviamo l’ineffabile Tomio Aoki di I was born, but ..., ma stavolta non ha a che fare con un gruppo di suoi coetanei, bensì con adulti. Anche questo film è una commedia ma i protagonisti sono un male assortito trio, composto da due colleghi di lavoro (uno dei quali padre single del bambino) ed una giovane ragazza spuntata più o meno dal nulla. Tomio Aoki e il vicinato forniscono un variopinto contorno umano in un ambiente al limite della povertà.
Piacevole, ma certamente non all’altezza di I Was Born, but ... dell’anno precedente.

289  Flunky, Work Hard  (Mikio Naruse, Jap, 1931) tit. or. “Koshiben ganbare” * con Shizue Akiyama, Seiichi Katô, Tomoko Naniwa * IMDb  6,8 
Per concludere la mia incursione nel periodo finale del muto giapponese e fra i primi passi du registi poi divenuti famosi anche a livello internazionale nel dopoguerra, ho recuperato questo corto (28’) di Mikio Naruse.
Commedia passabile, ma niente di più.
  
Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog. 

giovedì 26 settembre 2019

TREK 2020: riepilogo itinerari, info e logistica

un imprevisto può costringere ad un non semplicissimo fuori-sentiero
Decisi i 7 itinerari di massima con indicazione orientativa di distanze e dislivelli, disegnate le relative mappe e già poste online in buona definizione, fornite indicazioni generali in quanto alla logistica, posso ora proporre uno schema riepilogativo.
A lineare di 19km da Agerola ad Amalfi o Pogerola, ritorno in bus
S. Lazzaro, Acquolella, Fic''a Noce, Pontone, Ziro, Ferriere, RNO, Pogerola
B circuito di 17km da Agerola
traforo, M. Rotondo, Acqua Fredda, C. Garofalo, Catiello, Capo Muro, Tre Calli
C circuito di 20km da Agerola
macello, Palmentiello, neviere, Cerasuolo, Molare, Conocchia, Forestale, Paipo
D lineare di 19km da Agerola a Colli San Pietro, poi a Sant’Agata in bus
sentiero Dei, Forestale, S. M. Castello, M. Comune, M. Vico Alvano, Colli S. Pietro
E circuito di 18km da Sant’Agata
Sant’Agata, Torca, Marecoccola, Tore (Sirenuse), S. Agata, Priora, Acquacarbone
F lineare di 18km da Sant’Agata a Nerano, ritorno in bus
Sant’Agata, Spina, Termini, Campanella, S.Costanzo, Nerano, Jeranto, Nerano
G circuito di 19km da Marina Grande di Capri, a/r da Sorrento in traghetto
Anginola, Cetrella, Solaro, Cocuzzo, Guardia, Anacapri, Capri, Arco Naturale


Le escursioni A, B e C sono intercambiabili nei primi 3 giorni (18-20 aprile); la D si effettuerà necessariamente martedì 21; i percorsi E, F e G intercambiabili negli ultimi 3 giorni (22-24 aprile).
   
dopo la pausa pranzo, c'è chi va in perlustrazione (Bob) e chi riposa beatamente (Dionisio)
In quanto ai pernottamenti, chi non vuole limitarsi a cercare online può rivolgersi alle Pro Loco di Agerola e Pro Loco Due Golfi (di Sant’Agata) per conoscere le strutture ricettive nelle vicinanze dei punti di ritrovo-partenza-arrivo-fermata bus che sono, rispettivamente, i centri di Bomerano (fraz. di Agerola) e di Sant’Agata sui 2 Golfi (fraz. di Massa Lubrense); è possibile che durante l’inverno si riesca ad avere un accordo speciale per i partecipanti al TREK, come avvenuto per le edizioni passate. 
In concomitanza con il trasferimento di martedì 21 aprile, sarà organizzato un trasporto bagagli da Agerola a Sant’Agata, con costo da suddividere fra chi ne usufruirà.
Sul sito www.caimontilattari.it  potete trovare dati tecnici, classificazioni difficoltà, avvertenze e descrizioni sommarie di molti dei sentieri CAI che si percorreranno, per intero o solo in parte. Per facilità, i relativi codici sentiero sono indicati nelle descrizioni; dalle pagine di ciascun percorso si possono scaricare i relativi file GPX, KML e PDF, ma ricordate che non tutto è oro colato anche perché non sempre è possibile aggiornare lo stato dei sentieri in tempo reale (frane, incendi e altri ostacoli al transito). 


