lunedì 10 febbraio 2020

Topic 5: bagni pubblici, non solo per escursionisti

In località turistiche dovrebbero esserci bagni pubblici?

Cominciamo da quelli probabilmente “escursionisticamente” più necessari, cioè per Termini e Nerano dove, in stagione escursionistica e balneare e specialmente nei weekend, si registra un notevole afflusso di persone e i locali pubblici che in un modo o nell’altro suppliscono alla mancanza sono pochissimi. Certamente il problema, seppur in forma diversa, si presenta anche in ambito urbano come Massa centro e Sant'Agata, in particolare in occasione di eventi.
Penso che per i gestori di locali pubblici, ma si dovrebbe chiedere loro conferma, sia un problema di congestione e forse anche economico. Talvolta di 50 persone che entrano in un bar, solo una decina consumano un caffè o comprano una bottiglietta d'acqua, ma con il resto bloccano bar e servizi per mezz'ora i gestori pagano acqua, pulizia, luce, carta igienica, eccetera. Non tutti hanno il buon senso o l'educazione di consumare qualcosa e in molti entrano ed escono senza neanche salutare e, poi, ringraziare. In pratica, basta anche un solo pullman che scarichi decine di escursionisti dopo un viaggio di varie ore per formare code infinite. Se può consolare, si sappia che il malcostume non si vede solo in penisola; vi assicuro che vedo quasi dovunque cartelli “dissuasori” che specificano che i servizi solo per i clienti, come è giusto che sia. A meno che i gestori non considerino che l'uso dei servizi sia economicamente redditizio, quelli pubblici sarebbero più che opportuni. 
Un’alternativa per il percorso della Campanella sarebbe quella di predisporre bagni lungo la strada comunale. Se posizionati nella prima parte si potrà contare su disponibilità di acqua e fognatura (essendo zona abitata), ma ci sono anche altre varie soluzioni previste proprio per aree naturalistiche e sentieri escursionistici che potrebbero tornare utili anche per il sentiero di Jeranto. Per esempio, una toilette ecologica come quella della foto di apertura, secca e totalmente autonoma non avendo bisogno di allacci. Tipi simili, di varia grandezza, erano la norma nei parchi e presso le spiagge in Nuova Zelanda, già una dozzina di anni fa. 
(in fondo alla pagina altro tipo di toilette secca)
In ambito cittadino si potrebbero prevedere quelle autopulenti che ricordavo essere presenti in varie città europee già nel secolo scorso. Fatta una ricerca, da Wikipedia ho appreso che le Sanisette sono attive a Parigi dal 1981 e la ditta ne produce ora di più moderne e, ovviamente, anche altre ditte sono ormai sul mercato. (foto sopra)
Restando in soluzioni più tradizionali, sempre per esperienza diretta, posso dire che in paesi come Spagna e Portogallo (ma ne ho trovati tanti anche in Sicilia) anche nei paesini più piccoli ci sono bagni pubblici puliti e gratuiti.

Una soluzione (che pare sia al limite della legalità, ma che in orari di punta o per situazioni particolari come manifestazioni musicali o sportive potrebbe rivelarsi funzionale) è quella attuata nel bar del Parador del Teide. Questo è un grande albergo con ristorante e bar annesso, capolinea degli autobus di linea che giungono nel Parque Nacional del Teide, nei pressi di un grande parcheggio. Qui tutti possono usufruire dei bagni del bar (puliti ed in buon numero) ma solo dopo aver pagato un ticket (con regolare scontrino) all’addetto alla pulizia. Tuttavia, a chi comprerà qualcosa detto importo verrà scontato dal prezzo della consumazione. Ipotizzando di imporre un ticket di €1 (che non è eccessivo per un bagno pubblico) si potrà bere un caffè gratis; chi comunque aveva intenzione di bere anche un semplice caffè andrà gratis in bagno (come è normale). Soluzione ingegnosa e soddisfacente sia per utenti che gestori, ma purtroppo valida solo con grandi numeri.

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