mercoledì 25 settembre 2019

Precisazioni in merito alla "ESCLUSIVA" Sentiero degli Dei (su Positano News)

Purtroppo devo constatare che il “buon Michele Cinque”, direttore del giornale online in questione, non perde il vizio di esagerare e in vari casi di travisare le notizie. Ringraziandolo comunque per l'attenzione concessami e per gli espliciti attestati di stima, mi urge chiarire alcuni punti.
Ma andiamo per ordine, iniziando proprio dal titolo:
  • il discorso non è scaturito dagli incidenti, né legato ad essi;
  • non comprendo quale shock dovrebbe provocare una soluzione alternativa a una paventata gabella da pagare per percorrere il Sentiero degli Dei, secondo me insensata e forse illegale
  • nessuna ESCLUSIVA, in quanto il contenuto dell’articolo in parte è estrapolato (correttamente) dal mio post Sentiero degli Dei affollato di incapaci e avventurieri (pubblicato su questo blog la settimana scorsa); la mia assoluta contrarietà all'imposizione di pagamenti per percorrere i sentieri l’avevo già espressa pubblicamente e chiaramente venerdì scorso a Sant’Agata nel corso della mia chiacchierata Cammini massesi; in parte è sunto da quanto dettogli a viva voce in una chiacchierata informale nel Bar Di Sarno di Massa Lubrense, dove l’ho incontrato per caso dopo aver preso il mio solito caffè pomeridiano; infine, l’ultima frase attribuitami (commentata alla fine) è inventata di sana pianta.
Ciò premesso, dovrebbe anche essere già chiaro a tutti che non ho mai parlato con il firmatario dell’ESCLUSIVA Vincenzo Velluso, che non penso di conoscere e probabilmente non ho mai visto, ma certamente non ho parlato con lui di quanto riportato.

La questione affrontata (con Michele Cinque e non con Velluso) era partita proprio dalla ventilata introduzione di un ticket per il Sentiero degli Dei e non certo per gli infortuni, che accadono egualmente anche a Pompei, a Capri e sul Vesuvio. Gli ho citato vari esempi di posti che soffrono o hanno sofferto di sovraffollamento e il far pagare l'accesso non è un modo efficace per salvaguardare i luoghi né garantire maggior sicurezza agli utenti, è più opportuno contingentare le visite. Pertanto, in questo caso, oltre a limitare il numero di escursionisti, si potrebbero anche distanziare i gruppi evitando di far partire tutti (o quasi) fra le 9 e le 11 del mattino. Simile prassi è diffusa anche in tanti musei che consentono l'accesso ad un limitato numero di visitatori ogni mezz'ora o ogni ora. Così facendo si eviterebbero gli intoppi di gruppi troppo grandi che, complici foto di gruppo e selfie, bloccano il passo a chi li segue provocando battibecchi e litigi, sempre sgradevoli ma specialmente su un sentiero. Quindi un limite di escursionisti per ora non un vero numero chiuso (giornaliero) che, se si scegliesse, consentirebbe la partenza "simultanea" di tutti gli autorizzati, con benefici certamente minori.

I Comuni non sono stati assolutamente tirati in ballo (non vedo cosa c'entrino), ho solo concordato sul fatto che i costi dei dispendiosi e spesso difficili recuperi (specialmente quelli con l’intervento dell’elicottero) potrebbero essere addebitati all'infortunato, in particolare se l’evento accade fuori sentiero pubblico. 
Molti non si rendono conto che un’assicurazione costa pochissimi euro.

1 commento:

  1. Vuoi mettere un museo con un sentiero di montagna di 3ore.. Mah, mettiamo il semaforo allora ��. Comincino a piazzare delle telecamere e forse si può iniziare a parlarne ah. Ma se non mettono nemmeno i segnali figuriamoci... Follie! La verità è che dei corrimano sarebbero già utili e Magari delle colonnine di aiuto

    RispondiElimina