Condizioni e raccomandazioni sono quelle di sempre:
  • la partecipazione è del tutto gratuita; costi e prenotazioni per trasporti, vitto e alloggio e qualunque altra spesa sono a carico dei trekkers;
  • è di fondamentale importanza essere assolutamente indipendenti ed autosufficienti ... non è previsto alcun tipo di guida o assistenza;
  • chi vuole intraprendere queste escursioni deve essere in grado di percorrere almeno 20km al giorno, anche con oltre 1.000m di dislivello in salita;
  • i sentieri presentano fondo vario e spesso accidentato, alcune salite e discese ripide, tante scale e brevi tratti esposti, alcuni classificati dal CAI come difficili o EE;
  • a pranzo colazioni al sacco, la sera si vedrà di organizzare cene conviviali (vedi foto in basso); 
  • in caso di condizioni meteo poco favorevoli, avverse o addirittura rischiose, una o più escursioni potranno essere ridotte, variate o anche annullate del tutto, fermo restando che chi volesse incamminarsi comunque sarà liberissimo di farlo; 
  • ma soprattutto, si tenga presente che il TREK Amalfi - Sorrento 2020 è un’occasione di incontro tra camminatori indipendenti ed autosufficienti e NON una serie di escursioni guidate!
       

escursionisti indipendenti, autosufficienti e volenterosi
NON PRENDETE IMPEGNI PER LA SECONDA META' DI APRILE 2020

mercoledì 25 settembre 2019

Precisazioni in merito alla "ESCLUSIVA" Sentiero degli Dei (su Positano News)

Purtroppo devo constatare che il “buon Michele Cinque”, direttore del giornale online in questione, non perde il vizio di esagerare e in vari casi di travisare le notizie. Ringraziandolo comunque per l'attenzione concessami e per gli espliciti attestati di stima, mi urge chiarire alcuni punti.
Ma andiamo per ordine, iniziando proprio dal titolo:
  • il discorso non è scaturito dagli incidenti, né legato ad essi;
  • non comprendo quale shock dovrebbe provocare una soluzione alternativa a una paventata gabella da pagare per percorrere il Sentiero degli Dei, secondo me insensata e forse illegale
  • nessuna ESCLUSIVA, in quanto il contenuto dell’articolo in parte è estrapolato (correttamente) dal mio post Sentiero degli Dei affollato di incapaci e avventurieri (pubblicato su questo blog la settimana scorsa); la mia assoluta contrarietà all'imposizione di pagamenti per percorrere i sentieri l’avevo già espressa pubblicamente e chiaramente venerdì scorso a Sant’Agata nel corso della mia chiacchierata Cammini massesi; in parte è sunto da quanto dettogli a viva voce in una chiacchierata informale nel Bar Di Sarno di Massa Lubrense, dove l’ho incontrato per caso dopo aver preso il mio solito caffè pomeridiano; infine, l’ultima frase attribuitami (commentata alla fine) è inventata di sana pianta.
Ciò premesso, dovrebbe anche essere già chiaro a tutti che non ho mai parlato con il firmatario dell’ESCLUSIVA Vincenzo Velluso, che non penso di conoscere e probabilmente non ho mai visto, ma certamente non ho parlato con lui di quanto riportato.

La questione affrontata (con Michele Cinque e non con Velluso) era partita proprio dalla ventilata introduzione di un ticket per il Sentiero degli Dei e non certo per gli infortuni, che accadono egualmente anche a Pompei, a Capri e sul Vesuvio. Gli ho citato vari esempi di posti che soffrono o hanno sofferto di sovraffollamento e il far pagare l'accesso non è un modo efficace per salvaguardare i luoghi né garantire maggior sicurezza agli utenti, è più opportuno contingentare le visite. Pertanto, in questo caso, oltre a limitare il numero di escursionisti, si potrebbero anche distanziare i gruppi evitando di far partire tutti (o quasi) fra le 9 e le 11 del mattino. Simile prassi è diffusa anche in tanti musei che consentono l'accesso ad un limitato numero di visitatori ogni mezz'ora o ogni ora. Così facendo si eviterebbero gli intoppi di gruppi troppo grandi che, complici foto di gruppo e selfie, bloccano il passo a chi li segue provocando battibecchi e litigi, sempre sgradevoli ma specialmente su un sentiero. Quindi un limite di escursionisti per ora non un vero numero chiuso (giornaliero) che, se si scegliesse, consentirebbe la partenza "simultanea" di tutti gli autorizzati, con benefici certamente minori.

