Continuo con la serie di classici americani
degli anni 50-60, tutti vincitori di Oscar e/o con varie Nomination al loro attivo. Nel complesso,
spiccano le qualità delle sceneggiature (per me mediamente molto superiori a quelle
attuali) e le interpretazioni degli attori, famosi o meno che fossero. Stranamente ma non troppo, in 4 dei 5 film la parte drammatica è condizionata dall'ingerenza dei genitori (benestanti) nella vita dei figli, condizionando non solo i loro rapporti ma anche la vita sentimentale dei figli. Famiglie tenute insieme in regime quasi dispotico, le aspirazioni delle nuove generazioni che si scontrano con le aspettative egoistiche e spesso eccessive dei genitori, il sogno americano, furono temi ricorrenti nel cinema dei decenni del dopoguerra.
79 Cat on
a Hot Tin Roof (Richard Brooks, USA, 1958) tit.
it. “La gatta sul tetto che scotta” * con Elizabeth Taylor, Paul Newman,
Burl Ives * IMDb 8,1 RT 100% * 6 Nomination (miglior film, regia, Elizabeth
Taylor e Paul Newman protagonisti, sceneggiatura, fotografia)
Risulta evidente la sua origine teatrale (stiamo parlando di un lavoro
di Tennessee Williams) che cala gli spettatori nel bel mezzo di un dramma
familiare, che si sviluppa nell’arco di poche ore, quasi in tempo reale. Gli
accesi scontri fra i protagonisti (3 coppie con caratteri molto contrastanti)
vengono esaltati dalle eccellenti interpretazioni non solo dei 2 candidati
Oscar, ma anche degli altri quattro. Non è un film da raccontare, ma
assolutamente da guardare e ascoltare con attenzione. Due ore scarse nelle
quali tutti hanno un ruolo importante e significativo, perfino i personaggi
marginali.
Ottimo, consiglio a chi non l’avesse ancora visto a provvedere al più
presto.
76 The Caine Mutiny (Edward Dmytryk, USA, 1954) tit. it. “L’ammunitanemtno del Caine” * con Humphrey Bogart, José Ferrer, Van Johnson, Tom Tully * IMDb 7,8 RT 92% * 7 Nomination (miglior film, Humphrey Bogart protagonista, Tom Tully non protagonista, sceneggiatura, montaggio, sonoro, commento musicale)
Ottimo film bellico, con molta poca guerra nel senso classico del termine, ma tanta nelle relazioni gerarchiche degli ufficiali a bordo del dragamine Caine, nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Strano vedere Bogart in ruolo non proprio comune per lui che tuttavia riuscì ad interpretare tanto bene da guadagnarsi la Nomination Oscar.
Qualche pecca risulta evidente nella rappresentazione della navigazione, ma ciò è cosa purtroppo comune. Sono rarissimi i film con scene in mare effettivamente credibili agli occhi di chi ha navigato (come me), non sacrificando il realismo ad una spessa inutile spettacolarizzazione.
Film di genere, ma diverso dai tanti che giunsero sugli schermi pochi anni dopo la fine della guerra, quando erano ancora più che vivi i ricordi dei reduci e dei familiari dei caduti.
77 East of Eden (Elia Kazan, USA, 1955) tit. it. “La valle dell'Eden” * con James Dean, Raymond Massey, Julie Harris, Jo Van Fleet * IMDb 8,0 RT 86% * Oscar per Jo Van Fleet non protagonista e 3 Nomination (regia, James Dean protagonista, sceneggiatura)
Primo dei tre soli film di James Dean da protagonista, dopo un lustro di lavoro in serie televisive. Si schiantò con la sua auto poco più di un anno dopo l’uscita di questo film, mentre il suo ultimo (The Giant) era ancora in fase di post produzione.
Kazan è Kazan e non si discute, ma questa versione cinematografica del romanzo di Steinbeck ha ricevuto non poche critiche per differire in troppi punti e personaggi dalla storia originale e, manco a dirlo, tutti concordano nel preferire il libro. Il reparto giovanile del cast non mi è sembrato convincente a differenza degli adulti che si calano perfettamente nei rispettivi personaggi. Resto con la sensazione che il film non sia ben bilanciato, che pur avendo tanti punti a favore, le varie parti non siano ben amalgamate.
