... possibilmente senza un piano preciso e senza
seguire pedissequamente una mappa che tuttavia sarà utile nel momento in cui si
decida di rientrare alla base.
Con questa idea ho lasciato l'hotel stamattina
dirigendomi semplicemente a nordovest, con l'obiettivo di giungere in un modo o
nell'altro al Chora Museum (aka Kariye Müzesi, Chiesa di San Salvatore
in Chora) famoso per i suoi splendidi mosaici e affreschi bizantini.
Lungo il percorso molto zigzagante seguendo minareti e qualunque altro elemento che attirasse la mia attenzione, ho visitato una mezza dozzina di moschee, quasi tutte contornate da giardini ben curati, ho assistito a una cerimonia religiosa riuscendo ad ascoltare, una volta tanto, un canto dal vivo e ben diverso da quelli diffusi dagli altoparlanti dei minareti.
Lungo il percorso molto zigzagante seguendo minareti e qualunque altro elemento che attirasse la mia attenzione, ho visitato una mezza dozzina di moschee, quasi tutte contornate da giardini ben curati, ho assistito a una cerimonia religiosa riuscendo ad ascoltare, una volta tanto, un canto dal vivo e ben diverso da quelli diffusi dagli altoparlanti dei minareti.
Poi ho assistito all'uscita di casa di una sposa (foto di apertura) dopo aver apprezzato la mini-banda, un classico duo zurna e davul, il primo è tipico strumento a fiato mediorientale, simile all’oboe ad ancia doppia, e il secondo una specie di grancassa, con le pelli di diverso spessore, la più spessa (suono basso) percossa con un grosso bastone con la testa ricurva e l'altra con una sottile bacchetta o stecca a ritmo più rapido (suono secco e alto).
Se avessi scelto il percorso più breve avrei visto
poco e sarei arrivato verso le 11, con il tram non avrei visto quasi niente e
sarei giunto prima delle 10.30, invece ho iniziato la mia visita alla chiesa/museo
dopo le 13, con oltre 2 ore di ritardo, ma contento della mattinata.
Dopo aver scattato tante foto dei mosaici (in
questo album ce ne sono alcune) e dopo aver trovato chiuso un altro piccolo
museo poco distante, sono sceso verso il braccio di mare del Corno d'Oro percorrendo scalette e
vicoli tortuosi, fra case quasi in rovina, di sapore antico.
Prima di giungere in riva al mare un'altra
sorpresa, un piccolo bar all'aperto, solo parzialmente ombreggiato da alberi ed
una tettoia, mentre alcuni tavoli erano posizionati sotto gli archi di sostengo di un antico palazzo (ottomano?). Qui ho deciso di fare una sosta prendendo
un classico tè e una fetta di torta (da mangiare c'era solo una limitata scelta
di dolci, niente di rustico) e ho scritto la prima parte di questo post.
Arrivando quasi al livello del mare, mi sono
trovato fra vicoli di Balat, quartiere
antico che pian piano, senza ristrutturazioni sostanziali, si sta riconvertendo
in area turistica alternativa con una moltitudine di bar e ristorantini di
vario livello.
Ho assistito ad un asta (per lo più vecchi samovar e altri
oggetti d’epoca), mi sono imbattuto nella chiesa
cattedrale greco-ortodossa di San Giorgio, e poi ho continuato
attraversando i giardini lungo la riva del Corno
d’Oro osservando una moltitudine di famiglie che passavano la giornata con
ragazzini intenti a giocare come la bambina con l’aquilone della foto di chiusura, barbecue
improvvisati, mentre altri si affidavano agli immancabili venditori ambulanti.
Fra questi ho notato uno che vendeva cetrioli (!), li pelava, ne rimuoveva
un’estremità e infine li tagliava longitudinalmente lasciando le quattro parti
un po’ pendenti (vedi foto). Ce n’era un’altro che vendeva delle erbe con dei frutti
(?) non meglio identificati; la barriera linguistica è stata insormontabile ...
comunque indagherò.
Giornata molto varia e piacevole!
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