Pochi sanno che il primo film (non-film) di Orson Welles fu un muto incompiuto del 1938, dato per perso e poi ritrovato una decina di anni fa. Pochi conoscono l’unico film ben quotato della sua compagna Oja Kodar, al quale partecipò anche lui in veste di attore. Pochi hanno visto Hedy Lamarr (prima di diventare star hollywoodiana) nel film-scandalo con il primo nudo non pornografico della storia del cinema. Completano la cinquina uno degli ultimi melodrammi muti dell’espressionismo tedesco e il penultimo film di Murnau (regista di Nosferatu, 1922), l’ultimo girato in USA.
City Girl (F.W. Murnau, 1930, USA)
Ultimo film di Murnau
in USA, infatti il successivo Tabu (1931) seppur montato a
Hollywood fu girato in Polinesia, fra Bora Bora e Tahiti; il regista morì in conseguenza
di un incidente d'auto in California pochi giorni prima dell’uscita del film e
il cinema americano perse uno dei tanti validi artisti arrivati dall’Europa. Benché
IMDb indichi una durata di 1h18’ esiste in rete copia restaurata di 1h28’ in HD.
Uno degli ultimi melodrammi silent, quando il sonoro aveva già preso
il sopravvento, ma Murnau aveva una tale esperienza di cinema muto avendo
diretto capolavori come Nosferatu (1922), L'ultima risata
(1924) e Faust (1926), da non far sentire la mancanza di dialoghi,
pur utilizzando pochissimi cartelli. Questo film, che inizia come commedia e
poi volge al dramma, scorre senza intoppi e con una descrizione precisa e
comprensibilissima di personaggi e avvenimenti.
Exstase Ecstasy (Gustav Machatý,
1933, Cze/Aut)
Bandito,
tagliato e censurato per un nudo quasi innocente perfino allora, certamente
meno pruriginoso di qualunque commedia all’italiana di 50 anni fa, simile a
quell’altro più famoso di Brigitte Bardot che in Le mèpris
(Il disprezzo, 1963, Jean-Luc Godard) nuota nuda nella caletta di
Villa Malaparte, Capri. In sostanza si tratta di un onesto melodramma sonoro ma
praticamente senza dialoghi. Non è certo che effettivamente sia il primo nudo del
cinema, ma quasi tutti concordano che sia il primo film non pornografico a
mostrare un rapporto sessuale e orgasmo, seppur inquadrando solo i volti. L’attrice
protagonista è Hedy Lamarr, che scappò prima a Parigi e poi a Londra
dove Louis B. Mayer (proprietario della Metro-Goldwyn-Mayer aka MGM) l’ingaggiò
e la portò oltreoceano come "la donna più bella del mondo”. Essendo
nota per la sua bellezza e per le sue interpretazioni, molti dimenticano (o non
sanno) che Hedy Lamarr fu una scienziata di livello mondiale che nel
1942 brevettò un “sistema di comunicazione segreta", praticamente l'essenza del wifi!
Asphalt (Joe May, 1929, Ger)
Classico melodramma
dell’epoca che, nella Berlino degli anni ’20, mette di fronte un giovane
poliziotto ed una ladra / truffatrice di alto bordo. Ben diretto e interpretato,
lascia intravedere le sue origini di espressionismo, stile giunto ormai al
termine dei suoi giorni. Anche Joe May (viennese di nascita) fu uno dei tanti
registi scappati in USA dove continuò a dirigere buoni film d’azione senza però
mai giungere a grandi successi come dei vari Lang, Preminger, Wilder,
Zinnermann, Siodmak, Lubitsch.
The Secret of Nikola Tesla (Krsto Papic,
1980, Yug)
Succinto biopic jugoslavo
dello scienziato / visionario Tesla che, per affermarsi, dovette avere a
che fare con la diffidenza e spesso l’ostruzionismo di grandi imprenditori e
colleghi gelosi, a cominciare da Edison. Interessante, ma appare quasi
come una esaltazione del genio serbo nei confronti del sistema americano, il
perseguimento di invenzioni/scoperte utili per l’umanità (in questo caso l’utilizzo
della corrente alternata) contro il puro ritorno economico. Nel film, oltre a
Tesla ed Edison, compaiono personaggi come J.P. Morgan (interpretato da Orson
Welles), Marconi, Westighouse e, seppur appartenenti al
settore artistico, Mark Twain ed Enrico Caruso.
Too Much Johnson (Orson Welles,
1938, USA)
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