I Comuni non sono stati assolutamente tirati in ballo (non vedo cosa c'entrino), ho solo concordato sul fatto che i costi dei dispendiosi e spesso difficili recuperi (specialmente quelli con l’intervento dell’elicottero) potrebbero essere addebitati all'infortunato, in particolare se l’evento accade fuori sentiero pubblico. 
Molti non si rendono conto che un’assicurazione costa pochissimi euro.

lunedì 23 settembre 2019

Escursione G a Capri: Anginola, Cetrella, Solaro, Migliera, Arco Naturale e altro

Ultima descrizione delle escursioni del TREK Amalfi - Sorrento 2020, ma non è detto che debba essere effettuata per ultima né che la si riesca a fare, anche se lo speriamo vivamente. Ad aprile - statisticamente - c’è rischio pioggia 1 o 2 volte per settimana ma spesso per sola mezza giornata, quindi, nel complesso, teniamoci pronti ad accorciare una escursione e forse rinunciare ad un altra. Per Capri dovremo anche considerare lo stato del mare, ma ad aprile raramente si interrompono i collegamenti con l’isola.
L’effettivo circuito previsto sull'isola di Capri è di19km, ma modificabile quasi dovunque ed in particolare dovremmo adattare l'itinerario se trovassimo ancora chiusa la famosa via Krupp a causa dei lavori di messa in sicurezza della falesia sovrastante, che vanno avanti da anni e non si sa quando si concluderanno. A detti 19km, chi vorrà scendere da Sant’Agata a Sorrento a piedi ne aggiungerà 3, percorrendo lo storico Circumpiso (‘o cierco d’o ‘mpiso = la quercia dell’impiccato); chiunque altro si voglia aggregare si farà trovare al porto di Sorrento o anche a quello di Capri se per esempio viene da Napoli o Amalfi.
questa mappa verrà ridotta in automatico da blogger e quindi risulterà poco leggibile;
tuttavia, dalla pagina del TREK sul mio sito potete scaricarla in HD, come tutte le altre
Si prevede di andare a Capri con il traghetto Caremar delle 9.25 (arrivo previsto alle 9.50) e quindi, contando di cominciare a camminare per le 10, avremo oltre 8 ore per goderci la maggior parte dei sentieri dei punti  più belli dell’isola (l'ultima corsa per Sorrento parte alle 18.45)Chiariti questi pochi ma essenziali argomenti logistici, eccoci alla sommaria descrizione del percorso, riportata anche in mappa. 
Partendo dal livello del mare e avendo come meta la cima più alta dell’isola (Monte Solaro, 589m) è chiaro che la prima ora e mezza sarà tutta in salita, all’inizio dolce e comoda su stradine con fondo duro, poi più ripida e “selvaggia” con la ripidissima ascesa alla "giungla" della valle dell’Anginola (foto sotto a dx) per giungere alla quale ci si aiuta con cavi e catene (foto sotto a sx), ma saranno segnalate alternative più comode. Prima della spettacolare salita finale al Solaro, sosta d’obbligo all’eremo di Cetrella, sperando di trovarlo aperto. Dopo una breve sosta sulla spianata artificiale in cima, probabilmente affollata da turisti giunti in seggiovia, ma in compenso ci sono bar e servizi), si torna a camminare in quasi assoluta solitudine lungo la discesa che ci porterà quasi 400m più in basso, procedendo per lo più parallelamente al ciglio della quasi verticale falesia meridionale, fin nei pressi della torre di Guardia, passando per Monte Cocuzzo e Migliera. Chi non soffre di vertigini godrà di viste a picco sul mare, gli altri potranno comunque mantenersi più all'interno.
   
