The Sea Wolf (Michael
Curtiz, USA, 1941)
Uno dei
personaggi più inquietanti fra i tanti interpretati dall’ottimo Edward G.
Robinson, il capitano di un veliero pressoché pirata (ma all’inizio del XX
secolo) con parte dell’equipaggio forzatamente tenuto a bordo. Fra il folle e
lo psicopatico, a tratti ricorda il capitano Achab (Moby Dick). Tranne le poche
scene iniziali, tutto si svolge in mare aperto. Nel cast, che comprende tanti
buoni caratteristi, si fanno onore Ida Lupino, John Garfield, Barry Fitzgerald, Alexander Knox e Gene Lockhart.
Consigliato.
Flamingo
Road (Michael Curtiz, USA, 1949)
Noir
politico, che vede protagonisti la più che combattiva Lane Bellamy, artista di
fiera itinerante (Joan Crawford), e il viscido sceriffo Titus Semple, magistralmente
interpretato da Sydney Greenstreet. Tutto l’entourage politico che si
prepara alle elezioni e i successivi sviluppi sono molto ben descritti e,
adattati in tempi e luoghi differenti, sono in ogni momento molto credibili.
Fra i tre, questo ha rating inferiori agli altri due che vantano un identico 7,5 su IMDb e 100% su RottenTomatoes, ma a mio parere non è di molto inferiore, quindi lo consiglio.
Fra i tre, questo ha rating inferiori agli altri due che vantano un identico 7,5 su IMDb e 100% su RottenTomatoes, ma a mio parere non è di molto inferiore, quindi lo consiglio.
The Breaking Point (Michael
Curtiz, USA, 1950)
Terzo
recupero della filmografia di Curtiz, si torna in mare e di nuovo lungo
le coste del Pacifico, ma stavolta non si tratta di un veliero bensì di una
piccola imbarcazione utilizzata per charter, per lo più per la pesca.
Ritroviamo John Garfield (appena visto in The Sea Wolf)
nei panni del quasi-proprietario della barca (deve finire di pagarla) il quale accetta
lavori a dir poco loschi pur di non perderla. Chiaramente si ritroverà in un
mare di guai e ci saranno numerosi morti, buoni e cattivi. Ottimo il finale, in
particolare l’ultima scena. Sceneggiatura tratta da un racconto di Hemingway!
La
grande bouffe
(Marco Ferreri, Fra/Ita, 1973)
Famosa
commedia drammatica di Ferreri, ancora una volta in collaborazione con Rafael
Azcona (scrittore dai testi estremamente graffianti) al quale si era
affidato anche per i suoi primi film El pisito (1958) e El
cochecito (1960). Cast d’eccezione con primi attori francesi e italiani
fra i migliori dell’epoca: Marcello Mastroianni, Michel Piccoli, Philippe
Noiret e Ugo Tognazzi. Fu anche la prima apparizione ufficiale della
simpatica e abbondante Andréa Ferréol dopo una mezza dozzina di uncredited.
Premio
FIPRESCI e Nomination Palma d’Oro a Cannes.
Quattro
professionisti (nel film portano i nomi dei propri interpreti), si ritirano in
una villa parigina per suicidarsi … mangiando (ovviamente piatti di alta cucina
accompagnati da bevande pregiate) e non disdegnando compagnie femminili.
Commedia grottesca
unica nel suo genere, da guardare solo se interessati a mangiate pantagrueliche,
altri potrebbero disgustarsi …
Don
Quijote cabalga de nuevo
(Roberto Gavaldón, Spa/Mex, 1973)
L’ho voluto
recuperare e guardare nonostante le recensioni non proprio stimolanti … la
combinazione di due attori amati e apprezzati nei rispettivi paesi (Messico e
Spagna) diretti da un affidabile regista della Epoca de Oro del cinema
messicano, negli anni ’50 ogni anno presente a Berlino, Cannes o Venezia, mi
aveva incuriosito molto. In effetti il film non è un granché, è molto slegato
anche se la sceneggiatura include buone trovate che propongono una possibile
diversa lettura delle deliranti azioni di Don Chisciotte (Fernando Fernán Gómez) e Sancho Panza (Cantinflas). Si lascia
guardare solo per curiosità, se si conoscono personaggi e attori.
#cinegiovis #cinema #film
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