Qui tratto dell’eccellenza della
Corsa di Orientamento (internazionalmente orienteering) dal
punto di vista sportivo, nel vero senso della parola, e brevemente dell'aspetto tecnico
agonistico. Nella lingua originale, lo sport è “un gioco, una gara o
attività che richiede impegno fisico e abilità e che viene praticato secondo
regole, per divertimento o lavoro”. Ormai antiquato, esisteva anche un
altro uso del sostantivo sport, ancor più significativo, riferito ad una
persona “amabile, positiva e generosa, che non si lamenta di quanto
richiesto di fare o di sconfitte”. Le due definizioni calzano a pennello all’orienteering,
visto che tutti si divertono, tutti corrono per quanto glielo consentono età,
acciacchi e stato di forma, tutti fanno autocritica per gli errori commessi
(piccoli o grandi che siano) e nessuno biasima altri, né concorrenti, né
arbitri (che non ci sono). Veramente uno sport per TUTTI, nel quale la testa ha più importanza del fisico e dell'età (il nostro amico Cesare, a dx, ha 78 anni).
Anche in una manifestazione della portata del POM
(quasi 2.500 partecipanti) non si assiste a un litigio, nessuno alza la voce se
non per incitare un “avversario” (che non è considerato un “nemico”) e per
richiamare l’attenzione di qualcuno che non vede da tempo.
In particolare nelle gare internazionali
di più giorni (il POM è la prima europea) si ritrovano orientisti già
conosciuti in precedenti occasioni, essendo divisi in categorie per età si
compete spesso con gli stessi orientisti con i quali poi si discute dei propri
errori e delle proprie disavventure, senza alcuna differenza fra campioni (anche
loro sbagliano) e ultimi. Per esempio, ho rivisto Francesco (ticinese, Campione
del Mondo qualche anno fa e vincitore del Day1) che conosco dal ’93 e abbiamo scherzato
sulla striscia di sangue che lasciavo andando dall’arrivo all’infermeria il primo giorno;
entrambi ci siamo poi complimentati con Manuel (decine di volte Campione
Portoghese) per la sua vittoria nella seconda prova. Lo stesso Manuel il giorno
successivo ha fatto un erroraccio tanto da superarmi solo fra l’ottava e la
nona lanterna (pur partendo appena 2 minuti dopo di me) e finendo
inaspettatamente 52° … per poi raccontare praticamente a chiunque lo conoscesse la sua “bestialità”
e insieme si scherzava o si ricordavano errori simili.
Passando ad una brevissima descrizione
tecnica dello sport (per i tanti che non lo conoscono), una gara di Orienteering
consiste nel raggiungere un certo numero di punti di controllo (variabile a
seconda della gara) nell’ordine stabilito, ma senza alcuna limitazione di
scelta di percorso. Si corre a cronometro con concorrenti di una stessa categoria
(età e sesso) che partono a distanza di 2 o 3 minuti (in genere), ma anche
oltre una decina di partecipanti possono partire allo stesso minuto avendo percorsi
diversi, a partire dalla prima. Tutto si svolge in relativo silenzio, in prossimità della partenza i concorrenti attendono che il proprio minuto appaia sul display del grande cronometro, entrano nel primo box dove viene controllato punzone elettronico e pettorale, poi passano al secondo nel quale prendo la "descrizione punti" (lista dei codici delle lanterne ed elementi presso i quali sono posizionate), nel terzo box si posizionano accanto al cestello della propria categoria (foto sotto) dal quale prenderanno la carta solo al bip del cronometro e solo allora sapranno dove si trovano e dove devono andare … con il solo ausilio della bussola e (possibilmente) del proprio cervello. Come si può vedere nei video, gran parte delle
lanterne sono comuni a più percorsi e quindi sono raggiunte da concorrenti che provengono da diverse direzioni e ripartono in direzioni egualmente
differenti.
Guardate il video del Day2 (long WRE, valida per il ranking mondiale) per rendervi conto di come corrano fianco a fianco atleti di età e capacità estremamente diverse in un ambiente naturale nel quale sono state solo posizionate le poco invasive lanterne (che individuano il punto di controllo) che vengono rimosse immediatamente al termine della gara. In questo del giorno conclusivo si vede il tipico ambiente delle sugherete alentejane (vedi post precedente).
Nella pagina ufficiale FB del POM i più curiosi potranno trovare altri video e migliaia di foto.
Nessun commento:
Posta un commento