Al termine della discesa, in alcuni tratti abbastanza ripida, si torna a camminare in salita lungo le caratteristiche stradine capresi fino ad centro di Anacapri e si continua con la prima parte della scala fenicia abbarbicata alla roccia (foto sotto a sx) e quindi per Aiano, chiudendo così il circuito anacaprese nei pressi dell’ospedale (Due Golfi). Da qui si andrà ai Giardini di Augusto passando per via Mulo e via Krupp - se questa sarà aperta - o per il dedalo delle viuzze della parte occidentale del centro storico di Capri.
   
Dai Giardini si andrà a Tragara passando a monte della Certosa di S. Giacomo e quindi, salendo per Dentecala, al Belvedere delle Noci da dove ci si affaccia su quella che fu la villa di Curzio Malaparte (foto a sopra a dx) e infine all’Arco Naturale (foto d'apertura)A questo punto non resterà che scendere al porto passando per la famosa piazzetta, calcolando bene i tempi per non perdere il traghetto o per approfittare per aggiungere qualche altro chilometro.
Se qualche parte dell'itinerario descritto fosse impraticabile, per qualunque motivo, si avranno comunque tante alternative, da una visita Villa Jovis (che fu residenza dell’Imperatore Tiberio) sulla cima più vicina alla terraferma, a soli 5 km da Punta della Campanella, al sentiero dei fortini (lungo la costa ovest) e/o alla soprastante Villa Damecuta, anch'essa fatta costruire da Tiberio.
   
     Cala di Matermania         ***          i Faraglioni da Tuoro   
Questa sarà senza dubbio una giornata lunga, con più trasporti del solito ma, considerati i luoghi che si raggiungono e i sentieri che si percorrono, certamente nessuno si lamenterà delle complicazioni e attese che gli spostamenti via mare inevitabilmente comportano.

Il TREK Amalfi - Sorrento 2020 è un’occasione di incontro tra camminatori indipendenti ed autosufficienti e NON una serie di escursioni guidate!

a breve sarà online il riepilogo generale, con ulteriori info logistiche 

domenica 22 settembre 2019

57° gruppo di 5 micro-recensioni 2019 (281-285)

In questa cinquina mista ci sono un classico hollywoodiano del dopoguerra vincitore di 8 Oscar, con cast stellare (5 Nomination 2 delle quali tramutate in Oscar), 3 film giapponesi di uno stesso regista (Mikio Naruse) ed una commedia italo-francese di una cinquantina di anni fa che all’epoca ebbe un gran successo commerciale ma visto oggi appare troppo datato e, permettetemi, abbastanza stupido; tuttavia resta un cult per la "lezione di camminata", quella che poi è rimasta indissolubilmente legata ad Aldo Maccione

   

281  From Here to Eternity  (Fred Zinnemann, USA, 1953) tit. it. “Da qui all’eternità” * con Burt Lancaster, Montgomery Clift, Deborah Kerr, Frank Sinatra, Donna Reed  * IMDb  7,6  RT 92%  * 8 Oscar (miglior film, regia, Frank Sinatra e Donna Reed non protagonisti, sceneggiatura, fotografia, montaggio e sonoro) e 5 Nomination (Burt Lancaster, Montgomery Clift e Deborah Kerr protagonisti, costumi e commento musicale)
Fred Zinneman, regista a dir poco versatile vincitore di 4 Oscar, reduce dal grande successo ottenuto con High Noon, uno dei più famosi western di sempre (it. Mezzogiorno di fuoco, 1952), dirige alla perfezione questo dramma tratto dall’omonimo romanzo di James Jones (1951). Al margine di un ambiente militare confluiscono numerose storie personali assolutamente diverse. Dal pugile (Montgomery Clift) che si rifiuta di combattere per la sua compagnia, nonostante le minacce esplicite dei superiori e il bullismo da caserma, al suo commilitone ritrovato ma ribelle e alcolizzato (Frank Sinatra), dal loro diretto superiore (Burt Lancaster) che instaura una relazione con la moglie del colonnello (Deborah Kerr) al sergente violento e razzista (Ernest Borgnine), fino alla ragazza (Donna Reed) arrivata alle Hawaii con la speranza di mettere un po’ di soldi da parte lavorando in un club frequentato per lo più dai militari di stanza a Oahu (Hawaii) che finisce per innamorarsi del pugile, ricambiata.
Un’ottima sceneggiatura, nelle mani di un regista come Zinneman, con un cast comprendente gli attori appena elencanti, non poteva che trasformarsi in un film di grande livello.
Da non perdere, come tutti i buoni film di quell'epoca, con bravi attori ben diretti, senza bisogno di effetti speciali e/o trucchi di sorta.

