198 Death Proof (Grindhouse) (Quentin
Tarantino, USA, 2007) * con Kurt Russell, Rose McGowan, Rosario Dawson * IMDb 7,0 RT 83%
Questo è il mio preferito del gruppo, certamente meno serio di Vargtimmen, ma secondo me più creativo, originale, caricaturale sia nei personaggi che nelle situazioni e dialoghi. Apparentemente senza pretese, conta su una delle migliori interpretazioni di Kurt Russel che, oggettivamente, grandissimo attore non è. La sceneggiatura, più che buona, è sostanzialmente divisa in due parti ben distinte, il legame è costituito dal protagonista Stuntman Mike (Russel) e dalla sua macchina assassina Death Proof. Da devoto fanatico cinefilo, Tarantino inserisce nei dialoghi e nella trama tante citazioni, particolarmente importante è quella di Vanishing Point (1971, Richard C. Sarafian, tit. it. Punto zero, con Barry Newman), un vero cult per gli amanti dei road movie, niente a che vedere con lo scadente omonimo del 1997, nel quale il protagonista Kowalsky è interpretato dal pur bravo Viggo Mortensen.
Un film da godersi in versione originale, si perde troppo con i sottotitoli e ancor di più nel doppiaggio. Senz'altro un buon lavoro di Quentin Tarantino, autore unico della sceneggiatura e anche interprete nei panni di Warren.
Nonostante sia un titolo spesso trascurato e sottovalutato, se minimamente gradite lo stile del regista, non vi perdete questo film.
Un film da godersi in versione originale, si perde troppo con i sottotitoli e ancor di più nel doppiaggio. Senz'altro un buon lavoro di Quentin Tarantino, autore unico della sceneggiatura e anche interprete nei panni di Warren.
Nonostante sia un titolo spesso trascurato e sottovalutato, se minimamente gradite lo stile del regista, non vi perdete questo film.
200 L'ora
del lupo (Ingmar Bergman, Sve, 1968) tit. or. “Vargtimmen” * con Max von Sydow,
Liv Ullmann, Gertrud Fridh * IMDb 7,7 RT
89%
Come anticipato nel cappello, si vede che l'horror non è il campo di Bergman e tantomeno il surreale ... non è certo Buñuel! Tuttavia, grazie alla sua coppia di interpreti preferiti di quel periodo (Max von Sydow e Liv Ullmann, sempre ottimi) il film regge in modo più che decente, ma è senza dubbio uno dei lavori meno significativi del regista svedese. Interessante, ma non memorabile, il modo in cui Bergman inserisce nella trama le parti oniriche-surreali da lui stesso ideate (è sceneggiatore unico).
Film da guardare per la buona realizzazione, soprattutto la fotografia in bianco e nero, ma senza aspettarsi molto.
Film da guardare per la buona realizzazione, soprattutto la fotografia in bianco e nero, ma senza aspettarsi molto.
196 Beyond Outrage (Takeshi Kitano, Jap, 2012)
tit. or. “Autoreiji: Biyondo” * con Takeshi
Kitano, Toshiyuki Nishida, Tomokazu Miura
* IMDb 6,8 RT 47%
197 Outrage Coda (Takeshi Kitano, Jap,
2017) * con Takeshi Kitano, Toshiyuki Nishida, Tatsuo Nadaka * IMDb 6,0
RT 60%
Secondo e terzo capitolo della serie Outrage, che vede protagonista lo
stesso Kitano (aka Beat Takeshi) nei panni di Otomo, un killer
yakuza. Specialmente nell’ultimo lo si vede molto appesantito (ma giustificatamente, avendo 70 anni), abbastanza fuori ruolo, ma tiene comunque bene la scena con il suo fare
imperturbabile e la faccia pressoché inespressiva e immobile se non fosse per
il suo caratteristico tic. Morti a non finire, alcune esecuzioni sono veramente
creative, sorprendono sempre le scene assolutamente vuote ... strade senza
traffico, locali vuoti, i giapponesi sembrano essere tutti a casa. In entrambe
i film si procede a furia di riunioni, assassinii, tradimenti, esecuzioni, accordi,
altre uccisioni, ... non c’è un momento di pausa.
Bisogna essere fan di Kitano per goderseli, ma penso che anche i suoi
sostenitori debba ammettere che questi due Outrage
non sono certo paragonabili alla maggior parte dei film precedenti del “Tarantino giapponese”.
199 Planet Terror (Grindhouse) (Robert
Rodriguez, USA, 2007) * con Rose McGowan, Freddy Rodríguez, Josh Brolin * IMDb 7,1
RT 77%
Robert
Rodriguez è regista estremamente “irregolare”, procede
ad alti e bassi. Si fece conoscere con il suo lavoro di esordio El Mariachi (estremamente low
cost ... 7.000 dollari!), una genialità per quel budget. Dopo vari film da
dimenticare tornò alla ribalta per la sua collaborazione all’ottimo Sin City, per poi passare al
divertente e per alcuni versi geniale Machete
(solo l’originale, pessimi i sequel) ,con il suo cast eterogeneo di attori
famosi che interpretano personaggi opposti a quelli per i quali molti li
ricordano.
Questo Planet Terror che
fu pensato per essere la metà del double bill Grindhouse , secondo me si aggiunge a quelli da dimenticare,
anche perché va in coppia con il buon film di Tarantino del quale ho appena scritto, un perfetto B-movie. Anche
io che certo non sono esperto né amante degli horror posso notare che è
realizzato veramente male, niente a che vedere con le tante buone parodie del
genere prodotte negli ultimi 50 anni.
Non consigliato.
Le oltre 1.400 precedenti micro-recensioni dei film visti a partire dal 2016 sono sul mio sito www.giovis.com; le nuove continueranno ad essere pubblicate su questo blog.
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