mercoledì 28 ottobre 2015

Uomini e serpenti ... breve storia del pitone Gennarino

Nei giorni scorsi a Termini, ma anche a Massa Lubrense ed in altre frazioni, si è parlato molto di un “enorme serpente” avvistato nella’area di Monte san Costanzo. Qualcuno affermava che date le sue dimensioni (oltre 2 metri e “doppio” quanto un palo di pergola, ma con le mani indicavano circonferenze ancora maggiori) era in grado di ingoiare un cane intero. Altri sostenevano che rappresentasse un pericolo imminente e quasi letale per tutti i terminesi e per gli escursionisti che, oltretutto, sarebbero potuti morire di spavento al solo incontrarlo.
Per fortuna, il giovane Pitone reale (Python regius), di appena 110cm, è stato trovato e accudito per quanto possibile dal personale della Technosky gruppo ENAV che poi si è anche attivato per il suo recupero in sicurezza, senza arrecare il minimo danno al serpente. Ieri 27 ottobre Gennarino (nome affibbiatogli dai suoi “sostenitori” e strenui difensori terminesi, ovviamente tifosi del Napoli) è stato preso in consegna dagli esperti dell’Ass. Erpetologica Erpisa,  che collabora con il Corpo Forestale dello stato, nucleo CITES di Salerno, con l'Università Federico II di Napoli e con la Regione Campania.

Quindi avventura a lieto fine anche se ad un certo punto si prospettavano scenari peggiori, simili a quelli visti tante volte nei film horror con una folla inferocita armata di forconi, bastoni e torce che assedia il luogo dove si nasconde il “mostro” di turno: vampiro, lupo mannaro, Frankenstein, ..., sobillata da pochi individui forti di “ottime” - secondo loro - ragioni basate unicamente su ignoranza, leggenda e superstizione. Nel nostro caso, per fortuna, nonostante l’impegno di alcuni ad aizzare ed istigare i più facinorosi, nessuno si è armato di roncole o più moderne motoseghe per andare a confrontarsi con gli impavidi ed eroici tecnici della Technosky, che avrebbero dovuto interpretare il ruolo degli strenui difensori dell’orribile creatura.

Tornando alla realtà, gli esperti erpetologi della Erpisa hanno confermato quanto avevo detto a chi mi aveva mostrato la foto del serpente e cioè che si trattava di un pitone, che il pericolo maggiore e imminente per l’animale era il freddo e non certo la fame e infine, ma cosa più importante, che il Python regiusè uno dei serpenti più timidi e mansueti in assoluto” di lunghezza media compresa fra i 130 e i 150 cm, fra i più comuni e amati non solo in Italia ma in tutto il mondo.

Ma urge spendere due parole per chi ha abbandonato, anzi peggio gettato, il serpente del quale voleva evidentemente disfarsi oltre la recinzione del cosiddetto "radar" di Monte San Costanzo. Questo gran *!?%^"/§ñ¿!! (noto insulto fumettistico che comprende tutti i peggiori epiteti conosciuti) visto che ha comprato il pitone, e quindi almeno un poco era interessato a lui, non poteva regalarlo a qualche altro erpetofilo, riportarlo al negozio, consegnarlo allo zoo o liberarsene in altri modi più semplici e per di più legali? 

Senza ulteriori citazioni da parte mia, invito gli interessati a visitare il sito pitonereale.it nel quale ci sono tutte le informazioni scientifiche, legali, comportamentali e via discorrendo relative all’acquisto, detenzione e accudimento del pitone reale.

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