283  Inazuma (Mikio Naruse, Jap, 1952) tit. int. “Lightning” * con Hideko Takamine, Mitsuko Miura, Kyôko Kagawa * IMDb  7,6 
Una settimana dopo aver guardato Older Brother Younger Sister mi sono messo alla ricera di altri film di Naruse, visto che avevo anche aprezzato altre sue direzioni in passato. Come già ebbi modo di dire, pur non essendo forse di pari livello con i suoi contemporanei - e per alcuni versi simili - Ozu o Mizoguchi, è un ottimo interprete del realismo, un ottimo narratore essenziale, preciso, avvincente nella semplicità delle trame. Inazuma è senz’altro il migliore di questo trio, grazie anche all’impeccabile interpretazione della sua musa Hideko Takamine e al soggetto, fornito da un romanzo di Fumiko Hayashi. Dramma familiare che vede protagonisti una madre e i suoi 4 figli (tutti adulti), avuti da 4 uomini diversi. Un fratello dedito più all’alcol che al lavoro, e tre sorelle: una appena diventata vedova, una adultera e la più giovane che tenta di prendere le distanze dal resto della famiglia.
Come altri registi asiatici, Naruse è stato a lungo trascurato, essendo poco conosciuto. Negli ultimi anni, grazie anche a vari restauri e alla promozione della Criterion, molti cinefili e critici lo stanno rivalutando e lo pongo alla pari dei suoi più famosi colleghi della metà del secolo scorso.
Ne consiglio la visione, può essere una buona introduzione ai suoi lavori e un incoraggiamento a recuperare anche altri suoi film come Floating Clouds (1955) e When a Woman Ascends the Stairs (1963), entrambi con Hideko Takamine nel ruolo di protagonista.

      


284  Anzukko  (Mikio Naruse, Jap, 1958) tit. int. “Little Peach” * con Sô Yamamura, Kyôko Kagawa, Isao Kimura * IMDb  6,9 
Terzo e ultimo di questo trio di film di Naruse, altro dramma familiare, più che altro di coppia, con una brava moglie dall’incredibile limite di sopportazione, prossimo alla santità (o alla stupidità). Suo marito è un aspirante scrittore che soffre di una condizione di ammirazione / odio viscerale per il padre di lei, famoso scrittore. Storia ben narrata e protagonisti ben delineati, non solo i due, ma anche i genitori di lei (disponibilissimi nei confronti della figlia, ma dell’idea che qualunque decisione debba essere la sua), l’editore e qualche altro  personaggio significativo. Per l’ennesima volta, Naruse resta nell’ambito del realismo e in particolare del ceto medio, con qualche problema economico (ma non sono certo poveri), di cultura medio-alta e con qualcuno con i soliti problemi di alcool.
Film drammatico ben costruito, che certamente merita la visione.

282  Hideko, the Bus Conductress  (Mikio Naruse, Jap, 1941) tit. or. “Hideko no shashô-san” * con Hideko Takamine, Kamatari Fujiwara, Daijirô Natsukawa * IMDb  7,0 
Altro film di Naruse con Hideko Takamine, una delle più famose (e brave) attrici del secolo scorso, 180 film nell’arco di una cinquantina d’anni, dopo aver debuttato all’età di 5 anni. 
Piacevole commedia che propone uno spaccato della vita dei dipendenti di un’azienda di trasporto pubblico. In effetti si tratta di un mediometraggio, durando appena 53 minuti, ma resta comunque un buon passatempo ben realizzato ed interpretato.
Visione non indispensabile, ma certamente non criticabile sotto alcun aspetto.

285  L'avventura è l'avventura (Claude Lelouche, Fra, 1972)  * con Lino Ventura, Jacques Brel, Aldo Maccione * IMDb  7,0  RT  95%p 
Come scritto nel cappello, L'avventura è l'avventura è stato un po’ una delusione. Visto da ragazzo con compagni di studio (e nei primi anni ’70) fu divertente, ma non regge assolutamente il peso degli anni. Per la verità, lo abbiamo riesumato e l’ho guardato senza grandi aspettative, ma solo per prendere un po’ in giro uno che pur essendo più piccoletto rispetto a Maccione e non avendo mai visto questo film, cammina esattamente come lui! Per chi non sapesse di cosa parlo, ecco la scena degli aspiranti tombeur de femmes sulla spiaggia.
Commedia grottesca, quasi surreale, che vede un quintetto di piccoli delinquenti male assortiti che si lancia nel mondo delle grandi truffe, fra rapimenti, guerriglia e traffico di armi.
Più che altro per i nostalgici, per chi vuole vedere Ventura al di fuori dei noir e polizieschi, chi vuole passare un paio d’ore assolutamente non impegnative, con “comicità d’epoca”.

Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog. 

mercoledì 18 settembre 2019

Sentiero degli Dei affollato di incapaci e avventurieri

il Sentiero degli Dei com'era una decina di anni fa ... altri tempi
Cogliendo al volo lo spunto fornito dal post di Andrea Perciato (che conosco da quando eravamo solo una decina di guide ambientali ed escursionistiche in tutta la Campaniaoltre a sottolineare la mia pressoché perfetta identità di vedute, aggiungo qualche altra breve considerazione, ma ci sarebbe da scrivere un’enciclopedia in merito a ciò che si vede, purtroppo, non solo sul Sentiero degli Dei ma anche su tanti altri sentieri dei Lattari, come quelli della Valle delle Ferriere e quelli dell'area di Monte San Costanzo.
Deduco che, per sua fortuna, Andrea frequenta il Sentiero solo saltuariamente, altrimenti si sarebbe disgustato prima. Per quanto mi riguarda, sono ormai 3 anni che non ci metto piede, mi rifiuto categoricamente di accompagnarvi chicchessia e lo sconsiglio vivamente a chi mi chiede informazioni, cercando di dirottarlo su altri sentieri meno affollati e polverosi, che oltretutto non hanno niente da invidiare al “più famoso della Penisola”.
Non riesco ancora a valutare con esattezza quale sia stata la ragione principale mi abbia fatto allontanare dal Sentiero ... le castronerie declamate dalle pseudo-guide dell’ultima ora (autonominatesi GUIDE dalla sera alla mattina) o l’incapacità e l’arroganza dei novelli chiassosi escursionisti che pensano solo a scattare selfie. In quanto alle prime, la miglior esibizione risulta ancora essere quella di chi disse, mostrando un cisto (foto a sx), “Questa è una margherita (al centro) e da lei deriva il nome della famosa pizza!” ... suppongo che l'ultima la conosciate tutti. Ditemi voi quale sarebbe stato il nesso: colore, forma, sapore, odore???
Rimpiango i tempi dei miei primi gruppi composti quasi esclusivamente da sessantenni e settantenni che venivano fisicamente preparati, ben attrezzati con i loro scarponi di cuoio ben ingrassati, con ottime cognizioni di base di flora, fauna, storia, archeologia e via discorrendo. Viaggiatori ed escursionisti con interessanti trascorsi con i quali si riuscivano a intavolare conversazioni più che serie. Al contrario, qualche anno fa - all’estero - sentii un novellino di 30-40 anni che interruppe la guida che forniva informazioni in merito a un fiore dicendo “Vabbé, un altro fiore giallo ... che differenza fa?” ... e questo è il fruitore tipo del Sentiero degli Dei.
Per non parlare di quelli che si presentano alla partenza di un’escursione con infradito, tacchi, suole assolutamente lisce o scarpe nuovissime che provocano vesciche già dopo il primo paio di chilometri.
Molte delle novelle pseudo-guide non si sogna neanche di sfruttare i mesi invernali (quando c’è pochissimo lavoro) per andare ad esplorare altri percorsi o sentieri alternativi a quelli più frequentati, non rendendosi conto che potrebbero risultare molto utili in caso di emergenza (vie di fuga e bypass).
Concludo con un altro aneddoto significativo in merito alle guide improvvisate: la “guida”, scendendo dal mini bus che aveva portato il gruppo a Santa Maria del Castello, chiese sottovoce all’autista “dove si imbocca il sentiero per Positano?”. 
Passando ad altro tipo di “guide”, non certo migliori in quanto a preparazione, proprio l’altrieri - in un noto bar-pasticceria che propone mini-lezioni-assaggi di gelati e simili - ho sentito urlare, in modo che sentissero tutti, “il semifreddo non contiene grassi!” (notoriamente e indiscutibilmente fra gli ingredienti base ci sono uova e panna ... e ho detto tutto!). 
L'improvvisazione regna sovrana e troppi scrivono e parlano a schiovere (a vanvera) senza sapere niente di escursionismo e, probabilmente, senza aver percorso il Sentiero degli Dei

