Prima parte di una selezione di 10 noir dell’epoca d’oro del genere, scelti fra i più quotati e che non guardavo da vari anni. L’eccezionale lista dei registi è composta da nomi che hanno fatto la storia del cinema americano e non solo: Huston (2), Wilder (2), Curtiz, Hawks, Walsh, Lang, Laughton e Welles. Non è da meno l’elenco delle star che comprende Humphrey Bogart, Edward G. Robinson, James Cagney, Kirk Douglas, Glenn Ford, Robert Mitchum, Charlton Heston, Orson Welles. I loro rating medi sono 8,1 su IMDb e 96% su RT che quindi suggeriscono di guardarli tutti (qui proposti in ordine cronologico) a prescindere dai miei consigli, comunque tutti positivi.
The Maltese Falcon (John Huston, 1941, USA) aka Il mistero del falco
Un vero classico
sempre inserito ai primi posti nelle classifiche dei film del genere e
dell’epoca che però, pur parlando di ottimi film, non è fra i miei preferiti. Praticamente
tutti i personaggi principali sono esagerati, in un senso o nell’altro: Bogart
uomo irresistibile (?) dal pugno fulminante, la sua cliente per niente
credibile, il grassone troppo caricaturale per quanto divertente (soprattutto
nei dialoghi), il guardaspalle assolutamente incapace e Peter Lorre nel
solito stereotipo di subdolo viscido. Eppure grazie alla regia di Huston
e nonostante la trama a dir poco fantasiosa si lascia guardare con interesse
fino alla fine.
Double Indemnity (Billy Wilder, 1944, USA) aka La
fiamma del peccato
Altro film citato sempre fra i migliori (veri) noir,
distribuito in Italia con un titolo assurdo, considerato che l’originale si
riferisce invece al nocciolo della questione, il pagamento di un doppio
indennizzo da parte dell’assicurazione. Al contrario di The Maltese Falcon, qui ci sono tanti personaggi comuni e credibili che
quindi non obbligati ad essere supereroi o furbissimi. Grazie alla loro
presenza e alle casualità ben congegnate si creano varie situazioni quasi da
thriller. La buona regia, la bella fotografia b/n e le interpretazioni hanno contribuito
ulteriormente a farne un cult. Al 113° posto fra i migliori film di tutti i tempi, ottenne 7 Nomination Oscar:
Mildred Pierce (Michael Curtiz, 1945, USA) aka Il romanzo di Mildred
Questo è forse il
meno conosciuto di questo gruppo ma certo non sfigura in confronto agli altri,
a differenza dei quali ha una maggior componente romantica e la vera protagonista
è la donna del titolo, interpretata da Joan Crawford. Inizia con un
omicidio a sangue freddo e la storia che potrebbe sembrare semplice in un primo
momento si complica sempre di più nel racconto dei precedenti di Mildred,
narrati in flashback. Vi compaiono tanti personaggi di vario genere, che
spariscono per un certo tempo per poi ricomparire. Ad ulteriore differenza
degli altri ci sono anche due co-protagoniste, la figlia di Mildred, croce e
delizia della madre, causa scatenante di mille problemi e la sua assistente. Oscar a Joan Crawford protagonista e 5 Nomination (
The Big Sleep (Howard Hawks, 1946, USA) aka Il
grande sonno
Tratto dall’omonimo
romanzo di Chandler in cui per la prima volta appare il detective Philip
Marlowe, che successivamente sarà protagonista di altri romanzi e film. Non
riuscendo a giustificare il titolo ho effettuato una breve ricerca scoprendo
che il protagonista si riferisce alla morte come grande sonno in una sua
considerazione al termine del romanzo … ora lo sapete anche voi. Storia molto
articolata e intricata, piena di doppiogiochisti, tradimenti e minacce che
garantisce di non annoiarsi assolutamente durante la visione. Certamente più
violento dei precedenti, ma questa è una caratteristica delle storie in cui
appare Marlowe il quale, ad un certo punto, viene regolarmente pestato …
ma non mancano i morti. Gossip: su questo set nacque la passione fra Bogart
e Lauren Bacall che convolarono a nozze pochi mesi dopo.
White Heat (Raoul Walsh, 1949, USA) aka La
furia umana
Qui il
protagonista è James Cagney in uno dei suoi tanti ruoli di cattivo,
spietato e psicopatico, con un rapporto quasi morboso con l’anziana madre. Mettendo
in atto un piano teoricamente ben congegnato, finisce in galera dove, però,
viene controllato da un agente sotto copertura. Snella e veloce la prima parte
con il colpo al treno, piena di tensione quella centrale in prigione, da
thriller l’ultima audace rapina, con finale letteralmente esplosivo. Bravi
tutti gli attori della gang (anche se i loro nomi non sono molto noti) nonché
le sole due attrici: Margaret Wycherly (già quasi 70enne, nel ruolo
della madre) e Virgina Mayo (l’avvenente bionda di turno). Nomination Oscar per la sceneggiatura.
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