Dopo i brevi
suggerimenti del precedente post, inizio ora con una regola assoluta che,
ahimè, qualcuno ignora:
due isoipse - per la loro stessa essenza - non si possono mai incrociare. Al limite possono sovrapporsi, come in una parete verticale, ma di solito in questi casi si utilizzano simboli sostitutivi.
due isoipse - per la loro stessa essenza - non si possono mai incrociare. Al limite possono sovrapporsi, come in una parete verticale, ma di solito in questi casi si utilizzano simboli sostitutivi.
Seconda regola del
giorno:
una curva chiusa, senza altre al suo interno, rappresenta la cima di un
rilievo, di una collina o di un monte. Tutti i punti al suo interno avranno
ovviamente altitudine maggiore del suo titolo (la quota che rappresenta), ma
inferiore a esso più l'equidistanza (altrimenti dovrebbe esserci un'altra
isoipsa). In questo esempio le ho evidenziate in rosso.
Si potrebbe
obiettare che possa trattarsi di una depressione, ma in questo caso dovrebbe
esserci l'apposito simbolo e la relativa quota minima (quasi obbligatoria)
viene segnata insieme a un trattino orizzontale e con il punto (o triangolo) come accade
per le altre quote.Nel prossimo post cercherò di spiegare come distinguere valli e promontori, nonché capire il verso della pendenza in mancanza di quote. E questo può essere molto difficile.
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