Suggerisco di leggere il post che pubblicai 3 anni fa in merito a chi possa o non possa percorre il Sentiero degli Dei, nonché quest'altro dedicato agli escursionisti improvvisati.

domenica 15 settembre 2019

Escursione F da Sant’Agata: San Costanzo, Jeranto e tanto altro

L'escursione F è l’ultima su terraferma, la settima sarà quella sull'isola di Capri (speriamo di poterla effettuare). Proseguendo il nostro cammino verso l’estremità della penisola, questa tappa è stata ideata in due versioni più o meno simili sia per lunghezza che per dislivello, con 2/3 dello sviluppo in comune e due tratti ciascuno diversi fra loro. Il tratto più impegnativo della 1 è il suo secondo (crinale di San Costanzo a partire da Punta Campanella), quello meno scorrevole dell’altra inizia dopo appena 1km dalla partenza con il Cafariello e poi con il sempre un po’ ostico 300 fra Guardia e pineta del Monte di Monticchio
Non è detto che tutti debbano scegliere lo stesso percorso, i partecipanti potranno anche dividersi in due gruppi e darsi appuntamento direttamente a Vetavole, dopo una decina di chilometri, dove sarà effettuata la sosta picnic.
Nel dettaglio, come si può evincere anche osservando la mappa, ecco i due percorsi, per comodità indicati 1 (18,5km, via Torvillo e Campanella) e 2 (18km, via Monte di Monticchio e Vuallariello).
Si parte comunque insieme da Sant'Agata e ci si dirige verso la Pedara, dove il percorso 1 prosegue in piano per varie centinaia di metri, sale a Santa Maria della Neve e scende per Torvillo fino alla strada della Spina.
Invece, il percorso 2 si percorre tutta via Pigna e poi il Cafariello per immettersi sul 300 nei pressi pel ponticello sul Rivo Iarito. Si segue quindi l’Alta Via dei Monti Lattari passando per Guardia, Cuparo e Monte di Monticchio e la si abbandonerà per ricongiungersi all’altro tracciato a metà via Spina, tramite la bretella 355.
Da qui a Termini e poco oltre il percorso è identico per entrambe i percorsi; questi si divideranno a Cercito, con l’1 che prosegue fino a punta della Campanella per poi risalire a Vetavole via Rezzale e crinale mentre il 2 (più impegnativo nella prima parte) raggiunge lo stesso posto percorrendo i comodi sentieri delle Selve e del Vuallariello. Se si scegliesse di procedere in due gruppi diversi, chi arriva prima aspetta gli altri per mettere mano a cibarie e libagioni.
   
Dopo il meritato ristoro e dopo aver effettuato una breve puntata alla Cappella di San Costanzo (3 possibili itinerari, da scegliere al momento), ci aspetta una parte non proprio facile ma almeno di poco impegno fisico ... la discesa del 300 verso Nerano. La prima parte è poco pendente e panoramica, si prosegue quasi in piano per i faraglioni di Nerano e infine arriva l'ultima parte in bosco lungo un sentiero molto ripido che potrebbe essere scivoloso quindi si dovrà prestare massima attenzione.
Alla fine della discesa (a pochi metri da Nerano) si devia a destra sul sentiero per Jeranto (339) che percorreremo fino alla fine e visiteremo i vari punti notevoli: la piana della ex-cava, Penna (l'ultimo dei Tre Pizzi di Jeranto), il belvedere presso la Torre di Mont’alto. L'ordine di visita dei suddetti posti sarà deciso al momento e si può aggiungere anche la discesa alla spiaggia ... vari vorranno mettere i piedi a mare, ma non credo che qualcuno oserà anche una nuotata (ad aprile l’acqua è fredda). Comunque, ognuno è libero di fare come gli pare.
Si ritorna quindi a Nerano lungo lo stesso percorso e poi si raggiunge Sant'Agata con bus di linea. Sarà una giornata relativamente tranquilla, ma molto panoramica e varia.

