Con il prossimo gruppo (236-240) concluderò la
mia serie di visione dei tre cofanetti Bluray riguardanti rispettivamente Steven Spielberg, della Warner Bros. (Best
Pictures) e della Sony (10 anni di Bluray) e tornerò a guardare film più confacenti
ai miei interessi di cinefilo: 3 muti di Josef
von Sternberg di fine anni ‘20, per poi passare a 7 film francesi girati
fra il 1955 e il 1987, 3 di Agnès Varda
e 4 di Louis Malle.
231 The
Lord of the Rings: the Return of the King (Peter Jackson, UK, 2003) tit.
it. “Il Signore degli Anelli: il ritorno del Re” * con Elijah Wood, Viggo Mortensen, Ian
McKellen * IMDb 8,8 RT 95% * 4 Oscar
(fotografia, trucco, commento musicale ed effetti speciali) e 9 Nomination (miglior
film, regia, Ian McKellen non protagonista, sceneggiatura, scenografia, montaggio, costumi, canzone e
sonoro) * all’11° posto nella classifica IMDb
Un kolossal pieno
di effetti speciali, scenografie fantasiose (non so quanto attinenti al libro
di Tolkien), una sori a mio parere senza troppo senso, certamente una
meraviglia per gli appassionati di questa serie di romanzi e per il fantasy
moderno.
Mi ha lasciato più
o meno indifferente nel complesso, ma devo ammette che la realizzazione è
spettacolare.
In quanto alla
visione, tutto dipende dai vostri gusti.
234 Across
the Universe (Julie Taymor, USA, 2007) * con Evan Rachel Wood, Jim
Sturgess, Joe Anderson * IMDb 7,4 RT 53%
* Nomination Oscar per i costumi
Costruito in modo fantasioso
seguendo i testi delle oltre 30 canzoni dei Beatles che costituiscono la colonna
sonora. I protagonisti si chiamano (guarda caso) Lucy (Lucy in the Sky with Diamonds) e Jude (Hey Jude). Vari altri personaggi hanno nomi collegati ai testi
(e.g. Prudence / Dear Prudence) e,
oltre alle suddette, si ascoltano canzoni ultrafamose come Let It Be e Come together
(interpretata da Joe Cocker) e molte altre meno note, almeno per me, pur avendo
vissuto gli anni dei Beatles.
La debole e
forzata trama si sviluppa fra UK e USA alla fine degli anni ’60, negli anni
delle grandi proteste contro la guerra in Vietnam e dell’assassinio di Martin
Luther King. Le parti onirico/psichedeliche sono molto originali e oltre agli
effetti speciali sono arricchite da coloratissimi disegni che in più punti ricordano
quelli dei film dei Monty Python.
Imperdibile per i fan dei Beatles (anche se le canzoni non sono interpretate da loro), piacevoli per chi ama il loro genere, trascurabile per chi ama il cinema nel senso più tradizionale del termine.
Imperdibile per i fan dei Beatles (anche se le canzoni non sono interpretate da loro), piacevoli per chi ama il loro genere, trascurabile per chi ama il cinema nel senso più tradizionale del termine.
235 Seven Pounds (Gabriele Muccino, USA,
2008) tit. it. “Sette Anime” * con Will
Smith, Rosario Dawson, Woody Harrelson * IMDb 7,6 RT
26%
Una storia piena
di buone intenzioni, tendente al genere strappalacrime, ma sviluppata molto
male, la sceneggiatura è in effetti debole ed i dialoghi peggiori. Will Smith non riesce ad essere
incisivo né credibile, gigioneggia come in Hitch, in pratica è quasi ridicolo. Senz’altro
meglio di lui fanno Rosario Dawson e
Woody Harrelson , quest’ultimo relegato
in una parte veramente striminzita.
Film ignavo
tendente all’inutile.
232 Hitch (Andy
Tennant, USA, 2005) tit. it. “Lui Sì Che Capisce le Donne” * con Will Smith, Eva Mendes, Kevin James *
IMDb 6,6
RT 68%
Con un soggetto /
sceneggiatura che rasenta il demenziale è molto peggiore di Seven Pounds (che perlomeno si basava su buoni
sentimenti). Le tante “massime” declamate dal date doctor Alex
"Hitch" Hitchens (quasi un paraninfo) sono quanto di più banale si
possa immaginare, sia dal punto di vista femminile che da quello maschile,
stereotipi e cliché da bar.
Da evitare.
233 The Da Vinci Code (Ron Howard, USA, 2006)
tit. it. “Il Codice Da Vinci” * con Tom
Hanks, Audrey Tautou, Jean Reno * IMDb 6,6 RT 24%
Lessi il romanzo di Dan Brown in
viaggio, pur essendo rimasto molto deluso dal suo primo libro (Digital Fortress, 1998, Crypto in italiano), ma speravo che questo
bestseller fosse in qualche modo migliore. Neanche per idea ... era un’accozzaglia
di notizie storiche spesso non verificate e leggende collegate fra loro da labilissimi
collegamenti basati su simboli (il cui significato oggettivamente varia nel corso
dei secoli), ridicole interpretazioni di acronimi e numeri. Il film non migliora
il contesto e non è certo Tom Hanks
che possa risollevare le sorti di tale polpettone.
Da evitare a tutti i costi.
Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog.