domenica 6 maggio 2018

Ultimo giorno di ricerca gastronomica (in stile turco)

Ieri a ora di pranzo sono andato a sperimentare una lokantasi, questo è il nome di specie di trattorie con piatti pronti, talvolta tipo selfservice, altre volte anche con servizio al tavolo. 
Locale quasi pieno e nessuno straniero in vista ... ottimi indizi. Ho preso le tradizionali köfte (polpette, che non avevo ancora provato qui) con patate e qualche pezzo di altri ortaggi e un piatto di bulgur (qui più comune del riso) e, con tutto che il cibo fosse ottimo e abbondante, ho pagato “la bellezza” di 18 TL = 3,60 euro.

Adocchiata nei giorni scorsi e sembratami molto invitante, ieri sera sono andato a sperimentare la Balkan Lokantasi, in zona relativamente turistica, fra Topkapi e il ponte Galata, ma tradizionalmente popolare non essendoci particolari attrazioni nelle immediate vicinanze e trovandosi poco distante dalla vecchia stazione. L’avevo vista sempre affollata di turchi e, dato il grande transito di turisti, anche di vari stranieri che evidentemente seguono i miei stessi criteri di scelta.
Preso dall’entusiasmo e per recuperare le calorie bruciate negli oltre 20km della lunga passeggiata seguendo per quanto possibile le mura (+ deviazioni) ho scelto ben tre piatti: uno stufato di carne (tanta carne e poche verdure, patate, carote e funghi), i manti turchi con salsa di yogurt (molto più piccoli di quelli turkmeni provati venerdì) e una porzione di ceci in salsa, e qui mi sono dissanguato ... ben 25,50 TL = 5,10 euro!
   
Oggi sono tornato lì per pranzo e, avendo concluso la mia colazione verso le 9 e avendo camminato poco, mi sono limitato alla moussaka (versione turca, comunque abbastanza simile alla greca originale) e un'abbondante porzione di "spanish and egg" (letteralmente "spagnolo e uova", ma chiaramente volevano dire spinach) che tuttavia non era a base spinaci, ma di una varietà di bietole, il tutto coperto da un uovo (ciò che a prima vista può sembrare formaggio fuso è invece l’albume). Ancora una volta tutto buono e abbondante e stavolta ho pagato 13,50 TL = 2,70 euro!
Prima di pranzo, stanco della sottile pioggerellina e della prima giornata grigia che non mi permetteva di fotografare come avrei voluto e in attesa che giungesse ora di mettermi a tavola, mi sono fermato al Kervan Cafe, uno dei tradizionali piccoli locali dove si servono quasi esclusivamente caffè e tè, per bermi appunto un çay (tè, pronuncia ciai) seduto su uno dei bassissimi e abbastanza scomodi  sgabellini al lato degli altrettanto bassi tavolinetti, coperti da classiche tovaglie colorate con motivi tradizionali.
Fra tutto questo classico di sapore antico, al lato dell'ingresso spiccava un caricabatterie per smartphone a moneta, con cassetta chiudibile con chiave e all'esterno di ciascun sportellino erano indicati i tipi di spinotto disponibili. Prezzo 1 TL (20 centesimi di euro), ma non ho capito a quanto tempo di ricarica si avesse diritto. 
   
Forse perché non sono certo all'avanguardia in quanto a cellulari, questa "geniale invenzione" non l'avevo ancora vista o forse solo non notata.

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