Ai quattro film di Johnnie To (icona del cinema di Hong Kong) inseriti nel precedente gruppo, ho aggiunto questi tre presentati a Cannes, uno candidato alla Palma d’Oro, gli altri due fuori concorso. Negli anni successivi altri 3 suoi film arrivarono al Festival e nel 2011 il regista fece parte della giuria. Tatiana Huezo è invece nativa di El Salvador, ma residente in Messico, molto impegnata sul fronte della giustizia sociale e diritti delle donne, fra narcos e corruzione della polizia. Nel complesso si tratta di una buona cinquina, anche se per quasi ogni film ci sono luci e ombre.
Tempestad (Tatiana Huezo, 2016, Mex)
Documentario che
riporta tragiche storie parallele di donne, attraverso la narrazione con voce
fuori campo e immagini non sempre connesse all’esposizione dei fatti. Una è
arrestata ingiustamente come capro espiatorio e mandata dallo Yucatan
all’estremo nord del paese, a 2.000km di distanza, in una specie di carcere
gestito dalla malavita. Un’altra, di famiglia circense composta per lo più da
donne, racconta della sua vita, dell’istruzione delle figlie e del rapimento di
una di queste. In pratica storie estremamente serie, quasi raccapriccianti,
ascoltate dalla viva voce delle protagoniste, ma troppo lentamente, con lunghe
pause. Contemporaneamente le immagini descrivono altri ambienti, persone in
viaggio, campi, strade … Ai Festival ha ottenuto una quindicina di
riconoscimenti internazionali e altrettante Nomination; vanta un buon 7,8 su
IMDb e 95% su RT.
Noche de fuego (Tatiana Huezo,
2021, Mex)
Primo
lungometraggio fiction della Huezo, dopo i due apprezzati documentari El
lugar más pequeño (2011, sulla guerra civile in El Salvador) e il
succitato Tempestad. Si sviluppa in due momenti diversi in un
piccolo villaggio di montagna i cui abitanti sono vessati dagli uomini dei
cartelli. Le protagoniste sono tre amiche, bambine nella prima parte,
adolescenti nella seconda. Le donne che non sono rapite dai narcos sono al loro
servizio come raccoglitrici di oppio e per questo godono di una relativa
protezione. Il film resta sospeso fra il dramma della vita nella terra dei
narcos e il coming of age, ovviamente molto difficile in quelle aree. Anche
questo è stato molto apprezzato ai Festival ottenendo 17 Premi (fra i quali Un
Certain Regard Award a Cannes) e oltre 20 Nomination; ha 7,3 su IMDb e 96%
su RT.
Breaking News (Johnnie To, 2004, HK)
L’idea di base è
molto originale e più che valida ma, purtroppo, non sviluppata nel migliore dei
modi. Dopo un violento scontro a fuoco fra polizia e malviventi (per caso
ripreso dalle tv) i secondi si rifugiano in un grande condominio, che viene ben
presto circondato. Le prime immagini mostrano un poliziotto che alza le mani
implorando pietà, causando un mare di critiche in merito all’inefficienza della
polizia. Per riparare a questo danno mediatico si decide di mostrare tutte e
fasi successive organizzando un contro-show. I problemi (per il film) sorgono
da questo punto in poi per situazioni poco plausibili, blocchi mancati, tante
scale affrontate di corsa andando su e giù e, infine, centinaia di colpi che,
pur da breve distanza, non vanno a segno. Cast convincente ma sceneggiatura
scadente e lacunosa …
- Election (Johnnie To,
2005, HK)
- Triad Election (Johnnie To, 2006, HK) aka Election 2
Questi due noir/crime
di To sono di tema identico essendo entrambi incentrati sull’elezione di
una stessa triade a due anni di distanza e quindi propongono una certa continuità di trama e
molti personaggi in comune. Rispetto agli altri crime menzionati nel gruppo precedente,
presentano stile molto diverso ma, secondo me, non migliore. Se prima si
procedeva con molta tensione e poca azione, riservando questa quasi
esclusivamente alle scene finali, in questi c’è tanta violenza (direi un
eccesso) e una continua serie di tradimenti e cambi di casacca che rendono la
storia abbastanza confusa. Specialmente nel sequel in alcuni momenti sembra di
star guardando più uno splatter che un normale crime nell’ambiente delle triadi
cantonesi.
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