Ma andiamo per ordine, iniziando proprio dal titolo:
- il discorso non è scaturito dagli incidenti, né legato ad essi;
- non comprendo quale shock dovrebbe provocare una soluzione alternativa a una paventata gabella da pagare per percorrere il Sentiero degli Dei, secondo me insensata e forse illegale
- nessuna
ESCLUSIVA, in quanto il contenuto dell’articolo in parte è estrapolato (correttamente) dal
mio post Sentiero degli Dei affollato di incapaci e avventurieri (pubblicato su
questo blog la settimana scorsa); la mia assoluta contrarietà all'imposizione di pagamenti per percorrere i
sentieri l’avevo già espressa pubblicamente e chiaramente venerdì scorso a Sant’Agata nel corso della mia chiacchierata Cammini massesi; in parte è sunto da quanto
dettogli a viva voce in una chiacchierata informale nel Bar Di Sarno di Massa
Lubrense, dove l’ho incontrato per caso
dopo aver preso il mio solito caffè pomeridiano; infine, l’ultima frase attribuitami (commentata alla fine) è
inventata di sana pianta.
La questione affrontata (con Michele Cinque e non con Velluso) era partita proprio dalla ventilata introduzione di un ticket per il Sentiero degli Dei e non certo per gli infortuni, che accadono egualmente anche a Pompei, a Capri e sul Vesuvio. Gli ho citato vari esempi di posti che soffrono o hanno sofferto di sovraffollamento e il far pagare l'accesso non è un modo efficace per salvaguardare i luoghi né garantire maggior sicurezza agli utenti, è più opportuno contingentare le visite. Pertanto, in questo caso, oltre a limitare il numero di escursionisti, si potrebbero anche distanziare i gruppi evitando di far partire tutti (o quasi) fra le 9 e le 11 del mattino. Simile prassi è diffusa anche in tanti musei che consentono l'accesso ad un limitato numero di visitatori ogni mezz'ora o ogni ora. Così facendo si eviterebbero gli intoppi di gruppi troppo grandi che, complici foto di gruppo e selfie, bloccano il passo a chi li segue provocando battibecchi e litigi, sempre sgradevoli ma specialmente su un sentiero. Quindi un limite di escursionisti per ora non un vero numero chiuso (giornaliero) che, se si scegliesse, consentirebbe la partenza "simultanea" di tutti gli autorizzati, con benefici certamente minori.
I Comuni non sono stati assolutamente tirati in ballo (non vedo cosa c'entrino), ho solo concordato sul fatto che i costi dei dispendiosi e spesso difficili recuperi (specialmente quelli con l’intervento dell’elicottero) potrebbero essere addebitati all'infortunato, in particolare se l’evento accade fuori sentiero pubblico.
Molti non si rendono conto che un’assicurazione costa
pochissimi euro.
Vuoi mettere un museo con un sentiero di montagna di 3ore.. Mah, mettiamo il semaforo allora ��. Comincino a piazzare delle telecamere e forse si può iniziare a parlarne ah. Ma se non mettono nemmeno i segnali figuriamoci... Follie! La verità è che dei corrimano sarebbero già utili e Magari delle colonnine di aiuto
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