Il TREK Amalfi - Sorrento 2020 è un’occasione di incontro tra camminatori indipendenti ed autosufficienti e NON una serie di escursioni guidate!

Sul sito www.caimontilattari.it trovate tracce e info dei sentieri CAI 300355 e 339.

l'escursione G sull'isola di Capri sarà online fra qualche giorno

giovedì 12 settembre 2019

TREK 2020 - doppio anello E da S. Agata: Sirenuse e Passeggiata rurale

Il circuito E deTREK Amalfi - Sorrento 2020 (occasione di incontro tra camminatori indipendenti ed autosufficienti e NON una serie di escursioni guidate) consiste in effetti di 2 anelli ben distinti per area e tipologia, ma di quasi identico sviluppo (9 km ciascuno); entrambi hanno origine al centro di Sant'Agata dove, di conseguenza, fra l'uno e l'altro ci godremo una comoda pausa pranzo più caffè. 
   
sopra: MaraTrail di Termini sul Pizzetiello (ripresa da TV3France - operatore sulla roccia)
sotto: Li Galli (alias Sirenuse): Gallo LungoCastelluccia La Rotonda
La mattina è previsto il sentiero delle Sirenuse, con lunghi tratti fra arbusti e alberi della macchia mediterranea e nella grande (per quest'area) pineta delle Tore, il pomeriggio un adattamento della Passeggiata rurale, che si percorrerà in salita, dopo essere scesi fin quasi a Massa via Schiazzano Santa Maria.
Si parte quindi in comoda e leggera discesa verso Nula, Torca e poi Monticello, dove inizia lo sterrato quasi in piano (sempre attorno ai 350m di quota) che conduce ai piedi della ripida ascesa al Pizzetiello (489m), dalla cui vetta si apprezzerà un vastissimo panorama che spazia da Vettica di Praiano, a tutto il Golfo di Salerno fino a Punta Licosa, con ovviamente Li Galli (le Sirenuse) al centro. Verso ovest si ammirano invece le ripide balze meridionali dell'estremità della Penisola, i Tre Pizzi di Jeranto Capri sullo sfondo. 
   
Si ridiscende quindi aggirando la collina e, dopo un brevissimo tratto sulla ss145 Sorrentina, si sale verso la pineta delle Tore di Sorrento. Come anticipato, in questo caso non ci sarà picnic in ambiente naturale come per tutti gli altri giorni, ma ognuno potrà scegliere cosa e dove mangiare visto che a Sant'Agata ci sono ristoranti, snack bar, gelaterie, pasticcerie, pizzerie e negozi di alimentari.
videoguida della Passeggiata rurale (seppur descritta nella direzione opposta)
Dopo il caffè, si riparte in discesa passando per Canale (con i suoi caratteristici lavatoi tutt'oggi in uso), CalellaMonticchioSchiazzanoS. Maria e quindi, con vari saliscendi, si andrà a intercettare il tracciato della Passeggiata rurale a BagnuloSi rientra a Sant'Agata per Prasiano, Priora, Acquacarbone (recuperata un paio di anni fa dopo decenni di abbandono) e Olivella.
Per questo doppio circuito, dei sentieri CAI si percorrono solo il 300 da Torca alla ss145 Sorrentina e brevissimi tratti del 355 e 343 nei pressi di Santa Maria. Per questi, trovate tracce e info sono su www.caimontilattari.it, come per le precedenti escursioni. 

TREK 2010: itinerari, mappe, profili, distanze e tante foto

l'escursione F da S. Agata (San Costanzo e Jeranto) sarà online fra qualche giorno