Ciononostante, merita senz'altro un'attenta visione.
Primo dei tre soli film di James Dean da protagonista, dopo un lustro di lavoro in serie televisive. Si schiantò con la sua auto poco più di un anno dopo l’uscita di questo film, mentre il suo ultimo (The Giant) era ancora in fase di post produzione.
Kazan è Kazan e non si discute, ma questa versione cinematografica del romanzo di Steinbeck ha ricevuto non poche critiche per differire in troppi punti e personaggi dalla storia originale e, manco a dirlo, tutti concordano nel preferire il libro. Il reparto giovanile del cast non mi è sembrato convincente a differenza degli adulti che si calano perfettamente nei rispettivi personaggi. Resto con la sensazione che il film non sia ben bilanciato, che pur avendo tanti punti a favore, le varie parti non siano ben amalgamate.
Ciononostante, merita senz'altro un'attenta visione.
78 Around
the World in 80 Days (Michael Anderson, USA, 1956) tit. it. “Il giro del mondo
in 80 giorni” * con David
Niven, Cantinflas, Shirley MacLaine * IMDb
6,8 RT 72% * 5 Oscar (miglior
film, sceneggiatura, fotografia, montaggio, commento musicale) e 3 Nomination (regia,
scenografia, costumi)
Fra i tanti drammi di questo blocco, gli eventi narrati nel famoso
libro di Verne portano una ventata di aria fresca, una piacevole diversione
sostenuta dalle convincenti interpretazioni di due mostri sacri del cinema
dell’epoca, dei due lati dell’oceano: l’inglese Niven e il messicano
Cantinflas. Film leggero e avvincente, nonostante la storia sia ovviamente
riassunta (pur durando quasi 3 ore) e il finale è più che noto.
Vero film adatto a tutte le età che mantiene molti dei suoi meriti anche
guardato oltre 60 anni dopo la produzione.
80 Splendor
in the Grass (Elia Kazan, USA, 1961) tit. it. “Splendore
nell’erba” * con Natalie Wood,
Warren Beatty, Pat Hingle * IMDb 7,8 RT 84% * Oscar per la sceneggiatura e Nomination
a Natalie Wood protagonista
Secondo film di Kazan in questo gruppo, per alcuni contenuti molto
simile a Cat on a Hot Tin Roof,
vale a dire per i difficili rapporti fra genitori di successo e figli, anche se
le motivazioni sono diverse. In questo film i due giovani protagonisti
soffrono, e molto, dell’invadenza e dell’oppressiva "guida" (non richiesta) dei rispettivi genitori,
che pur essendo effettivamente convinti di essere nel
giusto e far del loro meglio per il futuro dei figli riescono a rovinare la
vita ad entrambi; una normale, semplicissima e onesta relazione viene
distrutta.
Tuttavia, a mio modesto parere, lo sceneggiatore William Inge non è
certo Brooks che adatto l’ottimo testo di Tennessee Williams, per non parlare
dell’esordiente Warren Beatty (all’epoca 24enne) neanche lontanamente
paragonabile a Paul Newman. Natalie Wood è certamente più convincente nell’interpretare
il suo difficile ruolo, ma la performance migliore è certamente quella Pat
Hingle nei panni del padre di Beatty.
Come è facile immaginare, non sono del tutto d’accordo
con l’Oscar per la sceneggiatura, ma forse il motivo fu che tre dei suoi
concorrenti erano film stranieri (La
dolce vita, Il generale della
Rovere e il sovietico Ballata
di un soldato) e la commedia Lover Come Back (Amore, ritorna!) certo
non all’altezza. IMPORTANTE: vi ricordo che dal 2 aprile il mio GOOGLE+ sarà chiuso e che, di conseguenza, le raccolte degli anni 2016-2018 non saranno più accessibili. Tutte le 1.300 micro-recensioni sono ora organizzate in 26 pagine del mio sito www.giovis.com e facilmente rintracciabili grazie all’indice generale. In detta pagina potrete effettuare ricerche per titolo, regista, interpreti principali, anno e paese di produzione e, utilizzando i link e i numeri d’ordine, giungere rapidamente a quella che vi interessa.
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